Via Trieste, ovvero la Contrada

Riqualificata quella che era la via più importante del paese
Ora si può dire: dopo circa trent’anni di “oltraggio”, la via più antica di Bedonia, la cosiddetta “Contrada”, ha ottenuto il suo doveroso riscatto. Gli autobloccanti in cemento rosa hanno finalmente ceduto il posto al tradizionale selciato, i ciottoli del fiume Taro sono così riapparsi per riqualificare questa importante zona del centro storico. Unica differenza, rispetto all’originaria strada, è l’inserimento di due file carrabili in Pietra Arenaria di Carniglia, proveniente dalle locali cave.

Una via storicamente rilevante nel tessuto urbano bedoniese, univa infatti la chiesa parrocchiale di Sant’Antonino con il santuario della Madonna di San Marco, ma non solo, in questa strada si trovavano l’oratorio della Confraternita dei Disciplinati con il suo campanile “gemello”, la Pretura (già sede di rappresentanza degli antichi feudatari Landi), dimore di notabili, botteghe, osterie ed in seguito la prima banca.
La Contrada, ancora oggi, è interessata da importanti tradizioni, come ad esempio la processione del Corpus Domini e l'Infiorata: in tale giorno le donne del paese decorano la strada con bellissimi addobbi floreali. Sabato pomeriggio, in occasione dell’inaugurazione, si respirava davvero un’aria di festa. Le donne di via Trieste hanno preparato le tradizionali torte salate da offrire ai partecipanti, i bambini delle scuole elementari hanno composto e recitato poesie, mentre la Banda Glenn Miller evidenziava l’importanza del momento.

Motivo questo di evidente soddisfazione per l’Amministrazione Comunale e gli addetti ai lavori: impresa esecutrice Aldo Molinari, impresa elettrica Giuseppe Bertani e del progettista Arch. Emanuele Mazzadi. Un recupero voluto fortemente dall’Amministrazione Comunale, soprattutto per dare continuità a quello del 2014 che ha interessato il vicolo storico delle Moline. I lavori sono stati finanziati al 20% a fondo perduto grazie a un bando della Provincia di Parma per la promozione dei Centri Commerciali Naturali.

Unico neo, la sistemazione delle nuove lanterne a led: otto sono sul lato sinistro, mentre la nona, l’ultima della fila, su quello destro. Un vero peccato, un’occasione mancata per rendere quel lavoro perfetto.   
Via Trieste ritorna così ad essere uno dei luoghi più suggestivi del paese, ma per considerare il vero compimento dell’opera si dovrà affrontare anche il progetto di recupero dell'adiacente e pure lei “oltraggiata” via Vittorio Veneto. Questa però è un’altra storia, la prossima.

FOTO della via, prima e dopo l'intervento di recupero



21 Commenti
  1. Federico Pizzi

    CIAO GIGI. VOGLIO SOLO PRECISARE UNA COSA, CHE SICCOME A META' CONTRADA C'ERA IL NEGOZIO DI ALIMENTARI DEI MIEI, VIA TRIESTE VENIVA CHIAMATA A "CUNTRE' DA PISSI"

  2. ANDREA

    Ciao Gigi, sia chiaro che nessuno ha voluto essere di ostacolo al lavoro del Comune...
    Purtroppo l'ENEL si fa desiderare, mi sarebbe piaciuto aver già cominciato e terminato il restauro della palazzina...

  3. Gabriella B

    Complimenti a tutti gli addetti ai lavori .......è veramente bella

  4. Riccardo

    Una scelta poco azzeccata quella della led a luce bianca, ok al beneficio ambientale ma la luce calda di via Garibaldi ha un altro effetto. A quando tutto il relamping ?
    Da foto il lavoro in se' sembra ben fatto

  5. Claudio Agazzi

    Buonasera

    Io la trovo stupenda. L'effetto senza cavi appesi è perfetto. Dirò che mi piacciono anche le luci. Sono forse meno calde ma sono vive e c'è bisogno di vita :).

    Grazie a chi ci ha creduto e ha permesso questo successo.

    Aggiungerei il lavoro importante di "marcatura" dei vari punti storici del borgo che sta facendo Emanuele Mazzadi.

    Infine ho trovato e sentito tanta emozione durante l'inaugurazione. Per tutti si stava partecipando a una cosa bella. A una cosa del paese. A una cosa di tutti.

    Ricordiamocelo...

    Claudio Agazzi

  6. Ignazio

    Finalmente!!! L'unico paese d'Italia con una strada con autobloccanti!!!

  7. Alan inglese

    Hanno fatto bene! Sono triste che io non ci sia - Saluti da Galles

  8. Sonia Berni

    Chi a al tempo fece questa scelta scellerata oggi come si giustifica ? Sarei curiosa .

  9. Via Trieste

    Bella, bellissima.......peccato che non è bastata neanche una settimana per vederla gia' sommersa da un cumulo selvaggio di automobili parcheggiate sul lato sinistro scendendo, in modo che chi utilizza la via come passaggio deve salire con la macchina sul marciapiede per poter "scorrere", un pericolo per i pedoni e una rovina per il manto stradale.... avanti così e tra neanche un anno ce la ritroveremo gia' rovinata. Non è solo il Comune a dover fare manutenzione, ma anche noi cittadini in primis, utilizzando le cose con il buonsenso e il dovere civico insomma tutto quello che volete. Certo i parcheggi a bedonia sono pochi, quelli in via Trieste sono solo due (ma due erano anche prima a rigor di logica) delimitati da strisce apposite fatte in arenaria, tutto quello che volete pero' riconosciamo anche che in tanti abusiamo un po' troppo dell'auto e la vogliamo "in tasca" ...iniziamo a utilizzare un po' di più il parcheggio del campo sportivo per andare al bar o fare la spesa.

  10. Hammer87

    Ho guardato i lavori e alle 17 otto macchine parcheggiate ad minchiam e solo tre in regola di sosta. Ma di che caxxo stiamo parlando ?? Bedonia non si merita queste cose belle

  11. Piero Rizzi Bianchi

    Non ero presente alla sentita cerimonia, e quindi posso riflettere a mente fredda.
    Le tanto vituperate piastrelle cementizie il loro ruolo, in fondo, lo hanno svolto bene, qui come alla stazione di Cologno Monzese; e anzi, ultimamente avevano assunto una coloritura rosacea e calda, che ben si accompagnava alle famose facciate variopinte alla ligure... Dove sta allora l'errore -imperdonabile- degli anni '80? Non tanto in quel che si è messo, ma in quel che si è buttato: quel manto stradale ORIGINARIO, in fitti ciottoli, a cui prima, probabilmente, non fu data adeguata manutenzione, e che fu poi sostituito, quando andava invece salvaguardato e reintegrato!
    Ma nulla di che stupirsi, poiché gli esempi di questo modo incosciente di agire erano ben presenti -così nel pubblico come nel privato- nella Bedonia degli anni '50, '60, '70, '80, '90, '00, e lo sono in quella degli attuali anni '10.

    Fatta questa doverosa premessa, va di certo un ringraziamento al Comune, che ha fatto quanto era nelle sue possibilità per riavvicinare un luogo-simbolo di Bedonia alla sua ambientazione storica; con un lavoro che tuttavia dichiara, in ogni particolare, la sua data "2016". E questo avviene per il semplice motivo che le capacità di eseguire certi lavori sono ben diverse da quelle di un tempo, e vanno sempre più differenziandosene: dal che si capisce, credo, quanto si diceva: ossia la necessità di salvaguardare il più possibile i manufatti ORIGINALI del nostro passato.

    Andato comunque a buon fine questo intervento, sarà ora anche il caso di difenderlo, se veramente sta riprendendo piede il malcostume qui denunciato da altri lettori: se necessario, anche con forti limitazioni e sanzioni al traffico automobilistico. Ma ugualmente, e forse più importante sarà anche prendersi buona cura, come merita, del rivestimento del tratto superiore della via -che è tuttora quello ORIGINARIO: sia vietando i mezzi pesanti (compresi quelli per eventuali pulizie da neve), sia predisponendo, quando si avrà la possibilità economica, adeguate reintegrazioni nei punti ove necessario.

    Con l'occasione, ringrazio infine l'arch. Mazzadi di avermi pubblicamente menzionato per l'aiuto e consulenza a lui portata per conto del comitato "Veterrima Plebs" (di cui anch'egli fa parte); e faccio ad Emanuele i complimenti per la sua intelligente operosità.

  12. Bastian contrario

    Una curiosità (da non valtarese): su quei ciotoli come si cammina? Perché se fossero come quelli di certe città (ad esempio via Tibini a Piacenza) c'è poco da stare allegri...

  13. Peppo

    E gli autobloccanti che fine hanno fatto ? Non sembravano da frantoio. Non sarebbe possibile utilizzarli per migliorare qualche area che lo necessita?

  14. Hammer 87

    Bastian Contrario non porto i tacchi ma se le macchine non invadessero il marciapiede

  15. Giò staffetta

    A leggere questi commenti di bedoniesi rimango di sasso!!!! Ma Bedonia non ha i vigili ??? Al borgo ce ne sono in abbondanza e ve li mandiamo!!! Basta chiedere!!!!!

  16. Remo Ponzini

    Ho seguito i lavori sin dall'inizio, sbirciando qua e là, ed ho capito immediatamente che il risultato finale sarebbe stato eccellente. La presenza continua e pressante dell'architetto Emanuele Mazzadi, che presidiava alla posatura di ogni singola pietra, suggerendo ma anche ... ascoltando gli ottimi artigiani che aveva a disposizione, non poteva che produrre un manufatto di cotanta bellezza. D'altronde Lui è lo "specialista" che sa riportare in vita le magnificenze del tempo che fu. Non mi riferisco solo al decadimento naturale dovuto al trascorrere dei secoli ma anche alle scempiaggini compiute recentemente dal genere umano.

    Anche i centri storici stanno languendo ed invece di ristrutturare le armoniose abitazioni esistenti (valorizzandole e tutelandole), si preferisce uscire dai centri abitati per cementificare spazi verdi che dovrebbero avere destinazioni più nobili.
    Ma non voglio andare oltre perchè per sviluppare questa problematica accorrerebbero spazi infiniti. Per ora beamoci di questo bellissimo spicchio del paese e ringraziamo tutti coloro che si sono prestati per realizzarlo.

  17. Fiora du Curado

    Io sono nata proprio in via Trieste, in ta cà du Tony, e ogni volta che ritorno al mio paese non manco mai di andare a salutare la mia fontana. Lì ci sono le mie radici, i miei ricordi di bambina. Sarà bello rivederla in ordine. Complimenti per il lavoro svolto.

  18. E. Mazzadi

    Ciao a tutti.
    Per me è stata un'esperienza bellissima!
    Una fortuna, poter lavorare ad un progetto così importante per il mio paese.
    Tanti sono quelli che vanno ringraziati:
    - L'amministrazione comunale e in particolare il sindaco, per aver creduto così tanto in questo progetto e per avermi rinnovato la fiducia, dopo il progetto del vicolo delle Moline
    - Il Centro Commerciale Naturale di Bedonia, sempre molto attivo con tante belle iniziative
    - Gianpaolo Serpagli, consigliere provinciale, prezioso nei rapporti con la provincia che ha cofinanziato il progetto
    - Il mio collega Matteo Dall'Asta per l'aiuto durante tutte le fasi del progetto
    - Gigi Cavalli, sempre d'aiuto e di stimolo con tanti consigli e spunti importanti
    - Claudio Agazzi e Love Taro&Ceno, per aver messo a disposizione materiale grafico per i pannelli storici
    - Piero Rizzi Bianchi, per la preziosissima consulenza storica nella realizzazione dei pannelli storici
    - Andrea Conti, per l'infinita disponibilità e competenza e per gli interessanti spunti storici
    - Il Comitato Veterrima Plebs, di cui faccio parte, per le preziose indicazioni progettuali
    - L'impresa Molinari, per l'ottimo lavoro svolto e per la grande passione dimostrata e l'impresa Bertani per il rifacimento dell'illuminazione pubblica,
    - infine gli abitanti della "Contrada", per averci sopportato/supportato in questi mesi e per il graditissimo rinfresco che hanno offerto.

    Per chi volesse, a questo link si trova il servizio sull'inaugurazione fatto da Videotaro:
    https://www.youtube.com/watch?v=g0LcH6pWkPw&feature=youtu.be&t=623

  19. Ornella

    Devo denunciare un piccolo errore fatto negli ultimi ritocchi nella piazzetta, hanno tolto un lampione che faceva angolo e hanno messo un obrobrio sotto la volta .......ma ora la piazzetta è molto buia e triste..... rimettiamo il lampione perché la chiesa è molto illuminata e la piazzetta è molto buia

Commenta

Somma e invia : 12 + 6 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

Sul cappello che noi portiamo

L'Adunata provinciale degli Alpini si è svolta quest'anno a Bedonia

Sant'Antonio Abate

La benedizione degli animali attraverso dei ricordi legati agli anni '50 e una serie di fotografie scattate a Bedonia il 17 gennaio 1978 da Lino Barozzi

Da Marco: Il Mago dei vini

Un ricordo della storica osteria di Anzola, a lungo gestita dalla famiglia Chiappari-Valentini

Pauline

Un ragazza olandese è appena giunta in Valceno, ma è come se ci fosse sempre stata

Museo del tempo

A Compiano è visibile una raccolta di attrezzi che rappresentano il passato e il lavoro dei nostri nonni

Il linguaggio delle campane

Un suono antico e da sempre messaggero dei momenti cruciali della vita di paese, oggi come allora

Dalla sfilata al falò

La giornata conclusiva del carnevale a Bedonia è stata dedicata a Leonardo da Vinci e alle sue opere