Scherzi da prete

Le fake news rientrano nella satira o possono danneggiare una persona?
Non tutti sono in grado di giudicare se una notizia è falsa o meno. Però esistono e il loro effetto lo producono, non certamente tutti “abboccano”, ma qualcuno che ci crede c’è sempre. Una volta si diceva: “Lo hanno detto alla televisione”, adesso invece si dice “L’ho letto su internet”.
Marco di Mantova è certamente uno che non si è fatto troppe domande e dopo che ha letto la notizia su internet questa mattina mi ha scritto su Wa: “Ciao Gigi, come va? Ho saputo che nella tua parrocchia è successo un fatto grave e riprovevole, che il tuo parroco ha bestemmiato durante la funzione religiosa. Ma è vero che è già stato scomunicato? Speriamo che in questa parrocchia adesso mettano un parroco per bene”.

Richiedo il link della notizia e capisco che si tratta di una notizia falsa, una delle “fake news” tanto di moda adesso, la descrizione dell'accaduto era piuttosto paradossale. 
Gli rispondo rassicurandolo. A sua volta capisce: “Scusa, ma l'ho letto su internet e poi c’era nome e cognome del parroco. Non sarebbe meglio denunciare l’autore di questa falsità? Però la gente sa veramente essere malvagia. Spero che l'autore venga punito”.
Nulla di tutto questo, al bontempone bedoniese che l’ha creata non succederà nulla. Ma una notizia così, che gira liberamente su internet e perciò fruibile da chiunque cerchi il nome del Parroco su Google, può essere in grado di rovinare la reputazione di una persona o essere considerata semplicemente scherzosa o di satira? In quanti la verificheranno come ha fatto Marco?
Non metterò il link del sito per non fare il suo gioco, ma allego la schermata per leggere l’articolo.

Leggi la pagina fake



14 Commenti
  1. Remo Ponzini

    Sono rimasto basito nel leggere di questa calunnia mostruosa che ha colpito l'inconsapevole parroco di Bedonia. Una azione empia, di una perfidia feroce.
    Non riuscirò mai a comprendere come come possano esistere degli esseri così beceri ed infami che si nascondono vilmente nell'anonimato.

    Frequentando ormai da diversi anni il web so che esistono siti fetidi che spargono letame inventandosi notizie mostruose e totalmente mendaci. Ho imparato a verificarne immediatamente la veridicità ed a avvertire coloro che li pubblicano sui social. Ce ne sono molti, purtroppo, e quindi ritengo che sia doveroso, da parte di tutti noi, di sbugiardarli pubblicamente.

    Io non sono un credente e quindi non frequento le chiese ma ho grande stima del parroco di Bedonia sia come persona che come sacerdote. Gli sono vicino con affetto e comprensione per quanto accaduto.
    Mi auguro che la Polizia Postale sia in grado di individuarlo/a e denunciarlo/a alla magistratura per una punizione esemplare.

  2. Camila Parada Raineri

    Uno dei modi per fermare il traffico di falsità é fare denuncia alla Polizia Postale se si è direttamente coinvolti. Chiederei a don Giovanni di prendersi un momento per andare dai Carabinieri o in Posta per presentare una denuncia alla Polizia Postale. Al di là del danno, maggiore o minore che sia, bisogna eliminare le pubblicazioni che intenzionalmente danno informazioni false cercando di sembrare il più vere possibili: fake in inglese.
    Da parte nostra dobbiamo fare lo sforzo di verificare le informazioni prima di darle per oro colato e condividerle. Per verificare spesso basta fare un giro su Google per vedere che nessun altro ha riportato la notizia o i dati. In quel caso, al giorno d'oggi, é molto probabile che si tratti di una menzogna. Altrimenti ci sono siti che verificano per noi. Io uso attivissimo.net. Per il caso di bufale locali invece si può chiedere a chi può sapere, come ben ha fatto l'amico di Gigi.
    Perché sì: una comunicazione falsa può danneggiare molto una persona e perché una rete sporca può diventare inutile e persino pericolosa. Non aiutiamo i fabbricanti di fakes diventando trafficanti.

  3. Sonia Berni

    Non si può più dire che era solo uno scherzo, un gioco, che non immaginavamo, che non sapevamo. E’ ora di chiedersi se questi gesti vanno puniti o lasciarli impuniti, a mio parere si deve agire di conseguenza.

  4. Pazzi Nady

    Non ho parole..... è proprio grazie a certa gente che usando internet in modo sbagliato rovina x sempre la reputazione di tante persone!!!! 😡😡😡

  5. Maria Pia

    Mi vien da dire che la tecnologia è stupidamente democratica... lascia libero chiunque di dire qualsiasi cosa. Anche prima tutti dicevano tutto, ma la cerchia era almeno limitata...a differenza del passato ora tutto è globale, anche i danni morali arrecati! Penso e spero che la maggior parte di noi abbia capito che si tratta di uno scherzo ben sciocco, e magari neanche fatto per arrecare davvero danno. Prima di parlare o scrivere sarebbe sempre meglio riflettere. Non sempre ci riusciamo ...

  6. Antonio Mortali

    Come dice Umberto Eco: “I social permettono alle persone di restare in contatto tra loro, ma danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”

  7. Virgy

    Questa è cattiveria pura. Chiunque sia andrebbe condannato, ma i codardi se la cavano sempre. La nostra piccola comunità riesce sempre a farci sentire sempre più in imbarazzo. Ma in che mondo viviamo? Che schifo.

  8. Lorella

    Anche io suggerisco al parroco di fare denuncia, anche se il parroco non si sentisse grandemente offeso è giusto che la faccia. Chi si occupa di divulgare notizie false sul web deve essere punito perché questo modo di fare può fare molto male

  9. Gigi Cavalli

    Una nota positiva: questa sera è stato cancellato l'articolo dal sito che lo ospitava.
    Un indizio però c'è, ovvero... sul mio post non era indicato il nome del Parroco, il nome del paese e tanto meno c'era il link diretto al sito. Quindo nessun tipo di rapporto diretto tra questo blog e il sito di fake-news. Situazioni che portano a dedurre che il "bontempone" sia stato tra i lettori di oggi...

  10. Tacito

    Missiroli diceva che una smentita è una notizia data due volte. Anche in questo caso credo siano molti di più coloro che hanno appreso la vicenda seguendo questo blog di quanti avessero letto il sito originale con la fake...

  11. Roberto

    Alla faccia dei termini di utilizzo del "servizio":

    E’ espressamente vietato all’utente trasmettere dati, foto, video, il cui contenuto possa essere considerato diffamatorio, ingiurioso, lesivo della privacy o comunque illecito, secondo quanto previsto dalla normativa. Richiedendo il servizio e fornendo i relativi dati, l’utente si assume tutte le relative responsabilità. In ogni caso, si conserveranno i dati necessari ad individuare l’utente richiedente il servizio (indirizzo IP) e si metterà lo stesso a disposizione delle autorità in caso di formale richiesta.

    Lo scopo del sito è palesemente goliardico, pertanto lo stesso non potrà essere ritenuto responsabile per eventuali danni, di qualunque tipo, diretti ed indiretti, derivanti dall’utilizzo dei suoi servizi. Nell’ipotesi in cui le persone coinvolte dagli scherzi e false notizie vogliano rimuoverlo, potranno inviare una richiesta ai gestori del sito, i quali provvederanno ad eliminarlo nelle 48 ore successive (termine ordinatorio).

  12. Piero Rizzi Bianchi

    Per prima cosa, una volta adocchiato il contenuto di questo articolo, sono andato a vedere la riproduzione della "pagina web" incriminata, che Gigi saggiamente ha allegato per dare la possibilità di un giudizio più diretto sull'accaduto.
    Dico la verità: malvagio chi lo ha scritto, ma almeno altrettanto sprovveduti quanti hanno potuto crederci! Che diamine di ignoranza della religione e della Chiesa si è ormai diffusa, per poter solo lontanamente pensare a un barlume di veridicità nella sconclusionata scemenza che si legge?!

    Nemmeno per una frazione di secondo mi sono preoccupato per la reputazione del Parroco di Bedonia, a maggior ragione conoscendolo e stimandolo; ma sarebbe stato lo stesso se anche fosse stato un prete a me sconosciuto.
    Quello che nello scritto invece mi ha colpito, e malamente, è la grave mancanza di rispetto verso Gesù e verso la S. Croce, simbolo della Sua redentrice sofferenza: da qui ho capito che a muovere il pesante e lutulento "humor" di questo ignavo non è stata la voglia di scherzare (seppure a sproposito), ma proprio un intento blasfemo, direi demoniaco, di irrisione verso il centro della Fede cristiana: me ne sento personalmente offeso, e mi auguro che mal gliene incolga.

    Come punizione per il "maltempone", che per come scrive mi sembra dotato di una certa cultura, proporrei che, una volta acciuffato, sia costretto ad aiutare il caro Don Giovanni nella stesura delle omelie per un intero anno liturgico. E infine, visto che pensa di poter contribuire alle spiritosaggini, sia messo a cucire abiti per il Carnevale 2018.

  13. Francesca

    Per fortuna che il tuo amico ti ha scritto ma bastava che se la tenesse per se o la raccontasse al bar che la smentita non sarebbe mai arrivata e a rimetterci sarebbo stato il povero Don Giovanni

  14. Giuseppe

    Mescolare escrementi non necessita di elevata cultura,concordo con Tacito e non ho altro da aggiungere.

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