Il TG La7

A sparlarne della TV è davvero semplice, proprio come ci racconta sempre Arturo Curà (vedi sua rubrica nel forum "La Televisione") e l’assoluta mediocrità di gran parte delle reti lo testimonia ogni giorno, quindi, una volta tanto, ne parlerò bene.

In questo ultimo anno si sta notevolmente riscattando La7, infatti seguo sempre più i suoi programmi: Victor Victoria, NDP “Niente Di Personale”, Life, Le invasioni barbariche, Effetto Domino, solo per citarne alcuni, ma soprattutto il nuovo TG La7 diretto da Enrico Mentana. Prima non riuscivo a seguirlo come volevo per via degli orari, ma da settembre va meglio, è diventato un appuntamento fisso.

È un TG che appassiona perché fa ragionare con la propria testa e in questi tempi non mi sembra un particolare di poco conto, anzi mi viene persino da dire: finalmente, era ora, ci voleva tanto?
Ho aspettato a parlarne perché volevo accertarmi se di fuoco fatuo si trattava, eravamo troppo abituati all’appiattimento delle notizie, invece si dimostra, giorno dopo giorno, una prova sostanziale dell’imparzialità, almeno apparente, e gli ascolti in costante crescita gli danno ragione.
Seguendo le notizie trovo tutto quello che mi aspetto di ascoltare, anche le contraddizioni e i dubbi sono giustamente rilevati e ragionati, un po’ come se leggessero nel pensiero dei telespettatori.

Ho seguito per anni il TG5, ma ora non se ne poteva proprio più, al di là delle prime due notizie c’era il vuoto assoluto, curiosità modaiole, spot di programmi Mediaset e gastronomia, un po’ come se non ci fossero sufficienti informazioni per raggiungere la mezz’ora di messa in onda. Mi sa proprio che stia facendo l’occhiolino ai due scandalosi cugini di Rete4 e Italia1, dove la verità sembra solo racchiusa dentro i sorrisi onnipresenti di Capezzone, Bonaiuti e Cicchitto, senza quasi mai ricorrere a un contraddittorio.
Tutto questo mi sento di affermarlo pur non esprimendo un’ideologia di sinistra, ma al di là dell’aspetto politico credo che a tutto ci sia un limite. Finalmente, dunque. Mi verrebbe fin da gridare al miracolo!
Vedi forum Corriere.it


6 Commenti
  1. Strazza

    Nonostante il miracolo Mentana io, questa sera, della TV italiana, o almeno delle sei reti nazionali, voglio sparlare eccome!
    Ieri notte ci ha lasciato quello che oggi Curzio Maltese definisce il Balzac italiano "l’autore della gigantesca commedia umana degli italiani attraverso decine di film capolavori".
    Nessuna delle reti nazionali lo sta ricordando, nessuna sua opera è trasmessa: Raidue manda in onda Le Cronache di Narnia, Canale 5 i Cesaroni, Rete 4 il solito reportage su presunti miracoli ecc…
    Solo Sky sta trasmettendo I Soliti Ignoti.
    E quindi, per ricordare Monicelli, l’unica risposta che merita la tv italiana di questa sera è quella che Gassman ne "La Grande Guerra" da all’ufficiale nazista che lo interroga prima della fucialazione: "e allora visto che parli così mi te disi… facia de merda!".

    Chapeau Maestro.

  2. Kranz

    Caro Strazza... per fortuna che Sky 1 e 2 hanno mandato almeno I soliti ignoti... per il resto o eravamo distratti o niente... sempre su Skytg24 ho sentito un lungo ricordo condito da una telefonata in diretta a Paolo Villaggio... molto amara e anche commovente, mi unisco una volta tanto seriamente al ricordo di un Grande... (anche se differisco da te in una cosa... Curzio Maltese mi sta particolarmente antipatico, e tendo a dargli torto anche quando ha ragione...)... aspetto ora che il nostro Esvaso produca un post adeguato sull'uomo che con una sua opera ha descritto l'Italia medievale anticipando l'Italia come è oggi... L'Armata Brancaleone...

  3. Luciano S.

    Il nostro Mentana è riuscito a mettere daccordo tutti e portare pace tra i telespettatori, finalmente abbiamo un notiziario non più discutibile. Durerà?

  4. Fausto

    Monicelli chi è costui? Sarebbe un bel titolo per chi come me desidererebbe che il "Vecchio" Arturo intitolasse una serie di spettacolari narrazioni cinematografiche dedicate al Nostro eroe. Io sono tra i numerosi spettatori che seguivano le "mirabolanti peripezzie narrative" del "Vecchio" Arturo ed essendo affascinato dalla regia proporrei proprio un progetto di questo tipo. Nel nostro piccolo diamo un vero contributo a quel grande maestro che è stato Monicelli. Tra l'altro se non ricordo male qualcosina hai già prodotto.
    (Ps. caro Arturo ti chiamo scherzosamente vecchio perchè ho letto i tuoi ultimi scritti su questo blog e parli troppo con la vena malinconica di chi crede che i bei tempi non possano tornare, è grazie alla verve dei Vecchi giovani come te che invece possono continuare le tradizioni, perciò se ne avessi voglia io sarei anche questa volta un tuo appassionato, ex giovane, spettatore).

  5. Roberto Zurla

    Mentana è un grande giornalista, riesce a intuire i tempi giusti, quando era al tg 5 ha dato spazio alla cronaca quando tutti parlavano di politica, oggi parla di politica quando gli altri parlano di cronaca. Non basta?

  6. Arturo Curà

    Rispondo volentieri a Fausto, "ex giovane spettatore appassionato", se non erro, della lunghissima serie "La Grande Magia" prodotta per Videotaro.
    E lo ringrazio poichè è una bella testimonianza di chi nutre ancora degli interessi. Devo però confessare che diventa arduo se non impossibile intrattenere su un blog una disquisizione sulle tante opere di Mario Monicelli. Se mi è concesso, mi limiterò a tratteggiare a grandi linee la sua poetica cinematografica, naturalmente vista da me. Poche cose, praticamente un Elenco alla "Vieni via con me".....
    * Nel cinema di Monicelli c'è l'alto e il basso fusi miracolosamente insieme ( I due "Brancaleone" )
    * Nel cinema di Monicelli c'è cattiveria e generosità, il nero e il bianco, la cialtroneria che per magia si fa eroismo ( "La Grande Guerra")
    * Nel cinema di Monicelli ogni italiano si può specchiare poichè tra i nostri pregi abbiamo ancora la facilità di disperarci e dopo due secondi ridere delle nostre quotidiane disperazioni.
    * Nel cinema di Monicelli c'è dramma, follia, ironia graffiante, popolarità e raffinatezza stilistica, il tutto mirabilmente composto non con la prosopopea da Autore/Artista ma da sublime costruttore artigianale di storie, poichè, prima di tutto il Cinema è artigianato, come il cinema di un altro nostro grande: Pietro Germi.
    * Nel cinema di Monicelli, perpetua Commedia della nostra tradizione letteraria e teatrale, si ride, si pensa, ci si commuove, ci si indigna ma soprattutto si diventa più comprensivi con gli altri ( l'ultima sua opera superba "Le rose del deserto" )
    * Il cinema di Monicelli.....
    e mi fermo qui.

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