La famiglia Carpani

La storia della famiglia del Cav. Lino Carpani, a partire dall'arrivo a Bedonia nel 1919
Carpani non è un cognome “nostrano”, quindi chi erano, da dove provenivano e perchè una mostra fotografica a loro dedicata?
La famiglia Carpani è originaria dell’appennino bolognese, più precisamente del paese di Vidiciatico. Famiglia numerosa e già dall’inizio del ‘900 era introdotta nel ramo dei trasporti urbani a Bologna e nelle Marche.
Nel 1919, finita la guerra, il papà Angelo acquistò da Antonio Serpagli detto “Il Moretto”, la concessione per i collegamenti nelle nostre vallate, fino a quel momento gestiti con le diligenze a cavalli, impresa che affidò ai due figli più piccoli Aldo (1891-1977) e Lino (1892-1973).

Proprio presso l’albergo “Il Moretto” alloggiarono i due giovani imprenditori con un contratto di “vitto e alloggio” per due anni. Lino poco dopo conobbe la bedoniese Dina Dellapina e nel 1920 la sposò. Da quel matrimonio nacquero Carpano (1922-1992), Angelo (1924-1975), Vasco (1926-2001) e Ginetto (1929-1987).
Il fratello-socio Aldo decise di abbandonare Bedonia nel 1922 per tornare al suo paese d’origine e Lino proseguì così l’attività in proprio. Acquistò nuovi mezzi e nuove linee, tra cui il collegamento con Santa Maria e Chiavari, dopodiché, con l’apertura della nuova strada, il collegamento con Bardi via Ponte Leca.
Gli affari andavano bene, quindi iniziò a costruire l’ampio garage di Via Europa, il fabbricato con antistante il distributore dell’AGIP in via Divisione Julia e l’officina in via Mons. Checchi.

Dal 1935 al 1943 fu nominato Commissario e Podestà di Bedonia, ma fu anche arrestato durante un rastrellamento tedesco e per qualche tempo tradotto in prigionia a Chiavari e a Genova, per poi essere rilasciato dopo qualche tempo.  
Riprese il lavoro, ma poco dopo scoppiò la seconda Guerra Mondiale, un grosso problema per i trasporti poiché la benzina scarseggiava o era razionata.
Il suo ingegno imprenditoriale lo portò ad acquistare il podere “Rio Scorza” nel Comune di Valmozzola per trivellarlo alla ricerca del gas metano. Lo trovò, quindi installò le bombole alle corriere e per gran parte del conflitto mondiale alimentò i mezzi con il gas autoprodotto.
Lo stratagemma però non ebbe vita lunga, il governo del dopo guerra, pressato dall’ENI di Mattei, costrinse alla chiusura tutte le piccole concessioni estrattive.

Il “Cavaliere” tornò a essere Sindaco di Bedonia dal 1965, ma per soli due anni in quanto si dimise.
L’attività dei trasporti proseguì fino al 1975, anno in cui gli eredi cedettero mezzi e linee all’azienda parmigiana TEP, all’infuori di Carpano che mantenne ancora per qualche anno la conduzione di un pullman gran turismo.

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La mostra allestita a Bedonia

Foto: dall'album di famiglia...



6 Commenti
  1. Carla Carpani

    Gigi, volevo ringraziarti per la splendida mostra fotografica sulla mia famiglia. Mi sono commossa tante volte, e ho ricordato cose e persone che sembravano dimenticate... l'ufficio del nonno, il profumo del salone in cui ci rincorreva lo zio Carpano, l'autista Tegoni che dormiva in una stanza all'ultimo piano e parlava nel sonno tutta la notte, mio padre Presidente della Banca Bedoniese e io che gli infilavo le manine nel ricciolo di capelli lunghi sulla nuca...

  2. Michele Carpani

    Caro Gigi anche stavolta hai centrato..... ti ringrazio ancora per la bella mostra e pensa che proprio pochi giorni fa l'ho rivisitata assieme alla Carla per le vie del paese e ricordavamo i pranzi e cene di Natale dove mio nonno amava invitare anche le persone meno abbienti. Io ricordo il mitico Gaian o Giorgio che si ritrovavano a cena con una trentina di persone per la vigilia con le sempre presenti anguille che mio nonno voleva a tutti i costi!!!... e faceva partire una corriera apposta alla mattina della vigilia per andarle a prendere a Comacchio. Che dire?!?! Bei tempi!!! Grazie ancora Gigi

  3. Ettore Rulli

    Un ottimo lavoro per la famiglia e per la storia di Bedonia. Complimenti!

  4. Remo Ponzini

    La famiglia Carpani ha scritto e contraddistinto un pezzo significativo della storia e della vita pubblica della nostra vallata. Ha permesso ai numerosi abitanti di sperdute frazioni, di uscire dall'isolamento in cui erano confinati consentendo loro di raggiungere i vari capoluoghi dei comuni, la stazione ferroviaria e la città di Chiavari con il magnifico golfo del Tigullio. A quei tempi ci sentivamo più liguri che parmensi ed anche i commerci avvenivano tramite il Passo del Bocco.

    Era senz'altro la famiglia più in vista della nostra comunità perchè i suoi mezzi di trasporto erano il fulcro di tutte le attività produttive. Ebbi modo di conoscere i quattro figli di cui due (Angelo e Ginetto) che si occupavano a tempo pieno dell'azienda mentre Carpano si rese autonomo una lussuosa corriera gran turismo con la quale andava spesso in Portogallo a fare il carico di turisti americani che poi scorrazzava in tutta Europa. Ed infine il dott. Vasco che avendo acquisito una farmacia a Riva Trigoso si occupava della gestione in collaborazione con sua moglie. Quando lavoravo in Chiavari lo vedevo spessissimo perchè veniva nella banca dove lavoravo per farsi due chiacchiere in dialetto bedoniese. Era un piacere reciproco perchè, oltre al linguaggio colorito che possedeva, lo parlava alla perfezione condendolo con tutte le "gnanere"(cantilene) tipiche di quelli del sasso.

    Ricordo benissimo l'anno 1975 in cui ci fu il passaggio alla TEP. Ci fu una riunione pubblica al Cinema Orfeo in cui i politici illustrarono il vantaggio che i trasporti divenissero pubblici. I dipendenti vennero assorbiti dalla nuova società ed iniziò l'era dell'indebitamento pubblico che si ampliò a dismisura con il risultato che ora, per andare a Chiavari, bisogna cambiare tre autobus, viaggiare con degli automezzi da quarto mondo, con una scomodità infinita. E pensare che quasi cento anni fa c'era già la linea diretta della ditta Lino Carpani.
    Ma che bel progresso che abbiamo fatto !
    Complimenti TEP sei riuscita a farci rimpiangere i trasporti di un secolo fa.

  5. Giuseppe Serpagli

    In qualche foto della bellissima mostra fotografica sui Carpani e le loro corriere, appare una cosa incredibile: a Bedonia c'era una filiale del Credito Italiano (banca d'interesse nazionale, fino all'infausta chiusura della benemerita IRI, mi pare fatta da Prodi) nel palazzo della "Banca"! Da vecchi racconti pare che in quei locali ci fossero feste e balli, non so in quale occasione. Incredibili anche i "nicknames" che davano a Bedonia: il vecchio Dellapina, marito della Laurina, madre della simpaticissima Dina poi Carpani [foto del gruppo di famiglia vicino al negozio di Franchno Cattaneo] era chiamato Buttarassu, come mi ha ricordato la Carla du Garen. Non so proprio cosa volesse dire.
    Peppino Serpagli - Milano

  6. Alba Mutti Carpani

    Butterasso era il soprannome del padre della Laurina Ponzini, non di Nazzaro Dellapina. I Dellapina venivano da Castellonchio e erano venuti a Bedonia come cantonieri.

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