Don Silvio e don Costa: la mente e il braccio
A loro va il riconoscimento di tutte le opere che hanno reso grande il Santuario e il Seminario di Bedonia
Le opere più importanti, che don Silvio riuscì a realizzare, coinvolgendo i fedeli vicini e lontani attraverso L’Araldo, sono innumerevoli; a don Costa che lo sostituì nel 1947 come economo, il compito di completarle, arricchirle ed utilizzarle, adeguandole ai tempi. Queste le grandi opere ideate da don Silvio “la mente” e portate avanti poi da don Costa “il braccio”:
1927 fondò e iniziò la pubblicazione de “L’Araldo della Madonna di San Marco”;
1928-35 restauro e ampliamento del Seminario con la costruzione, nel lato est, della palazzina con torretta;
1930 inizio della riqualificazione del Parco con la progressiva sostituzione dei castagni, decimati dal mal dell’inchiostro e dal cancro del castagno, con conifere di pregio e Potenziamento delle Aziende Agricole del Seminario;
1937 erezione della Statua della Madonna di San Marco in bronzo sulla cima del Monte Penna e di una copia più piccola nel parco del Seminario;
1930 inizio dell’allestimento del Gabinetto di Scienze dei Seminaristi con raccolta di moltissimi reperti e strumenti didattici; raccolta che non si stancò mai di arricchire e che è confluita nell’attuale Museo di Storia Naturale;
1939-1955 nuovo Santuario. 1939 posa della prima pietra; interruzione a causa della II Guerra Mondiale; 20 settembre 1948 inizio fondamenta; 1952 copertura della Cripta che sarà inaugurata nel 1953; 1954 ultimata la cupola; 1955 Santuario a tetto, il 9 luglio la statua della Madonna viene trasferita dalla Cripta alla chiesa superiore; 1966 completamento della Facciata; 1968 Pavimento del Santuario dedicato a Mons. Silvio già gravemente malato;
1955 erezione della Grande Croce in Ferro sulla cima del Monte Pelpi;
1962-1969 costruzione dell’Orfanatrofio ora Istituto San Marco, realizzato totalmente grazie alla generosità dei nostri emigrati;
1958 case di Riposo per il Clero, primi tre appartamenti del lato est. Il più corposo lato ovest verrà poi realizzato da don Renato Costa.
Mi dice la mia casa: "Non abbandonarmi, il tuo passato è qui". Mi dice la mia strada: "Vieni, seguimi, sono il tuo futuro". E io dico alla mia casa e alla mia strada: "Non ho passato, non ho futuro. Se resto qui, c'è un andare nel mio restare; se vado là c'è un restare nel mio andare.
(G. K. Gibran)
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