Un tetto per la Riserva WWF dei Ghirardi

Inaugurata una struttura per un'ulteriore valorizzazione dell'area protetta della Valtaro
Un nuovo e importante tassello si è aggiunto alla preziosa realtà territoriale qual è la Riserva Regionale WWF dei Ghirardi: il “Centro visite”. L'edificio, realizzato con un contributo a fondo perduto della regione Emilia Romagna, recupera esattamente la forma del precedente fienile e si ispira alle vecchie cascine in legno che stanno ormai scomparendo dal nostro paesaggio.

Si tratta di uno spazio che aiuterà ad incrementare la presenza delle scuole e le attività di educazione alla sostenibilità, nonché a promuovere ulteriormente il turismo naturalistico dell’area. L’afflusso di visitatori è attualmente in aumento grazie alla virtuosa collaborazione fra Parchi del Ducato, WWF Parma e soprattutto alla passione di Guido Sardella, coordinatore dell’area protetta e Guida Ambientale Escursionistica.

Il prossimo anno la Riserva dei Ghirardi compirà vent’anni, un traguardo importante per porsi una domanda: “Cosa vuole fare da grande? Senz'altro la sua parte nel cercare di dare impulso all’agricoltura di montagna, fatta non di grandi numeri, ma di sapori, sapienze e qualità. Dall’agricoltura dipende il paesaggio in cui viviamo e “di cui” viviamo: acqua, aria, prodotti tipici, turismo. Al tempo stesso  aggregare, formare e coordinare i volontari interessati a studiare la natura.

Dai paesi anglosassoni si affaccia la “citizen science”, la ricerca scientifica fatta dai semplici cittadini che grazie all’uso di Smartphone e App connettono l’utente ai ricercatori, permettendo di scoprire in tempo reale cosa si ha davanti: farfalla, fiore, fungo o chissà cos’altro. Il valore dei volontari nella ricerca scientifica è insostituibile e l’Unione Europea stessa riconosce che l’attività di monitoraggio delle specie e degli habitat di interesse comunitario (Penna, Ragola, Gottero, Barigazzo e tanti altri nostri monti) non può che essere appannaggio di volontari, visto l’impegno e l’assiduità richiesta, e fino ad ora disattesa dal nostro paese.

Per altri dettagli e informazioni vedi la pagina dei commenti...
LINK: il sito della Riserva WWF

FOTO: il giorno dell'inaugurazione



7 Commenti
  1. Gigi Cavalli

    A integrazione del post includo ulteriori informazioni sulla giornata d’inaugurazione avvenuta il 25 ottobre 2015 e alla realizzazione del fabbricato.

    Gli interventi sono stati: Agostino Maggiali, Presidente dei Parchi del Ducato; Andrea Agapito Ludovici Responsabile Nazionale delle Oasi WWF; Rolando Cervi Presidente WWF Parma; Sandra Montelli Vicesindaco del Comune di Borgotaro; Luciano Sabini Assessore all’Agricoltura del Comune di Albareto; la famiglia Marchini-Camia proprietaria dell'area e Guido Sardella coordinatore della Riserva.
    I prodotti biologici disponibili all'inaugurazione erano delle seguenti Aziende Agricole: Querzola di Borgotaro, Angus di Bedonia, Societa' Agricola San Paolo di S.Lucia di Medesano e Vigna Cunial di Traversetolo.
    Le immagini della mostra fotografica “Sognando tra Alpi e Appennini” sono di Fabio Marchini e sono attualmente esposte al Centro Visite; mentre le immagini sull’ "Architettura tradizionale e spontanea del legno in Alta Val Taro-Val Ceno", collocate all’esterno, sono di Emanuele Mazzadi.
    Infine i progettisti, tutti “under 35”, sono; Emanuele Mazzadi (Arch.), Luciano Montanari (Ing.) e Lorenzo Buratti (Geol.). Il cantiere è stato diretto dai tecnici della Provincia di Parma e vincitrice dell’appalto è stata l’impresa locale di Squeri Daniele (Tornolo).

  2. Nilde

    “Cosa vuole fare da grande? Senz'altro la sua parte nel cercare di dare impulso all’agricoltura di montagna, fatta non di grandi numeri, ma di sapori, sapienze e qualità. Dall’agricoltura dipende il paesaggio in cui viviamo e “di cui” viviamo:....."

    OooooKey. Anzitutto comincino a tenere i selvatici reintrodotti nell'"Oasi" o sotto una certa soglia (infima) sennò l'agricoltura che conserva il paesaggio (e il turismo) tipo quella del Alpino di Anzola o del "Rosso di Belforte" c'è la si può anche scordare se non recintando all'inverosimile (Per la felicità di Franza).

    Secondo: l'idea della scuola di Bedonia è ottima ma senza una legislazione (CHE ATTUALMENTE NON C'E') che INCENTIVA l'agricoltura montana non si va da nessuna parte; e per incentivo non intendo l'accesso ai finanziamenti della UE (che sono comunque una forma di SERVITU').

    Terzo: Leggetevi (nel link sottostante) come è andata a finire la storia del Trentino e del fallimento del decennale progetto Life Ursus fatto per rilanciare un "turimo alternativo" in valle.

  3. Nilde

    ...e scusate se ho dimenticato di commentare l'iniziativa UE riguardante le "spie cittadine".

  4. Martino

    Bisogna però dirlo che l'oasi del wwf è anche nido e rifugio dei lupi che si aggirano in valle e gli stessi agricoltori che vorrebbero preservare sono gli stessi che sono danneggiati dal lupo. Sicuri di sapere cosa volete fare da grandi ?

  5. Maverik

    Non è che si voglia criticare sempre tutto... ma a mio avviso forse i finanziamenti a fondo perduto sarebbe meglio darli a quelle poche imprese presenti ancora in valle che provano anche in una situazione di crisi come questa a creare ancora posti di lavoro... poi ben vengano le orde di turisti che questa nuova opera porterà sicuramente in valtaro e che risolleveranno l'economia.

    Saluti

  6. Patrizia

    Leggendo alcuni commenti, mi sovvien come dice Alberto da Giussano; il tempo in cui si diceva che la LIPU buttasse giu' le vipere in valle con gli elicotteri......

  7. Guido Sardella

    Alcune precisazioni:

    1) nella Riserva non si effettua alcuna reintroduzione di animali da 15 anni; in precedenza le uniche specie "reintrodotte" (il termine corretto è "restocking", aumento di popolazione, visto che erano comunque già o ancora presenti in piccolo numero) erano state starna e pernice rossa, a cura dell'Amministrazione provinciale di Parma e poi, per pochi anni, dal WWF con contributo economico dell'ATC PR6.

    2) i finanziamenti a fondo perduto sono andati esattamente ad una impresa locale, la ditta Squeri di Tornolo che ha costruito l'edificio, come peraltro già riportato da Gigi.

    3) il lupo è una specie con territori di decine di kmq, la Riserva dei Ghirardi è 420 ettari. Il lupo la frequenta esattamente come frequenta il resto del territorio della provincia tra il confine con Liguria e Toscana e la tangenziale di Parma.

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