La Sagra delle Torte nostrane

Domenica 11 giugno a Bedonia il secondo appuntamento con la propria tradizione culinaria
Torna la Sagra delle torte di Bedonia. Le finalità di questa giornata sono sempre le stesse: raccontare il nostro passato, affermare la nostra cultura culinaria contadina e ribadire che i classici sapori sono frutto di ingredienti genuini.
Nelle prime edizioni, avvenute negli anni ’80, erano le stesse signore bedoniesi a fare la pasta sfoglia, ad amalgamare gli ingredienti e infine a cuocere le teglie, ma a differenza di allora non è più possibile farlo per ragioni sanitarie.
Al di là di questa preclusione, le nostre torte, rimangono da sempre un tratto distintivo delle cucine delle nostre nonne. Ricette tramandate di madre in figlia da tempo ormai immemore e nella stragrande maggioranza dei casi per esclusiva tradizione orale, proprio perché la maggior parte delle torte veniva e viene preparata “a occhio”. Solo l’esperienza e i tentativi ripetuti hanno permesso a molte mamme di oggi di poter ripetere, con successo, le torte salate delle nonne di un tempo.
Ci ritroveremo quindi nella “Peschiera-Parco Cattaneo”, per degustare gran parte delle nostre torte: patate, riso, zucchini e riso, cipolle, erbette e il Remes-ciòn, un’antica ricetta andata praticamente perduta, sono infatti rimaste pochissime le signore che ancora oggi lo preparano.

È per tutti questi motivi che vi aspettiamo domenica 11 giugno nel "Peschiera-Parco Cattaneo" e per le vie del paese: ore 9 ritrovo e sfilata di auto storiche; dalle ore 11 disponibilità torte da asporto; dalle ore 15.30 merenda sul prato con la degustazione delle torte e una selezione di vini piacentini.
La locandina della II Sagra LINK: l'edizione dello scorso anno


6 Commenti
  1. Teresa

    Non vedo l'ora e questa volta il passo del Bocco sarà una passeggiata

  2. Peppino Serpagli

    C'erano anche quelle di verza e di zucca, che era quella dalla scorza liscia e sottile, non quella "mantovana" dalla scorza dura e rugosa.
    Teglie tonde d'alluminio e cottura presso il forno "du Marchitu" (o Cucù), almeno per le famiglie dalla mia via (Mons. Checchi), passando per l'indimenticabile "passerella". La casa che produceva più torte, poi cotte "dau Marchitu", era quella dei Chiappari, che ospitava ben quattro famiglie anche numerose.
    Oltre le torte salate, c'erano le ciambelle dolci, rigorosamente col buco in mezzo. Per cui in certi giorni non invernali, era un via vai di profumi, oltre quello dei tigli (quando era stagione) che un tempo erano tanti e rigogliosi.
    Peppino Serpagli - Milano

  3. Olga Rota

    Spero di riuscire a esserci quest'anno!!!

  4. Trilussa

    Questa festa mi ricorda tanto il caro Renato Cattaneo e la sua idea avveduta di conservare gelosamente le nostre tradizioni, sia di cucina che del dialetto, dagli antichi mestieri alla poesia. Ragazzi, siete e siate bravi a seguirne i dettami e ciò che incominciò. Con piacere sarò tra voi

  5. Dolores

    Era un rito preparare queste torte: Di patate col soffritto di porro, d.erbette con la ricotta. Di zucca e.di riso..ai Pariotti di Scopolo c.era un grande forno che conteneva 8 teglie rotonde.: 4 x mamma e 4 x zia Maria! Che profumo nella grande casa del nonno Jacu! Per 'a Madona' e le feste grandi c.erano sempre...e chissà perché ognuno la personalizzava e la ricetta era sempre diversa! Ma facevano anche u zambajon...e u pandusi. Io ero piccola e con Walter mio gemello e nostro cugino Claudio...avevamo il piacere di pulire la terrina di preparazione del composto. Bastava l.indice e alcuni giri a 360' e il gioco era fatto! Poi l.aroma di cottura andava lontano e si mescolava con quello degli altri piatti in preparazione ...in attesa ddell.arrivo dei parenti vicini e lontani;

  6. Dolores

    Pa riveiva j.amisi da Cardarora.Parei.Serisei...Pion...Jericca'.u Casà e Masanti....a sia Caten da Tarsognu...a zia Maria dai Pilati cou Carlu u Giuliu...e a Dirca...a sia Gianne.na dai Franchi cou Giorgiu u Daniele e a Mariarita...a sia Delfen.na dai Succon coa Hiacumina...a sia Dina dai Gai coa Mirela...ma anca u Tognu da Leca...a Teresa de Marcu da Fonta.na Ciosa...a Conta da Masanti...ma anca u Paulu .a Patrissia e u Millen dai Mano'........ Quanta gente...quanta allegria.........quanti ricordi e quanta nostalgia.

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