La malarotaia

La cosa scontata è che alle stazioni c'è chi scende e c'è chi sale. Ma non sempre va così
Se devo essere sincero, non so se la storia di questo treno mi abbia più incuriosito o più irritato. Si tratta di una singolare circostanza che mi racconta Giovanna e che mi fa domandare, ancora una volta, in quale Paese vivo, se avanzato o del terzo mondo. Stesso quesito e stessa considerazione può essere fatta per la nostra linea ferroviaria, la Pontremolese, anche oggi protagonista con questa storiella, sfortunatamente non a lieto fine.

Non sono un viaggiatore che si serve del treno, ma quanto accade sulla linea Parma-La Spezia lo so io e lo sanno tutti. In particolare i pendolari che utilizzano questo collegamento quotidianamente per recarsi al lavoro: treni soppressi alla partenza, così di punto in bianco, spesso anche a metà corsa, oppure ritardi che sono sempre all’ordine del giorno. Quanto di peggio per un viaggiatore. Ma non è tutto.

Domenica 3 giugno, l’interfono della stazione di Borgo Val di Taro, annuncia il treno delle 10.02: "È in arrivo sul terzo binario il treno regionale 23637 con destinazione Pisa Centrale". La cosa scontata è che alle stazioni c'è chi scende e c’è chi sale. Meno consueto è vedere un treno che tira dritto anziché fermarsi, proprio come se su quel marciapiede non ci fossero persone pronte a salire, come se accanto alle porte dei vagoni non ci fossero viaggiatori pronti a scendere.

Dopo alcuni istanti di incredulità tutto si è chiarito, il convoglio non ha rallentato e ha tirato dritto, fino a Pontremoli. E il prossimo treno? È "solo" alle 13.22. E chi aveva una coincidenza, un aereo da prendere o trascorrere una giornata al mare?
Hai voglia tu gesticolare, urlare al macchinista di fermarsi… i treni non ascoltano, non rimborsano, non danno spiegazioni e soprattutto non fanno retromarcia.


15 Commenti
  1. Stefania

    Il pessimo servizio di Trenitalia è uno dei motivi che spinge tanti pendolari ad abbandonare la valle. Non si può partire ogni giorno con l'ansia di arrivare tardi al lavoro. Inoltre ogni anno il costo del biglietto aumenta e la qualità dei servizi cala: sala d'attesa gelida, sporca, con infiltrazione d'acqua, sottopassaggio perennemente allagato, treni zozzi e vecchi come la barba di Noè. Non mi manca per niente il pendolarismo.

  2. Lory

    Pensare di venire in valtaro valceno con i mezzi anche io pensavo fosse semplice invece, colpa della miopia degli amministratori, la stazione di Borgotaro è da far West. Se si decide di abitare in valceno o di venire per turismo scordatevi di poterlo fare in treno (amenoche non vi vada bene fare quasi un giorno di viaggio da Milano, come con le carrozze a cavalli nel secolo scorso probabilmente)

  3. Francesca

    Fino a che le amministrazioni (non importa il colore) non decideranno di combattere per il miglioramento dei servizi (siano i trasporti o la sanità) credo che la nostra bella valle rimarrà solo la meta turistica di qualche pensionato.
    Sembra un giudizio duro, forse lo è, ma nasce da anni di pendolarismo, anni nei quali concretamente non ho visto far nulla. Disfattismo? no. Se lo fosse vivrei a Parma.
    Spero solo nei miei coetanei, in quelli che hanno deciso di prendesi a cuore la res publica, spero che lo facciano davvero con convinzione.

  4. Daniela

    Fintanto che i treni passeggeri faranno ritardo xché devono lasciare passare i merci che hanno la priorità cosa vuoi pretendere?

  5. Francesco

    E comunque quasi tutti i giorni si perdono minuti ad aspettare l'incrocio di treni, di solito merci, sia all'andata per Parma che al ritorno, quando la precedenza, se non sbaglio, dovrebbe essere ai passeggeri

  6. Sonia Berni

    Ma le responsabilità dove sono finite? Su questo treno "simpatico" ci sarà pure stato un macchinista (sveglio?), un responsabile di tratta (accorto?), un viaggiatore che ha protestato (invano?) con Trenitalia ? Triste adagio: finchè nessuno pagherà nulla migliorerà

  7. Trilussa

    A leggere queste notizie mi arrabbio. E’ davvero incredibile e inaccettabile ciò che accade nell’indifferenza di molti. Abbiate la cortesia di informarci qualora ci fosse qualche novità su questa triste vicenda dall'aspetto impunito.

  8. Remo Ponzini

    Quando accompagno in stazione mia moglie, che va a Pisa dal figlio o a Piacenza dai parenti, il ritardo dei treni è diventato norma (dai 5 ai 25 minuti). Spesso con soste anche lunghe a Ghiare di Berceto per dare precedenza ai merci o ad altri treni. Ma i ritardi si ripercuotono soprattutto nella nostra zona.
    Faccio un esempio: poco tempo fa salì sul treno per Pisa con 25 minuti di ritardo (proprio quello delle 10) ed arrivò in Pisa puntualissima. Mi disse che per recuperare andava ad una velocità molto sostenuta. Ufficialmente quel treno rispettò l'orario di arrivo ma nel durante fu un ripercuotersi continuo di servizio che non esiste.

    Del sotto-passaggio la gente si serve raramente. Preferisce attraversare i binari eludendo i consigli ed i cartelli pur di non imbattersi in un percorso che odora di urina. Perchè, come tutti sanno, quando fecero quel sottopasso chiusero i servizi igienici preesistenti. Una situazione davvero insostenibile.

  9. Fabio

    Troppo provocatorio dire che magari c'era un macchinista salutista e aveva paura di fermarsi per non respirare l'aria ammalata?....
    Anno 2018 la valtaro grazie alla sua posizione strategica e grazie alle scelte lungimiranti in campo di energie rinnovabili continua a richiamare giovani a scegliere una vita sana e offrire un turismo all insegna del cibo sano e alle attività createsi nei suoi luoghi vocati .... Poi però mi sono svegliato che dovevo andare a lavorare distante....

  10. Giovanna

    Chi fa uso frequente delle ferrovie per spostarsi da e verso la val taro, saprà che questo è stato solo uno dei tanti disservizi offerti ai viaggiatori. Dopo un anno in queste splendide valli sarebbero diversi gli esempi che potrei riportare: dai compromettenti ritardi all'assenza di un tempestivo servizio di informazione, poi tanto tempo di attesa tra una corsa e all'altra tanto che qualche volta ho dovuto modificare drasticamente i piani di viaggio dopo aver pagato inutilmente il biglietto. Non sono mancati i reclami inoltrati tramite gli appositi modelli sul sito di Trenitalia, ma sono effettivamente utili e funzionali ad un miglioramento del servizio?

  11. Liliana

    Prendo il Livorno da 40 anni o giù di li.
    Sono una pendolare (Milano-borgotaro) del weekend. Arrivo venerdì sera - ritorno domenica sera.
    Su questo treno me ne sono successe di tutti i colori.
    Mi spiace per i viaggiatori citati ma questo e' un episodio di cui personalmente non mi sarei nemmeno stupita!
    Coraggio ragazzi resistiamo perché va sempre peggiorando. Ormai siamo arrivati a gioire quando si riesce a partire e ad arrivare punto. Il come e il quando e' un optional.
    PS: non parlo nemmeno della stazione se no mi deprimo.

  12. Michela E

    Ne ho ascoltate (e subite) di tutti i colori ma questa del treno che non ferma alla stazione mi ha veramente destabilizzata

  13. Anna

    Il treno che parte in enorme ritardo e arriva comunque in orario quelli di trenitalia lo fanno passare come un servizio al viaggiatore: "avete visto? vi abbiamo portato a destinazione in perfetto orario!" E magari qualcuno applaudirebbe pure al conducente come quando si applaude al comandante di un aereo quando atterra in aeroporto (e anche questo sinceramente non l'ho mai capito!). Ma ricordiamoci che per recuperare un ritardo, anche sostenuto, significa che il treno non rispetta più i limiti di velocità e chissà cos'altro...quando va male deraglia, si scontra con altri treni o impatta nei passaggi a livello, quando va bene passa per la stazione di Borgotaro senza fermarsi...e buon viaggio a tutti!

    PS. Compilare i moduli di trenitalia per lamentare i disservizi e' utile come compilare quelli forniti dall' AUSL per segnalare quelli di medici e strutture ospedaliere...e Totò direbbe: "E IO PAGO!!!"

  14. Roberto

    Riguardo a disservizi possiamo anche parlare di TEP: nel periodo estivo cambia l'orario della linea Bedonia-Borgotaro con l'autobus che arriva in stazione alle 7.13 e il treno per Parma che parte alle 7.14

  15. Catia Pergolesi

    Cercavo i motivi dei ritardi perenni, incontrastati e mai risolti sulla linea Parma/La Spezia - la così conosciuta Pontremolese - e mi imbatto in questo articolo - a dir poco oltraggioso - verso chi usa il treno come mezzo alternativo. La perseveranza di RFI e della politica assonata che li asseconda non più accettabile . Serve più Europa e meno fancazzismo autoritario .

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