Dietro le quinte

Uno spettacolo teatrale perfetto porta necessariamente a una considerazione: cosa c'è dietro?
Anche questa volta sono rimasto sorpreso da così tanta bravura. Lo dico sinceramente. E pensare che l’attore più grande non è nemmeno maggiorenne e l’attrice più piccola frequenta la terza media. Non volevo però soffermarmi sull’ultimo spettacolo andato in scena "Tredici a tavola", il parterre era gremito e tutti hanno potuto vedere con i loro occhi la capacità dei protagonisti e degli altri attori, non c’è quindi bisogno di aggiungere altro o porvi l’accento.

Il mio intento è invece un altro, scoprire perché tutti questi aspiranti attori siano così bravi, nonostante la giovane età, l’impegno della scuola e il tempo libero che gli viene meno (siamo stati tutti adolescenti). Ero quindi curioso di capire come nasce un’opera teatrale, come funzionano le prove di uno spettacolo e di come si vive la serata della prima.
Sto parlando della compagnia "Chi è di scena?", un laboratorio teatrale avviato dalla Professoressa Anna Guzzetta, in questo momento insegnante presso la scuola media di Borgotaro.
Portare il teatro in un piccolo paese come Bedonia non è un “gioco da ragazzi”, eppure, in soli tre anni, è riuscita a fare passi da gigante, oggi il suo corso è frequentato da ventotto ragazzi e tutti già in grado di stupire il pubblico.

Allora incontro Anna ed è lei che mi racconta quello che accade nell’ombra, quando il pubblico non c’è, durante le numerose prove, prima che si apra il sipario e poi di quell’attimo infinito, l’ultimo, prima di entrare finalmente in scena. Dalle sue parole capisco che quando la tenda si apre lo spettacolo è già pronto, confezionato sulla misura di ognuno, tutto è già stato fatto e previsto. A rendere così perfetta la scena è la complicità acquisita durante il corso, all’ingegno delle intuizioni personali, ai legami d’amicizia che nascono, a quelle risate che spesso richiedono una pausa: "Le prove esigono serietà, ma credimi che spesso sono più piacevoli dello spettacolo stesso".  

La riuscita di una rappresentazione, gli applausi del pubblico, l’orgoglio degli attori, insieme all’affetto dei suoi ragazzi, credo che siano la giusta ricompensa per Anna, anche se l’impegno per tutta la compagnia è tanto, ma si sa, la magia del teatro è unica e impareggiabile, perciò esige la sua parte. Per svelare il mio dubbio e capire cosa c’è “Dietro le quinte” è stata sufficiente una sua frase, che mi sono appuntato per non dimenticarla: "Quello che accade continua a stupirmi ogni volta, ma allo stesso tempo mi gratifica, mi fa capire che il lavoro svolto comincia a dare i suoi frutti e che la direzione presa è quella giusta. La prova sta inconsciamente in una domanda che mi fanno i miei “attori” prima ancora di finire uno spettacolo, ed è: Prof quale sarà il prossimo?".

FOTO di Valeria Danzi



1 Commenti
  1. Anna

    Vorrei fare i complimenti a questi ragazzi (alla prof. Anna li ho già fatti di persona) perché rappresentano una perla rara delle nostre comunità (io abito a Borgotaro): vedere ragazzi così giovani e già così innamorati del teatro, impegnati con il cuore e con la mente in un progetto apparentemente più grande di loro e riuscire a portarlo a compimento con grande successo è un esempio di vita importantissimo per noi e per i nostri giovani! Nella vita come nel teatro bisogna impegnarsi, provare e riprovare, a volte sì anche seguire un copione scritto da altri, ma un copione che grazie alle nostre diverse personalità e sensibilità sarà infine rappresentato in modo diverso da ognuno di noi...di certo è che l'impegno e l'umiltà in ogni aspetto della vita è determinante, e il teatro è una scuola di vita a 360 gradi! Bravissimi!

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