Quella sfida tra Moser e Saronni a Compiano
Un ricordo del Campionato di Ciclismo Italiano del 1981, mentre a Giugno tornerà nuovamente in Valtaro
Lo ricordo bene quel circuito, quasi tutto in salita, si sviluppava attraverso le località di Compiano, Strela, Breia e Sugremaro, per un totale di diciannove giri, pari a 237 chilometri e 3800 metri di dislivello. A detta degli sportivi, una delle fatiche di Ercole. Anche noi ragazzini lo percorremmo nei giorni precedenti la corsa, ma per la "nostra" gara, con la nostra bicicletta e dove ognuno di noi impersonava i ciclisti reali, proprio quelli che da lì a poco si sarebbero sfidati fino all'ultimo secondo.
Ospitare una gara nazionale di questa portata, dove a sfidarsi c’erano i migliori ciclisti di quel tempo, tra questi Moser, Saronni, Torelli, Argentin e Baronchelli, portò diverse migliaia di sportivi in Valtaro. Particolare questo che ricordo benissimo per via di un’errata intuizione dell’allora Presidente della Proloco di Bedonia Zeffiro Squeri.
Questi i fatti. Tutta la Proloco bedoniese collaborò fattivamente alla gestione dell’evento, mettendo a disposizione i suoi ragazzi per il servizio d’ordine lungo il percorso. Io e i miei amici eravamo stati assegnati alla gestione di due ampi parcheggi a Bedonia: prato del seminario e prato davanti al cimitero. Alle 7 del mattino, se pur assonnati, eravamo già là, in attesa di quelle decine di autobus e centinaia di auto, come prospettati da Zeffiro, provenienti da mezza Italia. In mano i 1000 tagliandini da rilasciare come ricevute per il pagamento del posteggio e con le tasche piene di monetine per agevolare il resto: 100 Lire il prezzo della sosta, importo che sarebbe servito a finanziare la nostra associazione.
Ore 8: nessuno. Ore 9: nessuno. Ore 10: nessuno. Solo il sole che bagnava la maglietta e arrossava le guance. Alle 11 iniziarono i primi ammutinamenti, così, uno dopo l’altro, alla chetichella, ci incamminammo verso Compiano, poiché nessuno voleva rinunciare alla gara, anzi al duello tra gli eterni rivali: Francesco Moser e Beppe Saronni.
Scoprimmo solo in seguito che tutta quella gente che attendevamo a Bedonia era già disposta lungo il circuito a Compiano, molti di loro già dalla notte per accaparrarsi il parcheggio e la miglior visuale sulla gara. L’unica consolazione per noi ragazzi fu di assistere all’evento da vicino, al braccio portavamo orgogliosamente la fascia rossa con scritto “Servizio”, un modo semplice per non perderci i momenti clou della giornata.
Così il taglio del traguardo e la successiva premiazione erano lì, davanti a nostri occhi. Sul palco i vincitori: terzo Alfredo Chinetti, secondo Wladimiro Panizza e primo il mitico Francesco Moser. Si racconta che Saronni si arrabbiò con il suo compagno di squadra Panizza poiché, a suo dire, “collaborò” con Moser, mentre Saronni arrivò successivamente e in gruppo.
Una premiazione avvenuta per mezzo delle solite belle ragazze, in questo caso entrambe borgotaresi: Silvia Stoto e Giovanna Petrolini.
Ricordo anche che quella sera, Paolo e Silvano, andarono in cerca del loro favorito Moser per un autografo e una stretta di mano. Alcune voci lo davano alloggiato a Tarsogno, ma allora c’erano undici alberghi, non era facile trovarlo, anche se poi, all’ora di cena, lo individuariono all’Hotel Plaza (oggi l’unico rimasto aperto).
Questa importante gara fu possibile grazie all’interessamento di due borgotaresi, Lauro Grossi e Bruno Raschi, sostenuti localmente da Renato Ponzini, Gabriele Alpi, “Liliano” Galluzzi, Addetti Franco, Gino Caccioli e Carlo Galluzzi. In allegato alcuni documenti dell'epoca e le rare fotografie scattate in località "Cà de Rumàn" da Maurizio Cresci, che ringrazio per la sua solita e gentile disponibilità.
Gli eterni "rivali" Moser e Saronni si incontrarono nuovamente a Compiano nel 2011 per il premio “Compiano Sport”, ideato e presentato dal giornalista sportivo Beppe Conti, occasione ideale per rispolverare una serie di battute scambiate durante quella gara dell’81.
- Moser: «Saronni mi tagliò la strada e gli dissi: "Piano che mi fai cadere"».
- Saronni: «Gli risposi: "Se non sai più stare in bici…"».
- Moser: «Quella frase mi caricò come una molla».
- Saronni: «Però quelle parole le pagai a caro prezzo. Vinse lui!».
28 e 30 Giugno 2019
- Venerdì 28 giugno: cronometro individuale, con arrivo e partenza a Bedonia, per un percorso che toccherà tutti i cinque comuni dell’Alta Val Taro. Una distanza di 34 km con un dislivello di 385 metri, che rilascerà il titolo di campione italiano cronometro.
- Domenica 30 giugno: prova in linea su strada per complessivi 232,90 km e un dislivello di 3.942 metri. Un primo circuito (da percorrere due volte) di 49,78 km e un dislivello di 738 metri, con partenza a Borgo Val di Taro, passando per Albareto, Compiano, Bedonia, Tornolo; un secondo (da ripetere dieci volte) di 12,30 km e un dislivello di 235 metri, tutto nel territorio di Compiano e con l’arrivo a Sugremaro. Il vincitore di questa competizione potrà fregiarsi del titolo di campione italiano su strada e indossare la maglia tricolore.
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Bellissimo. Piacerebbe trovare il percorso (una mappa) per quest'anno.
Bravo Gigi... sì io ero una ragazzina ma ricordo bene limpegno e lorgoglio di mio papà per questo evento ciclistico.. lui grande amico di Lauro Grossi (spesso andavano insieme a seguire le tappe del giro dItalia ).
Lui che sapeva cosa voleva dire pedalare e fare fatica per arrivare primo (unico ciclista professionista della Valtaro ) era orgoglioso di aver portato insieme a Lauro Grossi e altri da te citati il CAMPIONATO ITALIANO nella sua Compiano.
Mi spiace che questo Campionato lui lo seguirà da lassù... Grazie
Gentilissimo Gigi, mi permetto di apportare una piccola correzione: all'Albergo Plaza di Tarsogno, era alloggiata la Bianchi del DS Giancarlo Ferretti, di G.B Baronchelli e Silvano Contini..... Moser, era alloggiato sempre a Tarsogno, in un'altro albergo... mi sembra si chiamasse "Sole"... io ebbi la fortuna, grazie alla mia amicizia coi compianti Lauro Grossi e Gino Caccioli, di riuscire a "entrare" nei collaboratori dell'organizzazione e fui assegnato come "assistente" alla squadra Bianchi... ho passato tre giorni, tra i più indimenticabili, di quelli da me vissuti al seguito del ciclismo.
Grazie Giovanni, i ricordi servono anche a questo, a renderli più "lucidi".
Gentile Gigi collegato all'evento del Campionato del 21 giugno 1981 ho un'altro ricordo, tragico, indelebile e tristissimo, che nulla ha a che fare col ciclismo e che solo ricordarlo, anche a distanza di tanti anni mi fa ancora stare male. Non ricordo più se era Venerdì 12 o Sabato 13 Giugno, a Compiano si tenne una delle ultime (forse l'ultima) riunioni "tecniche" degli addetti ai vari servizi mentre in un'altra parte d'Italia si stava consumando una tragedia: si stava cercando di salvare, il piccolo Alfredino Rampi, che era caduto in un pozzo a Vermicino nel Lazio. Mentre erano in atto i più svariati tentativi per soccorrerlo (da quella tragedia prese spunto la necessità di attivare una moderna Protezione Civile) giunse a noi riuniti, tramite la radio, la notizia che il bimbo, dopo varie illusioni, era scivolato ancora più in basso e che non restavano più speranze...... Stetti veramente male e tribolai a rientrare a casa.... chiedo scusa della divagazione, ma questo ricordo per me, è inscindibile da quello bello e gioioso dell'evento sportivo.
Ragazzi vi sbagliate tutti, il mio corridore preferito il grande Francesco Moser era alloggiato a Tarsogno presso la pensione Ines dove tuttora c'è la farmacia Chiappari e noi tifosi lo incontrammo nei giorni precedenti la corsa e la sera della vittoria festeggiammo con lui la moglie e tutta la sua squadra alla faccia del "nemico" Saronni!!!
Io invece venni assegnato all'ingresso del parcheggio de Il Centesimo (oggi Corti Ceramiche).
Se non ricordo male era l'ultimo prima del traguardo, molte personalità vi fecero sosta, ovviamente il parcheggio era riservato e quindi anziché far pagare si doveva controllare se il mezzo fosse provvisto dell'apposito pass...
All'ultimo giro, passata tutta la carovana, ed essendo chiuso a chiunque il percorso, raggiunsi insieme ad altri il traguardo per assistere all'arrivo.
Fu li che, dagli altoparlanti di radio corsa, appresi la notizia dello scatto imperioso del grande, unico Francesco Moser che proseguì la sua fuga fino alla linea del traguardo dal Bar Milan...
Una gioia indescrivibile poter assistere da vicino al trionfo del tuo beniamino. Fantastico!
Cose che magari faranno sorridere i ragazzi di oggi, mio figlio compreso...
Che importa Moser, Saronni... quello veramente da dire è che la sfida in settimana - se ricordo bene con partenza da Bedonia e arrivo a Strela - fu vinta da Zachi e secondo credo Paolo Sghia... o no? :-)
Luca, hai una buona memoria, ma qui puoi trovare altri dettagli di quella famosa "corsa": https://www.esvaso.it/racconti_paragrafi.php?idparagrafo=8