A cena con Maggetti
Una circostanza che può anche raccontare la vita sociale di un paese, i suoi costumi e i suoi ritmi
Cena al Ristorante Mellini: torta d’erbe preparata secondo la ricetta bedoniese della nonna Rosa e come primo piatto i tagliolini di sfoglia con Porcini freschi profumati di Timo. A mischiare le carte in tavola è poi sopraggiunto un hamburger di Fassona con patate al forno… una vera novità proposta dallo chef Tommaso. Vista l’abbondante raccolta di questi giorni, non potevano mancare altri funghi, questa volta fritti: inzuppati nell’uovo e poi asciugati nel pane grattugiato. Infine stuzzicanti dolcetti e il tradizionale latte in piedi. Il pane invece è un capitolo a parte: a Franco Maggetti piacciano solo le “Rosette” di Ferruccio, perciò il pane se lo porta sempre lui, da casa, nel sacchettino. I vini: un buonissimo Montecarlo bianco Doc e una tradizionale Barbera d’Alba di Teo Costa.
“Filippo portaci il conto, ma anche tra mezz’ora, un’ora… non c’è premura”. Così, dopo quasi quattro ore, a mezzanotte, avevamo “già” finito di cenare, noi, mentre Franco si lamentava per la “rapidità” della cena, non a caso è il terrore delle cameriere per i suoi tempi dilatati e orari flessibili, tant’è che lo abbiamo lasciato lì, in compagnia del suo destino… quello di vivere la sua notte bedoniese a oltranza, in tutta tranquillità, senza la fretta di risalire le scale e spegnere la luce.
Quando penso a Franco Maggetti un sorriso si stampa nel mio volto. E' un ragazzo unico, divertente, gentilissimo ed assai ossequioso con il gentil sesso. Ama stare in compagnia ed ama essere al centro dell'attenzione. In un certo senso è un leader e tutti devono pendere dalle sue labbra e dalle sue abitudini.
Ora è in pensione e, come avrete visto dalle foto, adora, in modo spropositato, sedersi a tavola nei vari ristoranti della zona indugiando per ore ed ore finchè non spengono le luci. Inoltre è affascinato dalla comunicazione fotografica ed invia foto ad amici di tutti i piatti e vini che ingurgita.
E' innamorato del suo paesello di origine perchè vive abitualmente a Roma ma sono certo che, quanto prima, si stabilirà in pianta stabile in Bedonia.
Io ero un chierichetto piccolo quando i suoi genitori si sposarono e servii la messa nuziale alle cinque del mattino. A quei tempi (post-bellici) si usava così. Ricordo la bellezza straordinaria di sua madre. Ce l'ho ancora impressa in mente nonostante siano trascorsi circa 70 anni.
Concludo dicendo, per chi non lo conoscesse, che è un ragazzo che ha capito tutto della vita. Al contrario di tanti che accumulano ricchezze risparmiando anche sulle cose necessarie, lui ha un solo comandamento che recita così: VIVERE la VITA in modo completo. Ogni giorno un dì festoso. Sa benissimo che quando arriverà la sua dipartita non potrà pranzare nè con San Pietro nè con il diavolo.
Bravo Remo, un quadro a pastelli di Franco davvero azzeccato. Io sono legato a lui perchè suo padre, assiduo frequentatore dell'osteria dei miei nonni (Perito), era persona egualmente cortese e gentile, tanto da prendermi e portarmi al cinema, addirittura a vedere il primo Fantozzi.. che come sa chi mi conosce mi ha segnato a vita! Per cui non posso che volergli bene.
Le serate e i momenti con Franco sono sempre per me fonte di allegria assoluta.
Quindi aspetto sempre con piacere come tutti i ristoratori della valle il suo ritorno!!!