Ormai da mesi leggo e ascolto di tutto e il contrario di tutto, sforzandomi a non controbattere, a non far sapere come la penso: il rischio sarebbe di far parte di quell'oceano di parole che sta invadendo, giorno dopo giorno, le nostre vite, già messe a dura prova da questa malattia pandemica. Lo faccio ora, alla fine di quest'anno di m...a - scusatemi, ma è l'unico nome che mi è venuto in mente - concentrando qui, in un unico punto, il mio pensiero.
Questo 2020 ha svelato chi realmente siamo e forse siamo sempre stati: severi all’occorrenza e anche oltre, ma per assolvere poi noi stessi ad ogni occasione. Mi sono fatto un'idea leggendo i social, sia attraverso il mio profilo, quindi di persone che conosco, sia per mezzo di migliaia di sconosciuti che ad ogni minuto commentano sotto agli articoli delle testate nazionali, il cui denominatore comune è sempre lo stesso: "il mio orticello".
In pratica ci stiamo dimostrando sempre più intolleranti, intransigenti ed egoisti, sempre pronti a mortificare il prossimo con parole cattive e intrise di una rabbia atavica, a tacciare spesso con superiorità e sarcastica ilarità chi la pensa diversamente, come se ci scoprissimo giocatori di un passatempo online, con l'obbligo di "vincere". Questo virus non è un gioco, non è uno scherzo, non è individualmente interpretabile, magari a proprio piacimento: purtroppo esiste per davvero, ed è capace di far male, in diversi casi molto male!
Mi piace immaginare che questa sia solo una situazione di superficie e non sostanziale. È per questo che non voglio fare di tutta l'erba un fascio, e quindi mi limito soltanto a soppesare chi si espone pubblicamente. Sono quelli che non hanno occhi, quelli con le orecchie tappate, quelli che parlano a voce alta per farsi ascoltare, quelli che si spacciano come "immortali" sperando di farla franca (e a loro auguro davvero di farla franca, famigliari compresi!). Sono quelli che: "io la mascherina non me la metto; io a casa non ci sto e non me lo può ordinare nessuno; io il vaccino non lo farò mai; io sto bene e anche i miei famigliari quindi il Covid non è pericoloso; io abbraccio e bacio chi mi pare; io al Natale e al Capodanno non ci rinuncio...". Eh santiddio!
È probabile che queste persone siano le stesse che magari si lamentano delle misure precauzionali messe in atto - di negozi, bar e ristoranti chiusi - perché la colpa è sempre degli altri e non del singolo che non fa la sua parte. Un esempio? Sembra che metà popolazione non voglia fare il vaccino, i motivi sono i più disparati. Forse non è ancora chiaro che da questa complessa situazione dobbiamo uscirci da soli, gli altri ci possono solo indicare la strada, ma il resto sta al nostro buonsenso. Difficile avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Una cosa l'ho capita: per fare la cosa giusta bisognerebbe legiferare "ad personam" in modo da accontentare tutti, vagliare quindi sessanta milioni di varianti. Siccome non è possibile, imperano il rancore e la disubbidienza, quasi per fare un torto a quanti cercano di regolamentarci: come se questo "nemico" fosse una loro invenzione o imposizione.
Poi, in questo mare in tempesta, ci sono anche altri grossi problemi, per non dire divari, tra cui l'intoccabile sicurezza dei lavoratori statali, l'inquietudine delle partite iva e la difficoltà delle persone che faticano ad arrivare a fine mese. Complicanze che quanto prima emergeranno e dovranno essere affrontate. Ci siamo forse dimenticati in che situazione finanziaria versa il nostro Paese, e che l'Italia non è la Germania e quindi non può fare ciò che andrebbe fatto? Con tutti questi "bonus" stiamo creando debito, non ricchezza, e "Pantalone" non può continuare ad elargire soldi. Chi lo ripagherà, e quando?
Questo per ribadire che il rispetto delle regole può essere senz'altro faticoso, anche e soprattutto economicamente, ma se ognuno facesse la sua parte, probabilmente, ne usciremmo prima, e sarebbe considerato un sostegno e non una spallata. Si chiama coscienza civica, senso di responsabilità, ancor meglio altruismo.
Buon Natale, Buon Anno e soprattutto Buona Fortuna, con la speranza di un futuro migliore.
Buon natale. Si è vero. Ci vuole buon senso.
Pero' mi permetto di aggiungere che tutti i social tipo facebook, insta... secondo me fanno il gioco della gente che descrivi nel tuo post.
È sempre un piacere leggerti.
A proposito di interventi social, mi è capitato tra le mani un tempestivo "post" del 1835. È un sonetto di Giuseppe Gioacchino Belli sull'epidemia di Cholera morbus di quell'anno. Lo trovai per caso al tempo del primo lockdown, e credi, al momento mi dette i brividi, con quella sua sintesi del "cambio al 6%" con cui tira le somme dei risultati delle politiche contrapposte già all'epoca degli stati che applicarono con rigore il lockdown (mura, cancelli ecc.) e di quelli che cercarono invece di salvare i "quattrini"... Nonostante il tempo passato (e qualche difficoltà col romanesco), mi sembra possa far zittire un attimo (non di più, ovvio...), tutti i moderni esperti, titolati e non, per la sua sconcertante immutata attualità. Resta poi la grandezza del Belli di averci saputo fare sopra un sorriso amaro.
Te lo allego insieme al mio sincero augurio per tutti di un Buon Natale e di un anno migliore!!
ER COLLERA MORIBBUS
Oh er Re de Francia poi, dice er padrone,
nun fa ste buggiarate de sicuro,
e nun spenne quadrini in gnisun muro,
né fratta, né cancello, né portone.
Pe lui cè Iddio chha da pensà ar futuro:
e quanno escì er collèra da Tullóne,
sai lui che disse? Oh futre! Oh sacranóne!
Vien le collèrre? Favorischi puro.
Questi so Re de garbo, ommini rari,
da nun mette li sudditi in spavento
e da non faje ruvinà laffari.
Perché poi sto colléra, o fòra o drento,
fatto chabbi er su corso, fiji cari,
è una spece dun cammio ar sei per cento.
Condivido parola per parola,lettera per lettera, punteggiatura tutto... non è solo il tuo pensiero.
Impossibile non condividere le tue parole e vedo che non sono il solo, la vita mette tante cose davanti ad ognuno di noi e ci dà sempre la possibilità di imparare ad essere migliori, sta poi a noi la scelta.
Auguro a te e alle persone che ti sono care un Natale soprattutto sereno
Ho appena finito di leggere questo tuo bell'articolo. Ne condivido i contenuti, anche per una questione anagrafica. Grazie. Il motto di oggi, in barba ad ogni criterio affidato al buon senso, è solo uno: "Mors tua vita mea". La tua morte è la mia vita.
Auguri per questo Natale e per l'imminente anno.
Bisogna portate rispetto per gli anziani, i medici, i volontari e la ricerca. C'è chi questo virus lo ha studiato, con competenza, professionalità e rischi. Le persone sui social sono capaci solo si puntare il dito. Sono laureati? In social-logia? Persone sentenziose e inutili al mondo che dovrebbero solo vergognarsi.
Concordo, ma il senso del rispetto per se e gli altri si estrinseca in: mascherine, distanziamento e good practices o norme/prassi igieniche. Tutto il resto, nei modi come sono regolamentati ed imposti, lo trovo, trascorso il primo periodo, un delirio di onnipotenza dirigistico di chi si crede pastore in grado di prevedere e regolamentare, da unto del signore, ogni più minimo angolo di vita individuale per gratificare e compiacere il proprio ego da 'esperto'. E purtroppo quando la cosiddetta 'testa' mette in campo interventi che sembrano/appaiono, con logiche da Marchese del Grillo, disinteressarsi o ignorare di fatto i problemi della 'base' o del singolo mattone, la casa rischia di crollare.
E il problema Covid resta lì aumentato degli effetti delle scelte che la testa ha fatto.
Buon compleanno di Gesù Bambino e speriamo di ritrovarci a fine 2021 con la serenità, mia, di riconoscere di essere stato, con quanto scritto sopra, il 'solito italiano disfattista'.
Auguri 👍🙂.
Giusto ma.
Le regole le ha rispettate il popolo tedesco per tanti anni ai tempi del nazismo, stessa cosa gli italiani ai tempi di Mussolini. Le hanno rispettate i cittadini di Tito e così via una serie infinita di popoli ai quali le regole sono state imposte.
Ovvio il tuo discorso si pone su un livello diverso che condivido al 100% ma va sempre individuato un confine oltre al quale è bene non andare.
Ci sono regole come quelle del distanziamento prudente o delle mascherine che non comportano sacrifici importanti per tutti noi.
Ci sono regole, più subdole invece che sono fatte appositamente per mortificarci per metterci in condizione di non vivere più nella libertà ma nella perfetta "gestione" del sistema.
Dobbiamo imparare a distinguerle, sempre.
Vorrei inviare a tutti i Bedoniesi gli auguri buone Feste e quello che scrivi è verità, anche qui in Friuli è uguale
Hai colto la grande differenza tra il popolo Facebook e quello della strada! Spero che molti scelgano di vaccinarsi per il bene loro e della comunità. Vaccinarsi è un dovere civico! L'unica possibilità per uscire da questo brutto e angoscioso sogno (che sogno non è). A mio avviso l'attesa della vaccinazione è molto sentita e non bisogna avere paura dei vaccini ma dell'ignoranza!
Da Londra è tutto. Sonia
Ei voi ma veramente credete che questo vaccino risolverà il problema ? Ma veramente credete che le case farmaceutiche e i governi siano in ansia per la nostra salute ? Tu invece sei riuscito a dare il peggio
Concetti sacrosanti. La responsabilità, questa sconosciuta.Non per tornare all'elogio dei tempi antichi, ma la responsabilità ed i doveri ricorrevano di più anche come argomento quotidiano. Ora sono poco graditi, elemento di fastidio. Come se le regole nascessero per vessare le persone e non per aiutarle a vivere in comunità.
Auguri di buon Natale
Poi ci sono persone inutili che soffiano sul fuoco per avere ancora un faretto accesso sulla loro autostima ancora per un minuto per poi scomparire nel buio per un altro decennio. Heather Parisi non farà il vaccino e lo ha voluto suggerire agli italiani ma a quale fine se non per confermare che è una persona ancora che esiste ? Grazie Heather per aver dato una risposta al mio dilemma esistenziale. Ma va per cicale !
Io sono sempre stata per il rispetto delle idee altrui e soprattutto per il rispetto e seguire le regole e la più alta forma di rispetto verso noi stessi e gli altri... specie in momenti in cui fare la propria parte può voler dire non causare male a noi e agli altri...
E che dire del tutti i media contro la Svezia. La Svezia (poco più di 10 milioni di abitanti) ha raggiunto la cifra di 8.279 (fonte "Swedish News" 23.12. 20) ) morti di covid senza aver fatto lockdown, ma solo consigli, ora fattisi più stringenti (come l'uso delle mascherine sui mezzi pubblici). Si può discutere per ore se la Svezia ha fatto bene o no, non dimenticando di rapportare al numero degli abitanti. Come al bar sport parlando di Milan e Inter. Ai tempi della terribile influenza asiatica del 1956, qui da noi si consigliava di mangiare (o tenere in bocca) aglio. Allora di TV (che avevano in pochissimi) c'era solo la Rai per poche ore al giorno, i giornali erano molto più attendibili di quelli di oggi, si viveva anche col passa parola.
Peppino Serpagli
Questo virus è stato mandato come segno tangibile per fare giustizia e pulizia, troppa arroganza, troppa avidità, troppe disuguaglianze, ingiustizie,cattiverie gratuite, in questo giorni ho visto gente fare la spesa con avidità passandoti davanti spingendoti via, per prendere il barattolo sullo scaffale fregandosene del rispetto e delle norme gente coi soldi carrelli strapieni e poi vedere la ragazzina all'uscita volontaria per la raccolta del cibo per i bisognosi, snobbata e derisa dai signori... col SUV il carrello pieno la borsetta firmata sfrecciare al villone per ingozzarsi al calduccio, ebbene io sarò pazzo ma una cosa l'ho capita, questo virus non guarda il conto in banca o le aderenze che vanti nella tua vita che ami egoisticamente, dove la giustizia dell'uomo sulla terra finisce, poi arriva quella di Dio, e allora non ci sono soldi aderenze furbate ecc. ecc. si paga tutti e non in moneta... le bare non sono fornite di tasche, mi dispiace solo per i nostri figli i ragazzi che avevano una vita davanti e ora anno un incubo che non finirà mai, sanno tutti che un vaccino ha bisogno almeno di tre anni per vedere se funziona, ma questo virus è intelligente muta e muterà ancora si modificherà e infetterà tutti, quindi cercate tutti di essere più umili nella vita più generosi e disponibili col prossimo perché il tempo passa tic tac e di tempo non ne è rimasto molto, anche perché non so voi ma questo virus lo comincio ad amare anzi lo amo sta facendo un lavoro sporco, ma qualcuno doveva cominciare a rimettere le cose a posto... meditate signori, ragionateci sopra
Concetti sacrosanti. La responsabilità, questa sconosciuta. Non per tornare all'elogio dei tempi antichi, ma la responsabilità ed i doveri ricorrevano di più anche come argomento quotidiano. Ora sono poco graditi, elemento di fastidio. Come se le regole nascessero per vessare le persone e non per aiutarle a vivere in comunità.
Non siamo soli e siamo appena all'inizio. Da oggi servirebbe la "patente vaccinale" e chi rifiuta il vaccino non deve potere accedere a luoghi che comportino il contatto diretto col pubblico, ad esempio ospedali, scuole, musei, mezzi pubblici, ecc. Basta buonismo con questi parassiti egoisti.
Il CoviD è un vaccino che muta velocemente... questo vaccino è sperimentale, le cavie saranno coloro che si sottopongono a vaccinazione in quanto ancora non si sanno gli effetti a medio o lungo termine.
Il vaccino sarò felice di farlo quando
1- non mi faranno firmare fogli di consenso informato di cui si liberano da ogni responsabilità, facendola ricadere su di me.
2- mi garantiranno che non vi sono effetti collaterali.
3- mi assicureranno che fatto il vaccino recupererò tutte le libertà che mi hanno sequestrato, da quella di assemblea a quella del diritto al lavoro, da quella di movimento a quella di non dover "ignobilmente" coprire il volto con mascherine o altri simboli del nuovo regime terapeutico.
La libertà di pensiero esiste, pure il diritto alle cure e alla salute. Se la signora Roncarati non vuole fare il vaccino si curi con i suoi soldi ed eviti di frequentare posti aperti al pubblico o pubblici grazie. Se si ammala paga quei 700 euro giorno che costa alla collettività.
Quando leggo dei commenti esageratamente cattivi e volutamente offensivi sui social ripeto a me stessa che faccio bene a continuare il mio isolamento mediatico (escluso qualche commento sporadico sul blog di Gigi!)... penso che chi diffonde veleno attraverso la tastiera è perché dentro di sé prova tantissima frustrazione e potendo nascondersi dietro uno schermo la vomita tutta addosso a tutti e per un motivo qualsiasi, non per difendere in realtà le proprie idee riguardo un argomento preciso, sono sicura che davanti ad una persona in carne ed ossa la quasi totalità dei contestatori abbasserebbero il capo e silenzio.
Contro questa pandemia purtroppo c'è poco da fare... mascherina, igiene, distanziamento e tanta tantissima responsabilità civile, e questo non mi pare un sacrificio enorme. Porto un esempio: mio figlio è piccolo (under 6 anni) non è "obbligato" a portare la mascherina ma la porta senza protestare perché la mamma il papà e la sorellina (over 6 anni) la mettono. Mia figlia over 6 anni quando alle elementari sono stati obbligati a indossare la mascherina 8 ore al giorno non ha mostrato alcun problema ad accettare la nuova norma (e non la toglie appena uscita dal portone della scuola per andare poi agiocare ai giardini): disposta a tutto pur di poter andare a scuola e non sottoporsi alla ben più temuta didattica a distanza. Certo la mascherina dà fastidio, al mio piccolo, a lei e a noi... si appannano gli occhiali, tira sul naso (quelle fornite a scuola sono effettivamente mediocri), è per molti di noi claustrofobica...ma è estremamente utile e infinitamente meno invasiva e spaventosa delle maschere dell'ossigeno in terapia intensiva. So per certo che ha impedito contagi altrimenti sicuri con persone positive.
Il vaccino? Sono onesta: io grande sostenitrice dei vaccini (in famiglia abbiamo fatto tutti quelli esistenti, adulti e bambini) ho paura di questo nuovo vaccino... veramente molto troppo nuovo! Ma la mia paura più grande è che chi si sottoporrà al vaccino non pensi poi che sia finita lì...da quel (poco) che ho capito bisognerà continuare con mascherine&co per un un altro po'.
E a Chi si ostina a non voler portare la mascherina per urlare il diritto alla propria libertà vorrei ricordare che la libertà personale non deve arrecare danno alle altre persone, altrimenti invece di continuare a vivere in comunità È LIBERO di isolarsi in una landa deserta ed urlare al vento senza mascherina la soddisfazione di aver detto no alle regole di convivenza civile!
Buone feste a tutti e che il Signore ci conceda un 2021 migliore chiudendo entrambi gli occhi sul nostro egoismo...
Dapprima fecero pagare le spese sanitarie ai no vax e ne fui contento perché pericolosi per la salute pubblica. Poi toccò a chi faceva uso di sostanze stupefacenti e stetti zitto perché mi stavano antipatici. Si passò quindi ai fumatori e fui sollevato perché mi erano fastidiosi. Fu poi la volta di chi esagerava col bere e il mangiare, ma non dissi niente perché la cosa non mi riguardava. Infine fecero pagare anche me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Chi mi cita senza fare nome e cognome non è degno che qualcuno pubblichi il commento, visto che come sempre a differenza di tanto c'è che ci mette la faccia. Ribadisco i concetti sopra citati e li rafforzo ulteriormente dicendo che chi non rispetta il pensiero altrui con velate minacce... vuol dire che è peggio di quelli che hanno internato gli ebrei... ma la storia quando non viene ricordata si ripete purtroppo... gentile (nulla) che mi cita le ricordo che pagando le tasse ho diritto a pagarmi (nel caso) le cure, sarei felicissima nel frattempo mi venissero stornate, per potermi curare dove voglio io, con medici che reputo tali e decidendo in autonomia i 1000 euro che verso ALLO STATO DOVE E A CHI DARLI.
Purtroppo tutto ciò non è possibile e quindi non si preoccupi per il mio pensiero e per le mie idee... perchè con il mio lavoro ho già pagato le cure anche per i "nulla" come lei.
Signora Elena Roncarati mi permetto di citarla anch'io. Mi perdoni. Però vorrei risponderle che la sua libertà finisce laddove cominciano i miei diritti. E quello alla salute è sancito dalla Costituzione. Per il resto, chi pensa che i vaccini siano pericolosi si commenta da solo. È la vita che è pericolosa e se non lo accetta sono problemi suoi.