I piccioni della Pieve
Il numero sempre crescente di questi uccelli va di pari passo con i problemi che generano
Come ben sappiamo il piccione sceglie un po' gli stessi luoghi per soffermarsi a tubare e conseguentemente a fare "altro" e l'abbondante guano che precipita sui marciapiedi sottostanti a finestre, fili elettrici, grondaie, parabole e qualsiasi altra sporgenza ne è la testimonianza diretta (vedi le 20 foto allegate, tutte scattate il 6/4/21).
Camminando in alcune vie del centro storico, quelle meno abitate e più "tranquille" per questi volatili, ma soprattutto attorno alla chiesa parrocchiale, si notano sempre più i danni del loro stazionamento su facciate e parapetti, specialmente nelle tante case non abitate stabilmente e quando gli infissi sono aperti s'infilano anche dentro le stanze o nidificano tra le persiane socchiuse. Alcuni privati hanno già messo in opera alcuni accorgimenti come reti o dissuasori su fili elettrici, finestre e davanzali.
Il guano presente sulle strade c'è comunque e tra l'altro difficilmente asportabile dalla spazzatrice comunale, sia per la sua posizione tra muro e marciapiede, ma anche per alcuni vicoletti o sporgenze faticosamente raggiungibili.
Tutti questi escrementi disseminati a terra non sono certamente un bel vedere, oltre a rappresentare un vettore per tantissime patologie potenzialmente pericolose per la salute pubblica.
Il problema non è imputabile alla Pubblica Amministrazione, anche se questa può comunque emanare un'ordinanza per sensibilizzare i cittadini a non dare da mangiare ai piccioni, visto che c'è chi li sfama, e contribuire a trovare un'espediente per non favorire l’annidamento e la proliferazione di questi pennuti o almeno ridurre al minimo questa spiacevole situazione e tentare di arginare l'inconveniente, così come era stato fatto per i topi con l'avvio della raccolta del rifiuto organico "porta a porta".
I mezzi ci sono, tra l'altro approvati anche dalla L.I.P.U., tra questi la distribuzione di mangime antifecondativo/contenitivo, dissuasori sonori e ultrasuoni, dissuasori visivi come gufi o falchi. Non sarà comunque una vicenda facile da risolvere, poiché questi uccelli sono piuttosto furbi e molto spesso riescono a individuare i "trucchi" e tornare a colonizzare tranquillamente gli ambienti usuali.
La "bomba con i piccioni", tipico piatto bedoniese, non è più come un tempo all'ordine del giorno, speriamo quindi che possa essere trovata una soluzione, sia per i residenti sia per i turisti, visto che è in arrivo la bella stagione e il paese, viste le buone premesse, sarà nuovamente animato.
E' un problema sempre piu' pressante, sono aumentati a dismisura, sempre piu' subdoli nel trovare spiragli per insinuarsi. Nella casa accanto alla mia (disabitatata) nel giro di due anni hanno sventrato le persiane in legno, piano piano, e hanno depositato cumuli di sudiciume nauseante che ti tocca sentire in estate se osi tenere aperte le finestre.
Sono poi riusciti a piegare i chiodi fissati su tavole in legno nei davanzali del sottotetto e ad abbattere alcuni pannelli di legno che avevamo fissato agli stessi durante il restauro del tetto; finito questo son riusciti perfino a entrare una volta dal lucernaio aperto solo di 5/7 cm, entrando per buttare all'aria tutto quello che trovavano in casa non riuscendo piu' a uscire.
Pulire il sudicume che lasciano nel vicolo a volte è difficile perfino con l'idropulitrice, e ho faticato anche nel restaurare le ringhiere che logorano piu' loro delle interperie. Ormai direi che è tempo di utilizzare i mezzi approvati dalla Lipu prima che sia veramente troppo tardi, soprattutto per la salute pubblica, visto che siamo in tempi in cui la salute pubblica è gia' sufficientemente minata e indebolita da altri fattori.
I casi sono due. O con la precedente amministrazione i piccioni volavano altrove oppure le strade venivano pulite
Ho già fatto presente il problema a chi di dovere ma a oggi i panni stesi continuano a essere sporcati dappertutto da queste bestiacce. Sarebbe ora prendere dei seri provvedimenti perché non se ne può piiù
Qui nella Bassa abbiamo armi regali, il tuo articolo esplica con eleganza un problema evidente; lidea del ritorno ai riti culinari che hanno con tipicità caratterizzato le domeniche delle Alti Valli e della Bassa Parmense sarebbe unopportunità da sfruttare a kilometri zero, diminuiremmo anche limport di questo volatile così prelibato per i gourmet più esigenti. Ma per evitare linsorgere di dibattiti alimentari, opinabili, il problema rimane ed è bene correre ai ripari prima che si troppo tardi!
Veramente un problema, un brutto problema, da tutti i punti di vista. Ma guarda se un paese deve essere sotto dominio dei piccioni. Speriamo si risolva in fretta
L'importante è che questa merda che ci ha invaso non sia in via garibaldi se no vedi te le proteste ma siccome ce l'abbiamo noi nessuno la vuole vedere e raccogliere
Buonasera.
Mi spiace molto che possiate pensare di potere mangiare questi stupendi volatili. Mi sembra un atteggiamento del medioevo. Spero che si tutelino questi stupendi esseri viventi. Per pulire è sufficiente un po' di varechina e buona volontà
Nessuno ha detto di mangiarli ma di tenerli a bada e di pulire le strade quando sporcano
@Martini: facciamo a mezzo: la varechina te la mando io (gratis), la buona volontà c'è la metti tu.
Il sistema più confacente l'ha indicato l'Esvasante nella presentazione. Basterebbe somministrargli del mangime che li renda infecondi. Faranno la loro vita praticamente normale ma non riusciranno più a fecondare le uova.
Si vede che si sono accorti che sporcano perchè oggi arrivano i falchi per spaventare i piccioni porconi