I militari a Bedonia
Dalla visita di Mussolini del 14 agosto 1926, ai campi estivi degli anni '60 e '70
La memoria narrante è sempre quella della nostra Maria Pina Agazzi, e con lei passiamo anche agli anni più recenti, quelli che vanno dal '60 al '70. Bedonia e tutta la vallata ospitarono in quel periodo, da metà giugno a metà luglio, diverse Compagnie di stanza a Piacenza, Milano, Verona e in altre città del Nord: "Ricordo che tra quei militari c'era anche il giovane Gianni Morandi, soggiornava a Tarsogno e tenne un concertino nella balera del Centocroci".
Gli accampamenti bedoniesi, creati con le tende da campo, erano predisposti nel bellissimo bosco di castagni dei Brugnei (oggi campeggio e piscina) e tra il prato e il bosco della Muronera (ora zona artigianale e deposito Tep).
Queste centinaia di persone comportavano un notevole apporto economico per commercianti e albergatori locali: "Anch'io ricordo, nei primi anni '70, quando i miei genitori e mio zio Bruno rifornivano e consegnavano interi camion di frutta e verdura... avrei voluto accompagnarli per vedere da vicino fucili, pallottole e cannoni, veri non di plastica, ma il mio desiderio non fu mai esaudito.".
A quel tempo l’estate bedoniese era già di per sé molto animata, e così, ai soliti villeggianti, si univano anche decine e decine di giovani militari che, in libera uscita, corteggiavano le coetanee locali: "Ricordo che quei ragazzi erano molto educati - ma erano altri tempi – mentre i più audaci canticchiavano al loro passaggio la canzone di Renato Carosone 'Che bella pansé che hai' ".
In alcune serate, davanti alla chiesa parrocchiale, per allietare il paese, veniva anche organizzato un concerto con la banda militare: "Uno dei componenti, il suonatore di tromba, si fidanzò e poi sposò una ragazza di Tornolo, occasione in cui gli venne subito affibbiato il soprannome Trombo”.
Le "Terrazze" del bar Mellini e dell’albergo San Marco facevano sempre il pieno, così come a Las Vegas, perché lì si ballava spesso con il jukebox, mentre a Pansamora e da Franchi suonavano Putacellu, Bruno Battoglia e Renato "de Piane", oltre ad ospitare orchestre e cantanti famosi in quel periodo.
Gli Ufficiali organizzavano anche feste private presso il Bar Mellini (vedi foto di copertina) o negli alberghi San Marco e Pansamora, occasione per invitare le "ragazze bene": peculiarità questa che comportava e richiedeva cura della bellezza, bel modo di fare, simpatia e "conoscenze".
In paese c'era veramente un gran movimento, tant'è che i bar, le trattorie e il posto di telefono pubblico (a quel tempo era sito all'inizio di via Garibaldi - dove ora c’è il negozio di frutta e verdura - ed era gestito dalla signorina Maria e dal fratello Richìn) si riempivano all'inverosimile di militari che volevano telefonare ai loro cari, soprattutto al sabato e alla domenica, quando la "libera uscita" era estesa fino alle 23, mentre negli altri giorni era fissata per le 21, dopodiché, all'incirca un'ora dopo al loro rientro, quando le vie erano un po' più libere, passava la ronda militare e qualche ufficiale di picchetto.
Tutto questo marasma di "foresti" comportava, inevitabilmente, degli sconquassi di coppia, tant'è che veniva poi messa a punto la "vendetta" da parte di molte ragazze a riguardo dei loro fidanzati, poiché questi giovanotti, nei mesi estivi, si "dimenticavano" facilmente delle loro morose... arrivano le villeggianti da Parma, Genova, Milano o La Spezia, ma anche francesi, inglesi e americane... tutte "bellezze" da intrattenere e accompagnare a bere un bicchiere di acqua solforosa, a fare una scampagnata sui prati del monte Pelpi o alla sera in qualche balera... tanto da affidarsi al motto "Ad agosto donna mia non ti conosco". Per fortuna le Bedoniesi, invece di piangere e disperarsi per la pausa di riflessione dei loro amati e magari per qualche protuberanza (a forma di corna) cresciuta sulla testa, si consolavano proprio con questi giovani in divisa, ricambiando "pan per focaccia".
Maria Pina ricorda anche l'ultimo anno del campo militare: "Al mattino, dopo la partenza di tutti quei ragazzi, Bedonia si svegliò tappezzata di manifesti sarcastici, scritti a mano e listati a lutto, riportando che i giovani del posto partecipavano al dispiacere delle ragazze private dei loro bei soldatini”.
Fu una grande sorpresa, ma le varie coppie locali si ricomposero e scordarono la parentesi “bellica”. C'è anche da riscontrare che in quegli anni molte ragazze, con quei militari ma in particolare con gli ufficiali, si sposarono, abbandonando il loro paese natale per andare incontro a una vita migliore.
Hanno collaborato a questo post:
Ricordo la presenza della divisione "Legnano" e il loro cappellano, mi sembra, di cognome "Don Quadrato", che con l'attendente, erano ospitati in Seminario (sto parlando di quando Morandi faceva il militare). Alla domenica il cappellano prelevava 2 seminaristi (in funzione di chierichetti) e andava a celebrare la messa nei vari campi: io stesso andai sul Cento Croci, dove, alla fine della Messa ci offrirono del cioccolato fondente.
Se non sbaglio si chiamava il Bosco dei soldati il castagneto dell'attuale camping. Gianni Morandi se ricordo cantò anche nel piazzale a fianco del Las Vegas, era a Tarsogno al campo estivo
In ogni tuo racconto una “pillola” di storia da preservare e condividere, immenso il tuo lavoro, importante conoscere la storia, ancora più quella “vicina”; la tua verve ci immedesima nel momento, rivivendo così luoghi quotidiani e momenti lontani.
Neli anni 60 i militari campeggiavano sulla Costa di Bedonia e trainavano i grandi cannoni Howitzer 240mm che poi venivano piazzati nelle sponde del fiume Taro ma non potevano attraversare il ponte di Tornolo, forse erano troppo pesanti. Uscivano nelle campagne davanti alla casa di Bernabò e quando sparavano i cannoni si doveva uscire di casa, mi ricordo anche che molti carri armati m48, erano parcheggiati a San Marco per quasi tutta l'estate.
Ma caro Gigi quante cose ci fai sapere che non si sono mai sentite!!! Grazie
Pero' aggiungo che i campi li ricordo negli anni 60, erano i Milan che fornivano i militari mio papa' e mio zio .Ricordo che venivano i militari dal magazzino a caricare le merci sui camion e a me e a mia cugina Giovanna regalavano tavolette di cioccolata fondente con scritto sopra Esercito Italiano.
Che anni, quanta gente a Bedonia, villeggianti, militari, commercio x tutti.
Poi nel 67 sono andata a lavorare dal Fotografo Battoglia e li dopo le 18 via vai di militari, rullini a sviluppare e poi ritirare le stampe. Ma che bei ricordi, maa di Mussolini mai neppure sentito parlare neppure a scuola....meglio tardi che mai.
Aggiungo un altro ricordo a proposito dei militari. Un'estate e' piovuto tanto che le trote alla gelana uscirono dalle vasche e quindi tante trote pronte... le acquisto' proprio un maresciallo dell'esercito e le fecero cuocere nel forno di Ferruccio, forse allora c'era suo papa' Carlo.
Ricordo tante grandi teglie in alluminio condite con rosmarino e olio e i militari avanti e indietro proprio nel vicolo Pelpirana.
Tempi che furono ma da bambini sono ricordi che rimangono impressi...
1) Visita di Mussolini. Pare che a offrire un mazzo di fiori a Mussolini davanti all'asilo infantile sia stata una bambina, ma non si sa bene se era l'Anna du Marchitu (poi fornaia) oppure l'Alice Ratto (dei Tramvai, poi pettinatrice a Borgotaro).
2) Soldati. Molto educatamente (forse per ordini ricevuti) i soldati che venivano a rinfrescarsi al Groppo, stavano vicino al ponte, probabilmente per non intasare la già piccola spiaggetta del Groppo.
3) In quei tempi Bedonia aveva un'altra spiaggia: la Ciusa, a due passi da Isola di Compiano.
Peppino Serpagli
Presso il Seminario ! Ma che strano che i preti e la chiesa si schierassero con chi comandava !
Negli anni 60 i boschi delle Coste a Bedonia erano diventati un campo di militari. Mi ricordo quando sparavano cannonate da San Marco sul monte Pelpi, tutti noi eravamo un pò spaventati.
Grazie per ricordare mio Zio Renato: Renato "de Piane", fratello di Macedonio (mio papà) e Bruna.