Pietrarada di Varsi

Un luogo dove ogni pietra ha una storia da raccontare, dove ogni angolo é un capolavoro di arte spontanea, frutto della natura e della maestria degli scalpellini locali
Dalla provinciale Bardi-Varsi, si distingue, sul fianco destro del Ceno, una chiesetta con campanile, costruita in pietra; ben intonata, armonica, nel colore e nella forma, all’aspetto naturale della terra.

Per raggiungerla ed ammirarla, arrivati a ponte Lamberti, si prende a destra la comunale di Tosca; che giunge, senz’altra interruzione, a Pietracavata e a Pietrarada; dove c'è questo bell’esempio di architettura, definibile come minore (lo sarà veramente?); si può proseguire, tra Cavozza e Tolarolo, fino ad immettersi sulla provinciale Bardi-Borgotaro, in località Monti. Mi fermo alla chiesa, l'obiettivo mirato.

Sono meravigliata, di fronte a questa architettura spontanea e a misura di sguardo. Mi sembra la casa di Dio in miniatura, tanto che il vigile campanile di poco s’innalza sull’altezza della chiesa e delle case di Pietrarada e Pietracavata, che pure fanno bella vista, orgogliose delle loro pietre “quasi serene”.

Chiesa e campanile lavorati a cesello, in ogni particolare litico, sono opera di fede schietta contadina: li hanno realizzati con spontaneo senso del bello le maestranze locali (nel luogo della preesistente chiesa minore medioevale di S.Cristoforo), tradizionalmente rinomate per la bravura applicata all’arte di estrarre, squadrare, bocciardare e legare in muratura pietre vive.

Dopo il lavoro nei campi e nella stalla, scalpellini e muratori hanno regalato il loro tempo dedicandosi alla cava di pietra arenaria ai piedi del Monte Pizzo d’Oca e alla costruzione della chiesa; anche di domenica, con la benedizione del giovane parroco don Giovanni Ceriati (presiederà poi la parrocchiale di Campi-Albareto, fino a qualche anno fa) che, oltre ad esser sempre presente per condivider la fatica, celebrava la Messa in cantiere, assicurando a mezzodì anche la buona mensa: pane, vino, torte salate e … armonia.

Non appena ultimata a perfezione, completa di adiacente canonica, di sagrato protetto da muri perimetrali e con pietre pavimentali le cui epigrafi segnalano tombe ipogee preesistenti, la chiesetta fu consacrata dal vescovo di Piacenza nel 1932, come indica il culmine della facciata, e dedicata alla Natività di Maria.
Immagino la prima grande festa per l’8 settembre, ad onore di Maria Bambina, per ringraziamento rivolto al Signore e… ai suoi solerti operai.

Il borgo di Pietrarada e dintorni



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