Era la Bedonia nel 1937
Resoconto del movimento demografico di un solo mese che va da Bedonia all'Africa Orientale Italiana e comprendere così il mutamento avvenuto nel tempo
Leggendo questo significativo testo emergono inevitabilmente diversi aspetti che caratterizzarono il movimento demografico avvenuto a Bedonia (dal censimento del 1936 vi erano 7953 abitanti) -un dato che rispecchia comunque la tendenza che ha avuto tutto il nostro Appennino. Basti pensare che per ragguagliare tali numeri, allora indicati su base mensile, oggi sarebbero necessari più anni, ad esclusione dei morti, dato innegabile vista la nostra popolazione anziana.
Personalmente tra i nomi indicati ho trovato ben poco di mia conoscenza, solo qualche persona: tra queste, il matrimonio dei miei zii Rinaldo Cavalli e Savina Medioli. Motivo per cui ho voluto consultare Giacomino Gandi, memoria ferrea bedoniese, se almeno lui vi ritrovava qualche riferimento degno di nota:
“Una breve premessa: anche mio nonno Serafino Gandi, assieme a Pasquale Pappadà, era partito per la A.O.I. -le nostre colonie senza frutti- nel periodo 1935-1936. Ma veniamo all'articolo, tra i nati ho identificato Giovanni Rossi di Luigi: possedevano trebbiatrici, trattori e mezzi agricoli per lavori a terzi (è ancora vivente); Mario Delgrosso di Pietro: emigrato in Canada con la moglie Giuliana Delchini dopo le nozze, al loro rientro a Bedonia hanno gestito il distributore in via Roma e da ultimo il bar Concordia, Mario era anche un capace suonatore di fisarmonica.
Tra i matrimoni: Celestino Vaccari e Rosa Bernabò (anche se conosciuta come Lia) di Cavignaga. Lia fu la promotrice della “Festa del ringraziamento”, oggi arrivata alla sua 72ª edizione, giornata in cui si festeggia il lavoro e il frutto dei campi; viene celebrata presso il Santuario di San Marco nel mese di novembre, oggi con il sostegno della Coldiretti. Per questo suo impegno era stata anche premiata con una medaglia.
Sempre tra i matrimoni: Bartolomeo “Rinaldo” Cavalli e Savina Medioli. Abitavano nella casetta in Vicolo Passerella, c’erano due pini altissimi davanti casa (nel frattempo è stata demolita e al suo posto c’è la palazzina con il bar Peccati di Gola). Savina aveva la passione per la poesia, e nel 1979, essendo amica di famiglia, me ne donò una: si intitolava Vedo, nella mente, la Costa du Rìssu. Altra coppia conosciuta è quella di Giovanni Beati “Banchéttu” e Santina Oppici: abitavano nella frazione di Drusco, erano i genitori di Gerardo e Sergio, titolari di un’impresa edile bedoniese, purtroppo mancati di recente”.
Altro aspetto interessante legato al periodo preso in esame sono alcune fotografie (vedi in allegato) che ritraggono il bedoniese Domenico Lagasi -detto Menelicche, e padre di Mario- in Etiopia ed Eritrea, periodo in cui prestò servizio come militare-operaio per l’A.O.I. (Africa Orientale Italiana: denominazione ufficiale dei possedimenti coloniali italiani nel Corno d'Africa). Nelle foto è distinguibile in quanto porta sempre una folta barba. Ringrazio pertanto Mario Lagasi per la gentile condivisione delle sorprendenti e rare immagini risalenti al periodo 1934-1936.
L’articolo del Corriere Emiliano
Movimento demografico di Bedonia nel mese di novembre 1937
18 Nati: Boglioli Artemio di Giuseppe; Ferrari Bruna di Dante, Vaccari Anna di Vittorio, Minoli Ettore di Emilio, Passadori Clorinda di Bartolomeo, Parrotti Anna Maria di Luigi, Brunacci Lena, Filiberti Maria di Luigi, Amadelli Graziella, Rossi Maria di Giuseppe, Rolleri Riccardo di Guglielmo, Ferrari Savina di Enrico, Tambini Caterina di Ido, Rossi Giovanni di Luigi, Pessina Bruna di Lorenzo, Calzi Luigi di Giovanni, Alessandrini Bruno di Giuseppe, Delgrosso Mario di Pietro.
12 Morti: Caramatti Gisella di anni 53, Cavalli Antonio d'anni 92, Rivalta Nicola d'anni 102, Ferri Luigia d'anni 66, Marchini Giuseppe d'anni 35, Coffrini Marcella d'anni 43, Cavalli Guido d’anni 1, Bruni Rosa d'anni 77, Rolleri Giovanni d'anni 89, Bruni Antonio d'anni 51, Tambini Marianna d'anni 93, Dallara Giuseppe d'anni 56.
14 Matrimoni: Vaccari Celestino e Bernabò Rosa, Serpagli Egidio e Serpagli Peppina, Scagliola Domenico e Cavalli Elisabetta, Cavalli Rinaldo e Medioli Savina, Accorsini Costantino e Callegari Caterina, Serventi Pietro e Privi Irene, Ponzini Emilio e Bassini Rosa; Beati Giovanni e Oppici Santina, Longinotti Aurelio e Longinotti Angela, Mezzetta Angelo e Massera Angiolino, Manfredi Antonio e Federici Silvia, Marchini Luigi e Ponzini Maria; Mazza Pietro e Camisa Natalina, Filiberti Giovanni e Filiberti Aida.
48 Emigrati e 32 Immigrati
Partenza di 21 operai-soldati per l’A.O.I. - Africa Orientale Italiana -
Sono partiti in questi giorni per la terra dell'Impero i seguenti operai-soldati volontari: Capo Squadra Ratti Ottavio; Capitelli Giovanni, Feci Giovanni, Ferrari Celeste, Gasparini Giovanni, Lanzarotti Riccardo, Martini Domenico, Musa Antonio, Musa Domenico, Noberini Giuseppe, Previ Primo, Agazzi Tranquillo, Ponzini Anselmo, Rossi Amedeo, Rossi Natale, Anagalli Andrea, Bordini Luigi, Cavalli Armando, Galloni Attilio, Longinotti Giovanni, Minoli Fortunato.
Ad essi giunga da queste colonne il fraterno saluto e l’augurio della popolazione tutta.
Hanno collaborato a questo post:
Post molto interessante. A conquistare l'Etiopia c'era anche Indro Montanelli. L'Etiopia aveva colpito molto l'immaginazione della gente (solo radio e giornali allora!), tanto che, ancora all'inizio del secondo dopoguerra, a Bedonia quando una signora si dava delle arie, qualcuno diceva "Si crede di essere la regina Taitù", che era stata la moglie di Menelik II.
Peppino Serpagli