Quando non c'era la circonvallazione

Negli anni '30 è stata realizzata una nuova strada carrabile per evitare il passaggio in centro storico. Vediamo come...
Tanti della mia età, o comunque nati dopo gli anni ’60, non hanno mai sentito parlare di questo tratto di strada su cui oggi transitiamo quotidianamente. Così ho pensato di riassumere con foto, rendering e mappe come si presentava un tempo.
Siamo in Via Trieste, allora Via al Seminario, tra le abitazioni delle famiglie Mallero e Mazzocchi. Quel punto, fino al 1935, era un tratto del tessuto abitativo del paese, oltre il quale si estendevano gli orti, i prati della Ciosa e il torrente Pelpirana raggiungibili solo per mezzo di un passaggio a portico (oggi via Divisione Julia, già via Guglielmo Marconi).

Erano gli anni in cui la piccola “Pieve” di Bedonia stava cambiando e necessitava, quindi, di nuove strade per andare incontro al numero sempre crescente di automobili. Da qui la necessità di creare una circonvallazione, una strada alternativa per agevolare il collegamento con la città di Chiavari, sbocco naturale della nostra zona, evitando nel contempo il transito dei mezzi all’interno del centro storico. Per creare questa nuova arteria c’era però la necessità di intersecare l'antica contrada centrale nel punto più agevole, in quanto già interrotta da un prato nel suo lato Est, abbattendo quindi una sola abitazione privata sul lato Ovest; e di costruire, poco oltre, un ponte sul Pelpirana in località Moline.

Designato il percorso del primo stralcio, si procedette così all’esproprio della casa -atto ancora esistente e consultabile in allegato; dopodiché fu indetta la gara d'appalto per la costruzione del ponte in pietra “ad arco”.

Di quella casa poi demolita, sono disponibili due rare fotografie, credo le uniche sopravvissute, dove si distinguono alcuni componenti della famiglia Mallero in posa davanti al “passaggio” per accedere agli orti e al Pelpirana. Sia le immagini che l’atto di esproprio sono stati conservati e messi gentilmente a disposizione dalla famiglia Mallero.

Dopodiché, Stefano Orsi, sulla base della mappa del Catasto Napoleonico (1805-1813), ha poi ricomposto graficamente quel tratto di via Trieste, fondendo nell’immagine il contesto di allora con quello di oggi e riuscendo così a mostrarci come poteva apparire nella sua integrità.

Restando sempre in argomento “casa”, è anche curioso leggere la parte iniziale dell’atto notarile relativo all’acquisto della stessa avvenuto nel 1919, un testo che evidenzia diversi segni di un tempo passato.


VENDITA

Vittorio Emanuele III, per grazia di Dio e per volontà della Nazione, Re d'Italia, questo giorno trenta Dicembre 1919, in Bedonia, nella casa di proprietà del Sig. Antonio Silva, in una stanza al primo piano. Avanti a me Micheli Dottor Marco Notaio richiesto residente a Valmozzola e inscritto presso il Collegio Notarile di Parma, senza l'assistenza di testimoni perché tutte le Parti sapendo leggere e scrivere, di comune accordo e con il mio assenso, vi hanno espressamente rinunziato, sono presenti i Signori:
Dallara Filomena fu Giuseppe, nubile maggiorenne, proprietaria; Silva Antonio fu Angelo, impiegato, nati e domiciliati a Bedonia; fratelli e sorelle Mazzadi Lazzaro e Matilde, nubili maggiorenni, Anna in Botti, figli del fu Guglielmo, proprietari, nati tutti in Gelana di  Bedonia ove domicilia Lazzaro, domicilianti gli altri a Caneso; fratelli e sorelle Serpagli Elisabetta in Mallero, Francesca detta sempre Cecchina, nubile maggiorenne, donne di casa; Angelo, muratore, Luigi, carrettiere, figli del vivente Francesco, nati e domiciliari a Bedonia, da me personalmente conosciuti e della cui identità personale sono certo...

Hanno collaborato a questo post:

PDF - L'atto di esproprio

I dettagli di via Trieste, Moline e Circonvallazione



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