Le Befane del Borgo
Anche quest'anno, come da tradizione, le 'befane' sono tornate a riunirsi. Il locale che di rito le ospita, l' 'Ustar'a dal M'rcà', ovvero 'Bof', era degno della loro presenza: scope, cappelli da fattucchiera e manifesti appesi inneggianti pregi e difetti delle partecipanti, una trentina di ragazze.
L'occasione è servita a dare sfogo a chiacchiere d'ogni tipo, lasciate in sospeso durante l'anno, per poi riprendersi scherzosamente l'una con l'altra per tutta la serata.
Ad accendere il 'fiammifero', incendiando così il libero pensiero, è stata la poesia di Giuseppina e recitata dalla Befana uscente Carmen. Quando poi anche l'ultima gola si è seccata sono giunte all'inevitabile momento del passaggio di consegne: Daria, mi raccomando, cerca di essere all'altezza, da te si aspettano grandi cose.
Di far le Befane ci siam stancate, da questo momento farem le fate
e poichè siam tutte ragazze carine, abbiam deciso di far le Fatine.
Non più nasi adunchi, scarponi e scialletti, peluria sul labbro, rughe e fazzoletti;
da oggi ecco qui tante belle 'fighette' che stringono in mano le loro bacchette.
Vestiti di stelle, cappelli col velo, voliamo si in alto, a toccare il cielo;
con mosse leziose e graziose smorfiette noi siamo le Fate, belle, perfette.
Con grande distacco guardiamo giù, il mondo, normale banale mediocre, rotondo;
noi invece, le Fate, passiam aver tutto. Vogliam ciò che è bello, e nulla di brutto.
Scopare, pulire, lavare e stirare, la casa, il lavoro, è una noia mortale.
Noi Fate siam fatte per essere amate, effimere, splendide, da sempre adorate.
Che bello ogni tanto cambiar un pò pelle, sognar di volare e toccare le stelle;
usar come Fate la nostra bacchetta per vivere un giorno una vita perfetta.
Ma poi, care amiche, si torna giù in terra, ed è tutti i giorni una piccola guerra;
i figli, la casa, i mariti, il lavoro, non resta a sto punto che intonare un bel coro:
'Che Fate, Fatine, stelline e lustrini. Noi siamo più adatte a far dei casini.
E allora ben vengan peletti e sottane, noi siamo le mitiche, per sempre, Befane'.
da oggi ecco qui tante belle 'fighette' che stringono in mano le loro bacchette.
Vestiti di stelle, cappelli col velo, voliamo si in alto, a toccare il cielo;
con mosse leziose e graziose smorfiette noi siamo le Fate, belle, perfette.
Con grande distacco guardiamo giù, il mondo, normale banale mediocre, rotondo;
noi invece, le Fate, passiam aver tutto. Vogliam ciò che è bello, e nulla di brutto.
Scopare, pulire, lavare e stirare, la casa, il lavoro, è una noia mortale.
Noi Fate siam fatte per essere amate, effimere, splendide, da sempre adorate.
Che bello ogni tanto cambiar un pò pelle, sognar di volare e toccare le stelle;
usar come Fate la nostra bacchetta per vivere un giorno una vita perfetta.
Ma poi, care amiche, si torna giù in terra, ed è tutti i giorni una piccola guerra;
i figli, la casa, i mariti, il lavoro, non resta a sto punto che intonare un bel coro:
'Che Fate, Fatine, stelline e lustrini. Noi siamo più adatte a far dei casini.
E allora ben vengan peletti e sottane, noi siamo le mitiche, per sempre, Befane'.
e adesso vogliamo lefoto, non fatemi dire che siano veramente brutte e pelose???? no dai.....
forza daria! contiamo su di te.... chi ti ha preceduto ha tenuto sempre alto il prestigio della serata e hai un anno di tempo per stupirci tutte!!!!
Insomma, è tipicamente femminile il desiderio di cambiare sempre!
Cara Daria sono sicura che per il prossimo anno escogiterai nuove filastrocche per intrattenere le tue colleghe e per tutto l'anno porterai avanti con grande orgoglio il nome di befana 2008.
Nel frattempo ti lascio la mia: Serata Speciale
Insaponata, risciacquata ed asciugata
alla svelta mi sono incremata.
Sono già tutta in gran fermento
perchè questa sera ho un appuntamento.
Con le mie amiche, colleghe più care
come ogni anno mi devo incontrare
Da Bebo Boffetti in fondo al mercà
la tradizione è ormai solita là
Ma mentre decido cosa indossare
davanti allo specchio mi vien da passare.
Mi fermo... e mi guardo attentamente...
non ci capisco veramente più niente!
Capelli grigi, leggermente arruffati
senza una piega, dovran esser cotonati
se non riesco abilmente a domarli
sotto un foulard dovrà pure infilarli.
"Mamma potevi impegnarti di più
e farmi un nasino che guardi all'in sù
invece ossuto, gobboso mi resta
questo gran naso attacato alla testa.
Per non parlare di porro e baffetto
che mi decorano questo visetto".
Bello ho il sorriso a trentasei denti
peccato però me ne manchino venti.
Il seno è basso... e floscio è il sedere
io proprio così non mi posso vedere.
Ore sprecate... pilates, massaggi , estetista
sarto... dietologo... e anche il callista
vogliamo parlare del parrucchiere ?
A me ci vorebbe un fattucchie!
Abito lungo, jeans o minigonna
meglio qualcosa per sentirsi più donna
mentre ripenso su e giù per Trapogna
mi guardo le gambe ed è proprio vergogna
eppure son certa, mentre sono passata
qualcuno con lo sguardo mi ha pure notata
"Ne tè propriu bela, un tipù, nà brava fiola
L'è un complimento chi me favi za a scola"
E' tardi mi aspettano... e fuori c'è neve
non prendo l'auto... la scopa va bene!!!
ciao Befana Monica
ciao,
anche io come mezzo di trasporto uso la scopa. Ormai ho il manico frusto.
Ciao Befane, adesso ci sono anche le foto, non spaventatevi troppo....
brava marzia!!!! bellissime foto......
poi volevo dire al befano che so bene che a viaggiare si usura la scopa ma dipende sempre da come la si usa... viaggi da solo o in compagnia?