Lassù qualcosa va

Non era proprio così. Ho dovuto ricredermi. Lassù qualcosa che funziona c'è.
Dopo la tormentosa avventura dei giorni scorsi ho avuto un'altra occasione di volare, però in questa circostanza sono partito in perfetto orario (con Iberia), e tornato con addirittura cinque minuti d'anticipo (con Alitalia).

Premetto che il volo era di 'linea' e non un 'charter', però il viaggio è stato quello che un viaggiatore si aspetta: partire e tornare, senza tanti fronzoli. 

E' molto facile 'sparare contro' quando tutto va storto, un pò più difficile è ricordasi di rendere noto quando le cose invece funzionano.
La precisazione mi sembrava d'obbligo, ma soprattutto perchè ormai giravano voci tra i miei amici che la causa dei ripetuti disguidi fosse da imputare solo a me.


5 Commenti
  1. IO

    tutto è ancor più facile se si resta a casa!!!

  2. KOALA

    Io ho fatto solo una decina di voli nella mia vita ma non vedo grandi differenze tra i tanto acclamati ritardi di Alitalia e quelli di altre compagnie, è una compagnia come tante. Il futuro non so cosa gli riserverà ma è certo che una privatizazzione non puà che fargli bene, i dipendenti sono trattati come degli Dei in terra a discapito di chi lavora sul serio e con meno privilegi.

  3. max

    Mi sono già accinto più volte a lasciare un commento a questo post, ma ci ho sempre ripensato. Probabilmente potrei farne a meno anche stanotte, ma non ho sonno, sto ascoltando un bellissimo disco con l'ipod (in casa dormono tutti), e ho voglia di scrivere...
    Caro esvaso, appena ho letto il tuo post ho pensato: che bravo! si ricorda di dare atto anche delle cose che vanno bene! Poi ho cambiato idea. Penso che sia una sciocchezza, o meglio dovrebbe esserlo. Viviamo in un Paese nel quale siamo tanto abituati alle cose che vanno male, che arriviamo a meravigliarci delle cose che vanno bene. In fondo dovrebbe essere normale. Io pago per avere un servizio e devo riceverlo in maniera corrispondente a quanto spendo, ma mai al di sotto di un minimo di decenza. L'aereo, il treno, la nave, la lettera la raccomandata, deve partire ed arrivare regolarmente. L'ospedale mi deve curare. L'acqua del rubinetto deve essere potabile e secondo me non sgradevole nè al palato nè alla vista. E così via. Nei rapporti privati questa è la regola! Invece quando il rapporto coinvolge, un Ente, un'Istituzione, una partecipata, una municipalizzata, una privatizzata siamo messi in una situazione di inferiorità e di reverenzialità kafkiana. Sarebbe così difficile, farraginoso, incerto nell'esito, lungo, stancante l'iter per inoltrare una qualsiasi protesta che vi rinunciamo in partenza e, come ho già detto, passata la rabbia iniziale digeriamo tutto, qualsiasi nefandezza. Ormai abbiamo dei succhi gastrici evoluti anche nel cervello e hanno imparato ad affrontare e a scomporre qualsiasi pietanza anche la più sgradita e/o sgradevole.
    Mi viene in mente il tuo post dedicato al mugnaio: per lui era normale lavorare, far andare le macine e il mulino e produrre farina, era il suo lavoro.
    perchè questa regola così semplice, addirittura banale, non viene mutuata e soprattutto applicata da tutti.
    Non dovremmo dar risalto alla normalità e le inadempienze tornerebbero ad essere un'eccezione da segnalare.

    Buona notte a tutti. E' finito anche l'abum che stavo ascoltando...

    max

  4. Esvaso

    Max, hai lo stesso effetto del sale nell'acqua, se non c'è la pasta è insipida.

Commenta

Somma e invia : 14 + 8 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

I miserabili

Parole che non vorrei mai scrivere e scene che non vorrei mai vedere

Tra la Macchina di Santa Rosa

Un'esperienza vissuta tra Sacro e Profano, tra Santa Rosa e Matteo Salvini

I "Serveghi" de San Fruttuoso

Una giornata "diversa" non c'è che dire, non la dimenticherò tanto facilmente

Il vino della Val di Vara

Nel piccolo paesino di Carro si produce da qualche anno vino di qualità, tra cui una vera sorpresa: il Vermentino

Da San Guido a Bolgheri

Fa uno strano effetto percorrere questa strada e leggere ai suoi bordi i nomi delle cantine

Susanne Beyer: la navigatrice dei due mondi

A cena con i racconti della navigatrice transoceanica