13 TZAMETI

Che fosse un film diverso lo presumevo. Sapevo che era girato in bianco e nero, che era in lingua originale (francese) e sottotitolato in italiano. Il regista è georgiano, Gela Babluani.
- Ma no, non è la famosa 'La corazzata Pot'mkin'.
Anzi, era da tempo che non guardavo un film così coinvolgente.
S'intitola '13-Tzameti' (significa tredici in lingua georgiana).
Arturo Curà mi disse qualche tempo fa che era anche stato premiato nel 2005, migliore opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia.
Praticamente 86 minuti saldati, non seduti, al divano.
Nulla d'intuitivo, non sai mai cosa può accadere nella scena successiva, poi inquietante quando la intuisci, ed ancora emozionante fino alla successiva. Crudo come può essere una mela acerba, crudele come la vita degli emarginati, brutale come la sete di soldi. Spesse volte ti porta ad immedesimarti e spesse volte dici 'cazzo'.
Non aggiungo altro, solo una citazione, l'essenza del film:
'L'uomo nasce una volta e muore una volta. Prendila con filosofia'.


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