Kenya: 300 matite

Prima puntata dedicata alla popolazione keniota, in particolare ai bambini
L’Africa andrebbe conosciuta per quello che realmente è, un continente caratterizzato da molte, anzi troppe contraddizioni che la differenziano nel bene e nel male, anche se, purtroppo, ad abbondare sono quest’ultime.
Durante la mia breve permanenza in Kenya ho potuto in qualche modo ugualmente scoprirla, ammirarla, commuovermi, emozionarmi. Ci sarebbe tanto da raccontare perché le sue sfaccettature sono molteplici e spesso complesse. Tant’è che, per non sovrapporre più argomenti, in taluni casi troppo disgiunti tra loro, suddividerò in diverse parti questo mio ultimo resoconto di viaggio: il territorio; la popolazione; gli orfanotrofi; gli animali.

Ora inizierò a raccontare quel territorio, specialmente con le immagini, descrivendo le tradizioni e la cultura locale, quella dei villaggi (le capanne sono in fango e prive di acqua ed elettricità) e delle migliaia di bambini che ti vengono incontro solo per sorriderti e dirti “ciao”, rimanendo lì a sventolare la mano finché non ti allontani. È un saluto che non racchiude nulla, è solo caloroso e spontaneo. Alcuni di loro desiderano la caramella, ma ci è stato sconsigliato di donarle per non influire negativamente sulla dentatura, allora tutti quei sorrisi gli abbiamo ricompensati con delle matite. Sì trecento matite che sembravano tanti oggetti del desiderio, ed è lì che capisci che quando non hai nulla anche il niente può rappresentare qualcosa.

FOTO: momenti di vita quotidiana



15 Commenti
  1. Sandra

    Tutti quei visi, forse in qualche modo sereno di quel poco che hanno o forse rassegnati, mi hanno dato la sensazione di fare pure io questo bellissimo viaggio.
    Ho sentito le grida dei bambini, l'odore nell'aria, la polvere, il calore del sole.
    Grazie GG.

  2. Micol

    Reso l'idea, aspetto il resto. Invidiosa? alle stelle....

  3. Chicchi

    Complimenti per come hai saputo descrivere questo viaggio e per le foto che sono stupende, dai tuoi scatti traspare la tua sensibilità ed educazione verso il più debole.

  4. GT

    Ma la domanda è : ma poi sto cielo del Kenya è veramente "maggico"????
    a Parte le facezie, mi impressiona vedere le stesse immagini, le stesse situazioni, le stesse baracche, gli stessi panorami suburbani che vedevamo nei Film sull'africa anni 70 (riusciranno i nostri eroi a ritrovare...), sapendo quanto siamo cambiati noi in 40 anni, e invece vedendo che forse la per la moltitudine nulla è cambiato...in meglio...forse adirittura in peggio...

  5. silvia

    GG complimenti per quello che hai scritto e le foto ti tolgono il fiato da tanto sono belle e piene di verità.....

  6. Ilaria Monti

    Ho guardato tutte le tue fotografie. Complimenti, sono da vero professionista. Ho pure notato che non c'è una sola persona adulta o bambina che non abbia il sorriso sulla labbra, questa la dice lunga. Impariamo tutti

  7. Carla

    kenja...... foto spettacolari!!!!!!!!!!!!!

  8. Roby Bonu

    Mi hai portato in Kenya senza farmi muovere da Parma

  9. A.

    Complimenti! Bellissime le tue foto, come sempre. Chissa che bei disegni hanno poi fatto i bambini.

  10. micheleporcari

    la bonta' e l'amore che i loro occhi esprimono sono cose che nella nostra civilta' sono sparite da anni ( io compreso) siamo sicuri di non essere noi IL TERZO MONDO ...?

  11. io

    anch'io sempre più invidioso, oltre che gli stupendi viaggi che fai, per il fatto che mi rendo conto che se anche visitassimo gli stessi posti negli stessi momenti io non avrei mai la capacità di vederli come te.

    Gigi MUNDIAL

  12. Emanuele M.

    I sorrisi: belli, semplici, spontanei.

    Una civiltà che resta fresca, bambina: la nostra civiltà è molto più "vecchia".
    ... e dire che sarebbe tutto l'.

  13. NDM

    Bravo! Ti sei proprio superato e stavolta non ti sei tirato indietro a pubblicare così tante foto (tutte quante bellissime), anche se il compito ti è stato reso "facile" dalla purezza di questo popolo e dalla bellezza "vergine" dei suoi luoghi.

    Niki

  14. Elena

    GRAZIE Gè!
    Mi hai fatto rivivere il Paese che amo...Il tuo reportage è emozionante. Sono appena rientrata dal Sud Africa,viaggio che ti consiglio se non ci sei ancora stato e le emozioni che ti porti a casa sono indescrivibili...mi rendo conto che a volte è dura parlare del nostro Paese,mai come in questi tempi,a volte persino imbarazzante.Ci crediamo dei padreterni ma non siamo nessuno,stiamo diventanto noi il terzo mondo,veramente....la civiltà che c'è in questi posti (due semplici esempi di quotidianità è che fumano,spengono la sigaretta con la scarpa,la raccolgono e la buttano nei cestini oppure in autostrada - quando ti fanno sorpassare - gli accendi le quattro frecce e a loro volta ti abbagliano come gesto di ringraziamento).
    Grazie veramente per aver saputo comunicare a tanti che ci sarebbe molto da fare,ri-partendo da noi.Buona giornata

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