La scatola dei ricordi

Un viaggio nel tempo attraverso fotografie, profumi, affetti
Quando apro il cofanetto delle vecchie fotografie ho sempre l’impressione di esserne risucchiato al suo interno. Anche la scatola è vecchia, di quelle in latta ricamate, una volta conteneva cioccolatini, ma è da sempre il raccoglitore dei ricordi in bianco e nero. 
Alzare quel coperchio è un modo per scoperchiare il passato, vedere tutti quei volti famigliari è come sciogliere le briglie a un cavallo selvatico, da troppo legato al presente. Anche il profumo che incontro si rivela magico, che sia quello del tempo?
 Giro sottosopra la scatola, dissemino sul tavolo tutte quelle visioni ormai sbiadite. Sono in cerca di alcune fotografie del negozio dei miei genitori, quello di frutta e verdura posto di fronte alla Banca Popolare, poi venduto nei primi anni settanta, ma non per questo indenne da piacevoli reminiscenze… ero un piccolo mangiatore di banane a tradimento. 


Una volta trovate mi soffermo in cerca di quei particolari ancora presenti nella mia memoria: i succhi di frutta della Yoga, le scatole di ananas e di pesche sciroppate, i datteri… gli scaffali, le due bilance, la gabbia del canarino. Sì, ne farò una copia per gli attuali proprietari.

Prima di rimettere tutto al suo posto temporeggio su alcuni abbracci, sguardi, atteggiamenti amorevoli di miei genitori in posa. Mi hanno fatto sorridere, mi va di pensare che sia quello il motivo per cui sono nato.

Le fotografie della scatola



7 Commenti
  1. Stefano Bruschi

    ... le immagini "animate" del formaggino MIO !!!
    ... i soldatini di plastica nelle scatole del detersivo TIDE !!!

    Quanti bei ricordi ... anche le nuove generazioni saranno in grado di godere ed apprezzare ricordi così belli ... perchè così semplici ?!?

    Caro Gigi anche a me sembra di sentire quel "profumo", una vera e propria essenza di vita !

    Stefano

  2. In'amiga

    Gigi come sempre mi commuovi. Dietro a quel bancone mi sembra di vedere la Rina e Balan, indaffarati a pesare sacchetti o a spostare cassette. Sono passati tanti anni ma fortunatamente c'è sempre qualcuno che il passato non lo dimentica.
    Grazie ancora.

  3. claudio m.

    Grazie, proprio come dice l'Amiga, ci fai rivivere la Bedonia dei '70.
    Stamattina mi fai ripensare e sentire il paese di allora.
    Con gli occhi socchiusi, vedo la Rina in negozio che gusta, beatamente, una sigaretta in un momento di relax.
    Scorgo Tuo padre che ha appena scaricato cassette in negozio e nell'ora afosa del primo pomeriggio si allontana per concedersi una partitina a carte dal "Mellini" o alla "Autostazione" della Celestina e Davide, o alla "Pasticceria" Biasotti.
    E' " In-tel-ura ": in quel momento in cui il tempo estivo pare fermarsi e durante il quale si riposava in "Siesta", magari sotto un albero frondoso o su una panca.
    Riposa anche Gennari ed il suo negozio di stoffe vicino ai Tuoi.
    E' tranquilla anche la falegnameria vicina di "Richetto".
    Qualche corriera di Carpani arriva, distratta e fumante dal caldo, e cerca riparo sotto gli alberi. I pochi passeggeri attraversano la piazza e vanno a prendere un caffè, una bibita e un panino da Davide.
    Mario Raggi, non è ancora arrivato alla sua Farmacia, anche se le serrande sono aperte.
    Bruno dell'Alfonso, al "San Marco" sta parlando coi villeggianti.
    Mauro Bertani, Gianni Saccani e Taburoni non sono ancora rientrati alla "Popolare".
    E tu Gigi, dove sei "In-tel-ura", in questa ora del paese che non finisce ? Forse stai già preparandoci "Esvaso", senza saperlo, un dono grande.

    Ciao Claudio m.

  4. Remo Ponzini

    Caro Gigi

    La commozione dei ricordi infantili deve aver stimolato anche la tue più recondite capacità narrative. Hai saputo confezionarci un servizio delizioso e suggestivo attingendo a quella scatola di latta che tenevi nascosta nell'angolo dei ricordi di casa tua. Ci hai permesso di condividere le tue emozioni rievocando i tuoi più cari accadimenti affettivi.
    Ti meriteresti un enorme cespo di banane; quelle che tu, sbarbatello impertinente, andavi di soppiatto a sbafare pensando di irridere mamma Rina che invece, perfettamente conscia, ti lasciava perpetrare con amorevole indulgenza.

    Ha impressionato anche me il vedere l'interno di quel negozio ordinatissimo e con gli scaffali forniti di tutte le delizie di quei tempi.
    Però , caro Gigi, devo farti una petizione che non puoi assolutamente eludere. Mancano le foto dei tuoi genitori che tu probabilmente, per una comprensibile forma di riserbo, non ci hai mostrato. I loro volti li ho ancora ben impressi nella mia mente, ma occorre questo tocco per completare il tuo affresco d'autore.
    A presto.


    Caro Claudio,
    ci hai fornito una descrizione particolareggiata dei personaggi e dei negozi che gravitavano intorno a quell'area. Mi hai fatto anche risvegliare qualche ricordo che avevo inconsapevolmente accantonato.
    Una rappresentazione lodevole e coinvolgente.
    Grazie.

  5. Gigi

    Come da consiglio ho aggiornato con piacere il foto album...

  6. Arturo Curà

    Segue l'elenco di Stefano Bruschi.

    * il carretto fatto col rocchetto vuoto.
    * Le ruote dentate per non far scivolare il carretto.
    * L'elastico per caricare "il motore".
    * Il legnetto come funzione d'equilibrio.
    * Il sapone come lubrificante.

    E via, andare! Tra i più esaltanti ricordi della mia infanzia.

    PS.
    Dimenticavo

    * il foglio di carta tagliato a girandola e aperto come fosse un albero.
    * Un piccolo fil di ferro come un amo infilato al centro della sommità della girandola.
    * Uno dei ferri a raggera attorno al tubo della stufa per appendervi i panni ad asciugare e, in questo caso, la girandola di carta.
    * Il calore della stufa che faceva girare magicamente il tutto!

    Più bello e fantastico di qualsiasi videogioco di oggi!

  7. In'amiga

    Arturo, anche tu mi hai fatto fare un tonfo nel passato, mi hai rimandata con piacevoli ricordi in casa di mamma e papà. Grazie

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