Pakistani al Breia
La comunità pakistana a Bedonia è formata da una trentina di ragazzi, quasi tutti da venti ai quarant’anni e solo alcuni hanno portato anche la famiglia. Sono arrivati in sordina un paio di anni fa, un po’ alla volta, hanno affittato degli appartamenti, hanno trovato tutti un’occupazione regolare nelle varie attività artigianali della zona ed hanno mantenuto fino ad oggi un comportamento davvero ammirevole, sono infatti ben accettati sia dalla popolazione locale che dai loro datori di lavoro.
Una scena davvero curiosa la si può osservare al sabato pomeriggio o nella giornata domenicale quando una ventina di questi ragazzi si ritrovano nel vecchio campo di calcio parrocchiale, la "Breia" per i bedoniesi, a giocare a Cricket, e quello chi si ha davanti è veramente uno specchio dei tempi che cambiano.
Molte persone si fermano ad osservarli, tra loro c’è chi non gioca ed in quel momento è solo uno spettatore che commenta animosamente le azioni, altre, per lo più anziani bedoniesi, cercano d’intuire le regole di quel gioco assolutamente sconosciuto, ma quasi sempre con scarso risultato.
La memoria di molti di noi è ancora abituata a vedere gruppi di ragazzini scalmanati rincorrere un pallone, magari con indosso la divisa del Milan, e ad urlare a squarciagola “ed è gol”, mentre ora si osservavano ragazzi adulti dalla pelle olivastra che si muovono pacatamente al centro del campo e alzano la voce solamente quando il punto è andato a segno “ceka”, ovvero “sei”, che sta per il numero dei punti segnati in lingua pakistana.