Raffiorano ricordi
Se la velocità di riempimento non fosse stata così celere si sarebbero potuti meglio osservare i resti del basamento di un antico portico e un locale sottostante dal soffitto a volto, probabilmente la cantina della scuola sovrastante. Sono questi i particolari venuti nuovamente alla luce durante i lavori di rifacimento della centrale via Garibaldi, da qualche giorno infatti sono riprese le operazioni per completarne la pavimentazione in pietra.
Cercherò ugualmente di farvi comprendere com’era più un secolo fa questo tratto di strada.
Ancor prima che fosse aperto il portico, a metà dell’ottocento, al suo posto c’era una casa che definiva la fine del paese. Al di là di quest'ultima costruzione scorreva il torrente Pelpirana che delimitava il centro abitato dai campi circostanti, tutti scrupolosamente coltivati. Poi con l’apertura del varco si è costruita la “passerella” e successivamente il primo fabbricato “al di là dell’acqua”, il palazzo della Banca Popolare Bedoniese, attualmente sede della Banca Popolare dell’Emilia Romagna.
Ma facciamo un passo indietro, torniamo al punto di nostro interesse, tentando di ricostruire il centro cittadino alla fine dell’ottocento: nei locali sopra al portico c’erano le scuole, il maestro Agazzi ne era l’insegnante; sulla sinistra c’era l’agenzia di navigazione “La Paterna” e al di là della strada l’ufficio postale; sulla destra un Caffè, l’attuale “Bar Lucia” e fino a venticinque anni fa “Pasticceria Biasotti”.