Al Passo di Segalino
Là in cima, a poco meno di novecento metri di altitudine, la presenza dell’uomo è segnata da una manciata di case chiamate "Cà di Boso", da prati falciati, da boschi puliti e cataste di legna ordinate lungo la strada, il rimboscamento ad “alto fusto” in quella zona è stato largamente messo in pratica.
L’occasione ora si fa realmente interessante, sono zone stupende da visitare, distano solamente una decina di chilometri dal paese di Bedonia e basta veramente poco per trovare un’assenza assoluta di rumori, aria fresca e pungente, sorgenti d’acqua piacevolmente fredda per dissetarsi, cavalli e pecore al pascolo, e poi lo scenario visto da lassù appare realmente infinito, sembra un panorama visto con il binocolo capovolto.
Si possono osservare nitidamente vari gruppi montuosi: alle spalle la massiccia catena del Penna e del Tomarlo, sulla sinistra il lungo fianco del Pelpi, e laggiù lo sporgente Molinatico che fa da cornice alle vette imbiancate delle Alpi Apuane.
Antiche tracce, un tempo dovute all’importanza di quella strada, sono ancora visibili tramite le molte “Maestà” che si trovano dislocate lungo il percorso, davvero belle ed alcune ben conservate.
Per coloro che volessero percorrere questo tratto naturalistico, partendo da Bedonia, dovranno seguire le indicazioni per Montarsiccio e proseguire poi, istintivamente, verso l’alto, non esistono infatti cartelli segnaletici. Arrivati al Passo, segnato da una stupenda ed antica Cappelletta dedicata alla Vergine Maria, si può proseguire per la frazione di Tomba per poi giungere, in pochi minuti, ad Anzola, quindi in alta Valceno.
L’itinerario è percorribile tranquillamente con qualsiasi auto, ma il consiglio è comunque di farlo a piedi, ve lo assicuro, ne vale davvero la pena, vedere per credere...