Zephi

Un ricordo dell'amico Zeffiro Squeri
Il fatto che Zeffiro Squeri non frequentasse più Bedonia da una quindici d’anni non voleva dire che fosse realmente dimenticato. Non esagero a dire che una persona come lui sia impossibile da dimenticare. Intelligente, stravagante, acculturato e non per ultimo spassoso e divertente. Le risate che ci ha fatto fare con le sue battute, i suoi atteggiamenti da “svampito totale”, le scorazzate a bordo di “Tobia” (la macchina più lenta che ci sia), rimarranno indelebili, non c’è occasione infatti che non vengano piacevolmente rispolverate.

Eravamo quasi coetanei, lui era nato nel ’61, proprio per questo abbiamo condiviso molte esperienze, ad iniziare dalla proloco che diresse per quattro anni, dal 1980 al 1983, tant’è che gli ultimi veri concerti estivi organizzati a Bedonia erano stati di sua ideazione: Ron; Eugenio Finardi; il trio Castelnuovo, Kuzminac e Ferradini, ma anche il concerto jazz di Sam Rivers o la serata con l’allora DJ Claudio Cecchetto presso l’ex Cinema Orfeo.
Bellissimo e memorabile poi il periodo dell’apertura del negozio di articoli sportivi “Zephi Sport”, ritagliandosi un paio di stanze dalla ferramenta di “Giannettino”, ottenendo da subito la commercializzazione di marche prestigiose in quel momento al top e... conseguente collezione di adesivi di: Ellesse, Gigi Rizzi, General Sport, Fila, Australian, Wilson, Adidas, Colmar…

Dopo qualche anno iniziò a collaborare con lui il suo omonimo “Zeffiro”, persona che lo seguì da vicino per molti anni, anche nell’apertura del negozio “Zephi Store” a Borgotaro. La breve frase che ha scritto oggi su Facebook per salutarlo ci dice chi era per lui: “Grazie di tutto, grande maestro di valori e mia guida per molti anni!! E' un giorno tristissimo per me, ma ti voglio ricordare col sorriso! Difficile dimenticare! GRAZIE”.

Ciao Zeffiro, ti saluto anch’io… in questo momento sto sorridendo, penso a quella lezione di pianoforte che facemmo a casa tua: era la prima di una serie (ma che poi si è rivelata anche l’unica), a lume di candela, “battendo i denti” e dopo che arrivasti con due ore di ritardo…

Ha collaborato a questo post:

Un racconto di 'Esvaso 70' dove parlo del suo negozio...

Alcune foto di Zeffiro...



28 Commenti
  1. Claudio Agazzi

    Questa mattina, domenica 6 Marzo, Zeffiro Squeri se ne è andato.

    I giovanissimi non lo conoscerammo ma Zeffiro è stato davvero una persona speciale per molti di noi.

    Lo è stato soprattutto per Bedonia. Lo ricordo nel suo negozio. Lo ricordo quando aprì la prima volta. Per me era come una stanza del tesoro questo suo retrobottega pieno di abbigliamento sportivo. Erano tempi diversi, non si era usi ad andare tanto in giro a comperare e quindi avere un negozio così era un lusso.

    Lo ricordo anche quando mi vendette un abito in lino. Gli dissi che non volevo un abito che si stropicciasse perché stavo molto in auto. Mi assicurò che non ci sarebbero stati problemi, figuratevi. Lo riportai indietro dopo il primo utilizzo :).

    Lo ricordo anche alle prese con la pro loco. Quanto entusiamo c'era. Riuscì a portare a Bedonia Sem Rivers un grande del Jazz internazionale. Allo spettacolo tolto noi delle maestranze c'erano 5 persone ma lui era contentissimo lo stesso per la qualità dell'artista (aveva ragione).

    Zeffiro era così. Creso e spero che altri lo ricordino meglio di quello che so fare io. La memoria è corta.

    Per me se ne va un bedoniese vero, uno che Bedonia l'amava anche se ad un certo punto interruppe i rapporti e preferì esiliarsi. Si era fatto una famiglia, due bambini mi dicono ma purtroppo la vita ha voluto ancora una volta cambiare i suoi piani e se ne è dovuto andare.

    E' un giorno triste. Un altro pezzo di noi che se ne va.
    Una preghiera per Zeffiro.
    Claudio Agazzi

  2. Marco Biasotti

    Non sono capace di scrivere...ricordi...
    dico solo ciao Zeffiro...ciao!

  3. Nicoletta Dallara

    Ho conosciuto Zeffiro che ero una bambina: lui del '61 io del '72! Lo ricordo timido ma gentile, di quella gentilezza che è solo di pochi. E' stato il mio primo insegnante di musica, ne sono venuti altri ma nessuno come lui! E non posso dimenticarlo pianista nel coro della parrocchia.
    Lo ricordo, come tanti, in quella stanza ricavata nel negozio di "Gianettino" alle prese con scarpe, racchette da tennis e quant'altro, sempre col sorriso!
    E anche quando aprì sotto "La Pergola", dove ora ci sono Dario e Ada! Da lui ho comprato il mio primo zaino "Invicta" che ho ancora....
    Che dire? Solo ciao e grazie, e mi raccomando: dove ti trovi ora, non dimenticare mai di suonare il tuo piano!
    Ciao Zeffiro

  4. Remo Ponzini

    ADDIO ZEFFIRO.

    Anche tu hai contribuito a scrivere un pezzo di storia di Bedonia. Eri una persona che suscitava e che infondeva solo sentimenti positivi. Dal tuo volto trasparivano solo sorrisi amichevoli e concilianti. Mi piace ricordare la tua mente super vulcanica, eccentrica e sempre affastellata da idee nuove; quasi un rivoluzionario per quei tempi.

    L'apatia e la pigrizia non hanno mai albergato nel tuo animo. Ogni volta che ti incontravo mi incuriosiva conoscere i tuoi fantasiosi e genialoidi progetti che spesso mi lasciavano sbigottito.
    Sicuramente un ragazzo imprevedibile, che amava solo accelerare ignorando che esiste anche l'impianto frenante. Era una tua caratteristica; un anticipatore di tempi, di costumi, di usanze e di mode.

    Penso anch'io che il suo omonimo collaboratore Zeffiro Biolzi abbia potuto avvalersi dell'apporto del tuo estro singolare e che ne abbia tratto insegnamenti preziosi e proficui.

    Il tuo negozio era mitico; un punto di incontro per tutti gli abitanti della vallata. Anche mio figlio era solito attingere alle tue prestigiose firme che a quei tempi producevano ancora capi di alta qualità.

    Con grande affetto.
    Remo.

  5. In'amiga

    Avete tutti ragione, Bedonia ha perso uno dei suoi geni.
    Non sapevo dell'orrenda notizia e ne sono molto dispiaciuta.

  6. Patrizia

    non ci posso credere lo apprendo adesso da esvaso
    ciao zeffiro ti ricorderemo sempre
    patty

  7. Fiorello Biacchi

    Ciao Zeffiro,
    sei stato una persona speciale e mi onoro di averti conosciuto. Affabile pacato e con modi quasi inglesi che denotavano una sensibilita' e una intelligenza non comune.

    Il tuo sottile umorismo e il modo di osservare l'interlocutore condito con genialita' e ironia, sdrammatizzavano ogni situazione critica. Ricordo le serate musicali fatte... ed essendo stato uno dei primi tuoi clienti di articoli sportivi...
    ricordo quando mi avevi montato gli attacchi degli sci vicino alla punta........

    poco male, poi hai imparato......

    Ciao Zeffiro!

    Fiorello Biacchi

  8. Monichina

    Le mie prime Adidas le comprai a 16 anni con i risparmi di mesi e mesi di paghetta. E ci riuscii perché Zeffiro grande mi fece lo sconto! E se la memoria non mi inganna... Zeffiro piccolo già stava a guardare e imparare! Senza calcolatrice! ;-)

  9. Affranto

    Me lo ricordo ancora come se fosse ieri, invece era almeno 30 anni fa, quando dirigeva il coro parrocchiale con il grande Mario Vassallo, Alberto, le gemelle, la Chiara e la Monica e tanti altri che erano con noi. Che gruppo e che armonia, anche quando arrivava come al solito in leggero ritardo..... Ciao Zephi, un ricordo ed una prece.

  10. Roberto Bertoli

    Caro Zeffiro,
    purtroppo Te ne sei andato… Eravamo coetanei ed abbiamo frequentato i 5 anni delle elementari vicini di banco. Ho ben scolpito nella memoria il Tuo grembiule sempre stirato, con il colletto sempre inamidato e con enorme fiocco Blu. Come facessi ad arrivare a scuola sempre così impeccabile è sempre stato per me un mistero.
    La Tua intelligenza era sicuramente sopra la media ma non lo hai mai fatto pesare a nessuno. Ci siamo frequentati anche nella adolescenza, ognuno con i propri sogni, le proprie ideologie e le proprie passioni che, sebbene fossero la maggior parte delle volte opposte, non ci hanno mai fatto sentire distanti. Abbiamo vissuto e collaborato insieme nella Pro-Loco di Bedonia sempre uniti per poter fare qualcosa di gradevole per il paese a cui anche Tu eri molto legato.
    Non mi scoderò mai il Tuo camminare, durante le giornate di pioggia radendo i muri delle case del centro di Bedonia per non bagnarti i capelli.

    Ti ricordo con grande affetto. Ciao Filosofo

  11. Giovanni

    Addio Zeffiro,
    ti ricordo anch'io come persona affabile e di grande carattere...

    Buon Viaggio e una preghiera per te..

    Giovanni

  12. Sergio

    Caro Zeffiro,
    apprendo solo ora della triste notizia...
    Come non ricordare anche la tua abilità nelle sfide a ping pong in canonica: ancora oggi devo capire come facevi ad impugnare la racchetta e imprimere quell'effetto che rendevano imprendibile i colpi.
    Un caro saluto
    Sergio

  13. NDM

    Le mie prime NIKE le comprai (con i primi soldi che raccimolavo lavorando d'estate come cameriere al San Marco) proprio da Zephy Sport nel negozio di Bedonia, dove ora ci sono Ada e Dario. In quel periodo però Zeffiro veniva solo per rifornire, mentre la Cristina (Mister Pickwick) esauriva tutte le mie risorse di un estate di lavoro in magliette, pantaloncini e felpe. Son sicuro che se le cerco in solaio trovo ancora quelle scarpe tanto amate (e sfruttate)...

  14. TEMPESTA

    La mia prima tuta da sci! e sky men Michelasso
    good by Zephy Sport

  15. 'Junior'

    Sono passati due giorni e ancora non mi rendo conto, ieri ho evitato di vederti per l'ultima volta, ho preferito aspettarti in una anonima chiesa di quartiere tra un condominio e una palazzina; durante la cerimonia funebre guardavo tutta quella gente e mi chiedevo chi ti ha veramente conosciuto e pensavo a tutti quelli che ti hanno giudicato, sostenuto, odiato, amato, criticato, ammirato, osannato, invidiato, contrastato ecc... potrei continuare per ore, ma a te piaceva "DIVIDERE", eri troppo intelligente e presuntuoso per accontentarti dell'indifferenza.
    Mentre il sacerdote tracciava un profilo sommario, avrei voluto prendere la parola e raccontare mille momenti che in tredici anni abbiamo condiviso quotidianamente con vicende cosi' inconsuete e divertenti a cui pochissimi avrebbero creduto.....
    Ti devo tantissimo, lo so...... ancora oggi in negozio mi capita di accorgermi di aver assorbito ogni tuo modo di fare questo lavoro, io che pensavo una volta solo avrei fatto di testa mia........ avevi ragione tu! L'unico grande rimpianto aver perso questi anni in cui potevamo cenare, ridere, confrontarci e trascorrere del tempo insieme, ma ha vinto il "nostro" orgoglio smisurato e abbiamo perso NOI!
    Mi manchi ZEFFIRO..... e continuerai a mancarmi, mi consola aver respirato serenità e pace davanti a quella bara ricoperta di fiori, da parte di tua moglie e dei tuoi splendidi bambini!!!!
    GRAZIE di tutto!
    l'altro......

  16. Marco

    Oggi mi ha fatto piacere sapere che al funerale c'erano numerosi amici bedoniesi...... bravi siete da ammirare.

  17. Stefano

    Avevamo fatto insieme tutti e 5 gli anni del Liceo a Borgotaro.Ti ricordero' come persona intelligente, sensibile e ironica (mitiche le sue divertentissime imitazioni dei professori).
    Mi dispiace tanto che te ne sia andato cosi' presto. Ciao Zeffiro.

  18. Francesca Tedaldi

    Ce l'hai fatta Zeffiro Junior a farmi piangere ...

    Io però lo voglio ricordare con un sorriso.
    Voglio ricordare i nostri viaggi in macchina, lui spirito libero che non rispettava nessuna regola.Quanti sorpassi azzardati, quante frenate dell'ultimo minuto. E tutte le volte dopo aver scampato l'ennesima tragedia si girava, ci guardava e stupito diceva "beh cosa c'è? non avrete mica avuto paura ?? "
    Con l'incoscienza dei 18 anni tutto finiva con una bella risata.
    Chissà se con il tempo hai mai imparato a guidare...
    Ciao Zeffiro hai lasciato tra di noi un tuo degno erede perchè in lui è inevitabile non trovare qualcosa di te

  19. Gli amici

    sabato 19 marzo alle ore 18 sarà celebrata una messa, presso il vecchio santuario di San Marco, per ricordare insieme Zeffiro...

  20. Claudio m.

    Ciao Zeffiro,
    l'ultima volta che Ti visto è stato a Sarzana pochi anni fa.
    A Bedonia mancavi molto per il Tuo essere profondo ma anche, a volte, scanzonato e lieve.
    Eri il cugino "Piccolo" del mio amico Giampiero, ma sei sempre stato già grande, fin da piccolo.
    Chi perde la mamma in tenera età, cresce in fretta e diventa subito un pò adulto.
    Voglio ricordarTi sorridente e arguto...
    Voglio ricordarTi con i miei cugini qui a Bedonia.
    Voglio ricordarTi come "Fondatore" dei negozi sportivi a Bedonia e a Borgo Taro.
    Come è triste la sera, stasera, mentre il sole rosso tramonta dietro le montagne nostre e della Lunigiana.

  21. Stefano Bruschi

    Ciao Zefiro,

    quante cose sei riuscito a "rifilarmi" nell'immane confusione dei tuoi negozi ... !!!
    Ma anche quanta simpatia, gioia, leggerezza traspariva dal tuo lieve modo di fare.
    Per me non te ne sei andato ... hai solo cambiato le meta del tuo continuo, instancabile peregrinare.
    Zephy Sport non mi mancherai perchè per me sei ancora lì nella sede del tuo nuovo unico inarrivabile negozio dove con il tuo ineguagliabile ed impagabile sorriso sei lì ad aspettarci ... per l'ultima occasione !!!

    con affetto
    Stefano

  22. Fabio

    E' sorprendente come una persona, che hai vissuto e frequentato negli anni forse più importanti, possa scuoterti così tanto nonostante non avessi più avuto alcun contatto con lui per tanti anni ... e non è solo perchè purtroppo ci è mancato in queste circostanze. Sono felice di avere visto tanti amici a Spezia e immagino quanti c'erano con il pensiero ... era la capacità di Zeffiro, ha seminato bene. Un pensiero ai due piccoli e alla moglie, sperando di rivedere in loro un pezzetto di lui.

  23. Arturo Curà

    Nella mia esistenza bedoniese Zefiro è entrato ed uscito con la luminescenza di una meteora.
    Non so la ragione per cui ci siamo avvicinati, forse era la musica o l'arte in genere. Fatto sta che già al primo incontro l'ho trovato, lui assai più giovane di me, un ragazzo non comune con una spiccata vivacità intellettuale, coraggioso inventore di situazioni, timido e disinibito, testardo e comicissimo. Gli sono stato al fianco quando guidò una Pro Loco innovativa che regalò al paese momenti che sono diventati piccole leggende: il sontuoso Concerto di Ron, per esempio, con una Piazza del Municipio trasformata in splendida ed entusiastica Arena per ragazzi( 1700 paganti!). La prima volta una serata tutta per loro!
    Io allora avevo il mio, diciamo, "Atelier" nella casetta ora ristrutturata detta "di Pelino" dove dipingevo, ricevevo amici, si giocava a poker intere notti, facevo lunghe prove di musica con "I Dinosauri" e naturalmente Zefiro era di casa.
    Un pomeriggio mi arriva mostrandomi un piccolo manifesto e mi dice: "Oggi a Milano un impresario mi ha proposto questo jazzista di colore per una serata a un milione. Ho accettato!"
    Io guardo, leggo SAM RIVERS, e dico: "E' uno scherzo, ti hanno imbrogliato. Ma lo sai chi è Sam Rivers?"
    Lui spalanca gli occhi con quel suo modo innocente e disarmato .
    " No. E chi è? mai sentito nominare. Però costa poco!"
    Aggressione immediata da parte mia: " Mi meraviglio che tu faccia il pianista. Sei tanto ignorante da non conoscere uno dei due o tre Jazzisti più celebri e strepitosi del mondo?"
    Insomma verifichiamo: si trattava proprio del grande saxofonista. Un fatto che definire clamoroso era poco. Sam Rivers a Bedonia al cinema Orfeo! Sam Rivers arrivò, eseguì un concerto indimenticabile ( poichè i Grandi sono indimenticabili) eseguendo da par suo una serie di acrobatiche improvvisazioni al sax tenore, due brani di bellezza irripetibile al flauto traverso e diverse lunghe sequenze con contaminazioni "free jazz" al pianoforte. Tutto solo, entusiasta e divertito sul palcoscenico dell'Orfeo davanti alla bellezza di 35 persone in estasi. Qualcuno ( perfino incredulo ) era giunto da Modena, qualche altro da Viareggio e Massa poichè Zefiro aveva fatto il lancio pubblicitario su diversi quotidiani nazionali.
    La serata, disastroso flop di partecipazione, fortunatamente fu registrata da Stefano Monteverdi e ne conservò una copia. Ogni tanto quando la riascolto il pensiero corre a quel momento di Zefiro col manifesto di un Mostro della musica mondiale di cui non conosceva l'importanza.... ma credo che il suo diabolico sesto senso, che peraltro dimostrò nella sua coraggiosa imprenditorialità di "mutandaro" come usavo schernirlo perchè aveva accantonato la musica per darsi al mercato, avesse in qualche modo intuito di fare la cosa giusta a occhi chiusi. Fatti che accadono solo alle persone dotate di speciali sensibilità.
    E Zefiro, meteora di luce e di ombra, aveva in abbondanza queste speciali sensibilità che ce lo faranno ricordare.
    Sempre.

  24. Cecilia Maria di Bona

    Zefiro

    In questi giorni,
    la tua morte è presente nella nostra vita,
    come unÂ’icona di quella Via Crucis
    che hai percorso fino alla fineÂ….
    e i tuoi cari, insieme a teÂ…Â…Â…..
    La tua morte é presente nella nostra giornata,
    come un pensiero doloroso...
    allÂ’imbrunire, come unÂ’angoscia profonda.
    Tutti noi che siamo stati tuoi amici Â….
    e con quale amoreÂ….. tua moglie, i tuoi figliÂ…
    pensiamo a teÂ…..e non ci sono parole per dire...
    Il dolore.

    Con il tempo,
    la tua vita tornerà ad essere presente nella nostra,
    il tuo sorriso saturnino, lÂ’ironiaÂ…
    quella luce nei tuoi occhi quando raccontavi ai tuoi figli,
    ai tuoi allievi, a tua moglie, agli amici,
    quelle verità, piccole e grandi, nelle quali credevi.
    Nella conversione, quanta strada percorsa in pochi anni,
    quanta pazienza a stemperare
    le ingenue intemperanze di un animo giovane,
    a crescere nella vita e nella fedeÂ….
    quanto amore per tua moglie, per i tuoi figli..
    e anche per quei ragazzi che educavi alla fede e alla vita.

  25. Gigi Cavalli

    Volevo ricordare che sabato 19 marzo, alle ore 18, si terrà una messa nella cripta di San Marco per ricordare Giustino e Zeffiro.

  26. Piero Rizzi Bianchi

    Richiesto dall’amico Alberto Chiappari di una commemorazione di Zeffiro da pubblicarsi su L’Araldo della Madonna di San Marco, ho posto il massimo dell’impegno sia formale sia contenutistico sia emotivo, affiché quello che è stato il mio più caro amico fosse ricordato nel modo più degno e più diretto. Ma, non essendo poi così esperto di “araldica”, non ho pensato a limitarmi negli argomenti e nelle dimensioni del mio scritto: talché è stata necessaria, per poter pubblicare il testo come ora si può leggere sull’ultimo numero dell’Araldo, una paziente opera di revisione selettiva da parte dello stesso Alberto, che voglio qui ringraziare di cuore per avermi evitata una fatica psicologica non indifferente. Visto che, comunque, una buona parte delle notazioni essenziali a tratteggiare la figura del nostro hanno dovuto esservi sacrificate, ho pensato –a pubblicazione avvenuta– di proporre in questa sede più libera il mio testo nella sua interezza, nella speranza che possa far piacere a quanti conobbero Zeffiro Squeri, la cui personalità rimarrà per sempre viva nel mio animo e, ancor più, nella mia mente. Ricorrono oggi i tre mesi dalla sua scomparsa...

    Nella tarda serata del 5 marzo, Zeffiro ha terminato la sua esistenza terrena, avendo compiuto da poco i 50 anni, dopo aver resistito per oltre due anni a un male purtroppo implacabile, che tuttavia lo ha visto uscire vincitore sul piano del coraggio umano e della speranza cristiana. Dal suo matrimonio, avvenuto nel 1998, egli risiedeva a La Spezia, dove ora lo piangono la moglie Lidia e i figli Giovanni ed Emanuele, di 11 e 6 anni, ai quali va anche adesso il nostro pensiero pieno di affetto e di vicinanza profonda.
    Fino all’età di 37 anni, però, Zeffiro era stato un Bedoniese a pieno titolo, una presenza anzi tra le più attive e significative non solo per il paese, ma per l’intera vallata; una presenza che diventa indimenticabile per quanti –come il sottoscritto– abbiano avuto il privilegio di essere suoi amici.
    Era nato nel 1961, in una famiglia Squeri ancor oggi ricordata con il soprannome di Calambèrti dal nome del bisnonno Carlo Alberto, nato nel “portentoso” 1848 al Follo e poi trasferitosi in borgata. Famiglia bedoniese da secoli, con un’impronta rigorosamente cattolica: si pensi che lo stesso Carlo Alberto poté contare tra i suoi primi cugini ben sei sacerdoti, fra cui Mons. Giovanni (+1943), per 44 anni assai apprezzato Arciprete di Borgotaro. Rimasto orfano di madre a soli 3 anni, il piccolo Zeffiro fu allevato dalle parenti paterne, la zia Isottina e la prozia Peppina, sorella quest’ultima del sempre attivo e vigile nonno Zeffirino, dal quale il nipote aveva preso il nome: chi, tra i Bedoniesi più in età, non ricorda questa segaligna figura di austero commerciante, in scossale e occhialetti a mezzaluna, nel cui negozio di ferramenta la vendita al minuto di mille oggetti utili pareva posta un gradino più in basso rispetto alla morale cristiana e alla sua osservanza?
    Quest’atmosfera, questa tradizione di famiglia non furono senza effetto sull’animo del nostro, dotato di vivace e recettiva intelligenza: una fede profonda in Gesù Cristo e un profondo attaccamento alla Sua Santa Chiesa, nonché l’amore per una cultura umanistica pervasa di valori cristiani, saranno infatti i cardini della sua formazione umana e i binari su cui condurrà l’intera esistenza –pur mantenendo sempre una singolare curiosità e indipendenza di giudizio e uno spirito individualistico dal tratto incoercibile, quando non addirittura ostinato. Era un carattere attento e coriaceo, quello di Zeffiro, reattivo e ben difficilmente impressionabile: proprio di un animo che aveva dovuto affrontare fin dalla più tenera età la perdita dell’affetto materno. Sotto questa scorza, egli sapeva però custodire la generosità e l’amore, riservati a chi ne fosse via via ritenuto degno, a suo insindacabile giudizio.
    Dall’omonimo nonno, Zeffiro non mutuò tuttavia soltanto fede e cultura cristiana, ma anche quello spirito pratico e quell’attitudine al commercio che, per lui, furono come un motore sempre acceso. Così nel 1979, terminato il liceo, si iscrisse all’università (Scienze Politiche in Cattolica a Milano), ma contemporaneamente –e concorrenzialmente– avviò, all’interno della bottega di famiglia, quel commercio di articoli sportivi che, in un paio d’anni, si sarebbe affermato al punto da costringerlo ad abbandonare gli studi intrapresi. Presto trasferita a Borgotaro in un bel negozio ribattezzato “Zephy Sport”, traboccante di capi d’abbigliamento sportivo spesso anche molto eleganti, tale attività fu, in effetti, uno dei maggiori punti di forza e di aggregazione per la nostra Valtaro lungo tutti gli anni Ottanta e fino ai primi anni Novanta: ad essa, Zeffiro si dedicò anima e corpo, con viaggi a ritmo anche massacrante, in particolare nel Trevigiano, per rifornirsi costantemente e con anticipo dei capi più nuovi e ricercati –lui, nella sua condotta di vita così refrattario a qualsiasi moda. Suo commesso ed abile aiutante, quasi a ribadire l’impronta nonnesca, era un altro Zeffirino, anch’egli tassativamente bedoniese...
    Non è un caso che sempre in quegli anni, dal 1980 al 1983, si collochi anche il suo periodo di presidenza della “Pro-Loco”, a cui diede uno straordinario impulso, coalizzando attorno a sé le energie di molti giovani amici: si ricordano comunemente, come esempi della sua coraggiosa intraprendenza e capacità organizzativa, i concerti di cantautori allora in auge, come Ron ed Eugenio Finardi, che riempirono il paese di persone e di entusiasmo.
    Né si deve credere che, infaticabile sul lavoro, egli vivesse solo di quello: assiduo frequentatore della canonica dell’indimenticato arciprete Squeri (imperdibili per lui gli incontri sull’Humanæ vitæ di Paolo VI), ma anche delle sere bedoniesi nella bella stagione, Zeffiro sapeva dispensare allegria, e catalizzare l’attenzione, con uno spirito tagliente ed acuto, spesso rivolto –com’è quasi inevitabile, nel breve giro di un paese– a ironizzare su piccole e grandi meschinità, ma altresì a testimoniare in pubblico l’importanza di valori nei quali veramente credeva. Imbarcarsi in una discussione con lui, non era propriamente consigliabile... per la tenacia del carattere e per le capacità dialettiche. Si aggiungano la lettura di classici letterari e della spiritualità, costantemente praticata, e una vera, inesauribile passione per la musica e il pianoforte, al cui studio era stato iniziato dal bravo m.° Vassallo: e non passava quasi giorno senza che, dalle finestre del suo salotto, si udisse la musica del grande Bach, per il quale nutriva un’ammirazione smisurata. Utile corollario di tanto musicale impegno, fu per un certo periodo la sua partecipazione, in veste di direttore, al coro della chiesa parrocchiale.
    All’apice della fortuna commerciale, “Zephy Sport” giunse a organizzare a Bedonia una sfilata dei propri articoli più scelti. Era l’estate 1990; ma venne purtroppo un periodo, inoltrandosi in quel decennio, in cui Zeffiro dovette accusare difficoltà crescenti nella gestione di un’attività che aveva forse assunto dimensioni eccessive, anche in rapporto alle mutate congiunture economiche. Eccolo allora ripiegarsi progressivamente su se stesso, benché sempre amico e sempre aperto alle buone iniziative: ricordiamo la sua attiva adesione al comitato “Veterrima Plebs”, e l’impegno con cui ottenne di costituire l’Asilo Infantile in una fondazione atta a preservarne l’autonomia e le finalità originarie.
    Finché, un giorno, egli chiuse per sempre quella sua attività; e, con il suo carattere forte ed impulsivo, decise di chiudere per sempre anche con Bedonia, mantenendo solo qualche rapporto ad personam con i migliori amici –soluzione però che doveva rivelarsi non troppo praticabile, svincolata dal contesto bedoniese, anche perché noi suddetti amici eravamo perlopiù disorientati, e comprensibilmente critici verso una decisione del genere, tanto improvvisa quanto drastica: e arrivò un tempo in cui, a ricordargli il natio borgo, non erano rimasti che il sottoscritto e il Dott. Sergio Callegari...
    Di fatto, dopo la morte del padre –cioè dall’agosto 1999– Zeffiro non fece più ritorno a Bedonia (se non per visite privatissime al cimitero): davvero dura, da immaginare! E’ di gran conforto però sapere che, a La Spezia, seppe invece costruire con amore qualcosa destinato a sopravvivergli –la sua splendida famiglia– e poté finalmente dare corso alla sua vocazione più autentica –gli studi, finalizzati all’insegnamento, all’educazione consapevole delle giovani generazioni. Conseguì infatti il baccellierato in Filosofia presso lo Studio Domenicano di Bologna e il diploma presso l’Istituto di Scienze Religiose della sua città, svolgendo poi con encomiabile impegno l’insegnamento di Religione in varie scuole superiori del comprensorio spezzino.
    La tremenda malattia che lo colpì nel novembre 2008, e che tanto prematuramente lo ha strappato ai meritati affetti, non ne fiaccò tuttavia la nota forza d’animo: infatti, nei limiti del possibile, egli non solo continuò ad insegnare, ma anzi intraprese un perfezionamento dei propri studi, frequentando il corso di laurea in Filosofia presso l’Università Pontificia “S. Croce” di Roma. Ma soprattutto, per chi scrive, questo tempo doloroso si è trasformato –grazie appunto alla sua disponibilità e al suo coraggio– in un tempo di rinnovata e riassaporata amicizia: le visite che periodicamente gli abbiamo reso, in un gruppo di amici, furono per lui occasione di riannodare i fili ineludibili della memoria, manifestando ancora un interesse per il luogo in cui tanto aveva vissuto e operato; per noi tutti, sono stati momenti di rara intensità.
    Il nostro amico si è spento lentamente in alcuni giorni di agonia, nei quali ha fornito preziosa testimonianza della propria fede con una piena serenità. Al funerale, la presenza di non pochi Bedoniesi ha dato conto del suo ricordo sempre vivo e diffuso, mentre quella di ben 13 sacerdoti concelebranti è stata quasi un segno del premio eterno a lui riservato.
    Religiosità, finezza d’ingegno, intraprendenza commerciale: queste tre qualità, certo fra le più caratteristiche dei vecchi ed antichi Pievaschi, Zeffiro Squeri le possedeva in grado egregio: con lui, si può ben dire che il nostro paese perda un esponente tra i più pregiati e rappresentativi. Parliamo, beninteso, della Bedonia di quaggiù; perché in Cielo –ne siamo cordialmente certi– egli terrà banco tra i suoi vecchi compaesani “di lassù”: quegli stessi di cui ci parla una gustosa canzone di Arturo Curà, suo degno compare, insieme naturalmente al sottoscritto, in quelle belle serate di tempi ormai tramontati.
    Addio, amico sfortunato e carissimo!

    Piero Rizzi Bianchi

  27. Alberto Chiappari

    Volevo dar conto della raccolta fondi che gli amici hanno voluto fare in memoria di Giustino e Zeffiro.

    Mi sono incaricato personalmente di effettuare i versamenti alle persone o alle istituzioni indicate dalla famiglie.

    Il giorno 4 maggio sono stati versati 445 € in memoria di Zeffiro Squeri a favore del Comitato asistenza malati "Ing. Perioli"di La Spezia. E' un comitato che aiuta gli ammalati nell'indirizzarsi verso gli ospedali migliori, sostiene le famiglie nel trovare alloggio nell'eventualità di ricovero del paziente in altre città, acqusta attrezzature sanitarie e se è il caso aiuta economicamente gli ammalati.

    Oggi, invece, abbiamo consegnato a Piacenza a Giuseppina Fiorani 690 € raccolti in memoria di Giustino. Giuseppina è la principale collaboratrice di don Giancarlo Dallospedale nella sua opera in Brasile e più precisamente nello stato di Roraima che è il più settentrionale del Brasile, coperto per oltre la metà dalla foresta amazzonica. Don Giancarlo (don Chiarlie) ha passato molti anni a Bedonia, prima in Seminario e poi in parrocchia dove aveva conosciuto Giustino e la Patrizia

    Credo che entrambi i casi siano stati un bel modo per ricordare i nostri amici.

    Saluti.
    Alberto

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