Sul cappello che noi portiamo

L'Adunata provinciale degli Alpini si è svolta quest'anno a Bedonia
Lo posso testimoniare, anche se nella giornata di domenica non c’ero, ma a detta di tutti è stata una sfilata emozionante. L'Adunata provinciale a Bedonia sì è conclusa in un’allegra confusione, fatta di pacche sulle spalle, cori e fanfara, tutto tra la nostalgia di un tempo passato. 


Tra di loro mi sono aggirato solo nel pomeriggio del sabato e, non potendomi fregiare della loro “Penna”, l’ho fatto in punta di piedi, quasi di nascosto. 
Su molti volti però leggevo la fierezza di portare quel cappello, di avere all’occhiello della giacca il “bottone” del proprio Reggimento di appartenenza, di far parte di un corpo la cui missione è ancora in corso, basta notare la loro presenza ogni qual volta sono richiamati da un evento calamitoso o di volontariato.

Un sunto di quanto accaduto me l’ha poi fatto Remo davanti ad un caffé: “Questi Alpini si meritano solo dei plausi. Sono stati proattivi a fare i preparativi imbandierando ogni angolo del paese, a gestire la complessa organizzazione e, soprattutto, a festa finita, a rimettere tutto a posto in un baleno.
Bravi e congratulazioni"
.

Il giorno che precedeva l'Adunata - Foto do Gigi Cavalli



8 Commenti
  1. Remo Ponzini

    Mi sembra giusto riportare l'articolo apparso sulla Gazzetta di Parma del 20 giugno 2011 a ricordo di questa importante rassegna: (incollo)

    BEDONIA - RANCIO e SFILATA e un SOLO GRIDO : VIVA GLI ALPINI
    di Giorgio Camisa

    BEDONIA - Ieri sera all’imbrunire dopo un rancio comunitario e con l’ennesimo canto alpino è calato il sipario sulla festa delle feste: la 60esima adunata sezionale degli alpini e il 90esimo anniversario di fondazione della sezione di Parma. Bedonia e tutto il crinale hanno vissuto un weekend straordinario: dalle prime stime sarebbero stati oltre duemila i partecipanti. Una manifestazione creata all’insegna della solidarietà: tutti, grandi e piccoli indistintamente hanno partecipato ed applaudito gli alpini e non hanno disertato l'invito della sezione di Bedonia, Compiano e Tornolo diretta dal capogruppo Andrea Mariani. Dopo le manifestazioni collaterali dei giorni scorsi alle quali ha partecipato anche il presidente nazionale dell'associazione alpini Corrado Perona, ieri il culmine di un evento unico per la montagna: la sfilata lungo le vie del paese con centinaia di alpini suddivisi in gruppi, decine e decine di labari che rappresentavano altrettanti paesi, tre bande musicali - la fanfara alpina di Orzano-Cividale, la Glenn Miller di Bedonia - e la Tarsognina di Tornolo e poi tanti, tantissimi «bocia e veci» che insieme per un giorno sono stati i veri attori della festa.
    Alle 11.20 tutti si sono ritrovati all’interno e all’esterno del santuario della Madonna della Consolazione dove il rettore del santuario don Piero Lezoli ha presieduto la celebrazione eucaristica animata dal coro Monte Orsaro.
    Il tempio più importante della Valtaro era affollatissimo: in prima fila i reduci di Russia Carlo Vicentini e Nelson Cenci con tanti altri amici che hanno patito altre battaglie, il prefetto di Parma Luigi Viana, il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, l’assessore alla Protezione civile della Regione Paola Gazzolo con il consigliere Gabriele Ferrari, il comandante provinciale dei carabinieri Paolo Cerruti con il capitano della compagnia di Borgotaro Giuseppe Marletta, i sindaci di Bedonia Carlo Berni, quello di Compiano Sabina Delnevo e quello di Tornolo Maria Cristina Cardinali e poi tantissime fasce tricolori che rappresentavano enti ed istituzioni che si confondevano tra i labari e i cappelli verdi degli alpini. Al termine della messa sono saliti all’ambone del tempio il capogruppo di Bedonia, il prefetto di Parma, il presidente della Provincia, il sindaco di Bedonia, l’assessore regionale e il capogruppo provinciale degli alpini Azzi per un saluto, un saluto che ha avuto per tutti un messaggio finale: «Viva gli Alpini! Viva l’Italia!».

  2. Lorella

    Complimenti intanto al saluto agli alpini di Peppino Lezoli: molto originale.
    Posso dire che Bedonia piena di bandierine tricolori per le strade era davvero bellissima anche se l'ho vista qualche giorno prima della festa. Leggo che hanno rimesso tutto a posto (non avevo dubbi sulla loro correttezza e operosità) però se hanno tolto anche i piccoli tricolori mi spiace. Contavo di poterla vedere ancora così festosa Bedonia almeno fino alla fine di quest'anno (anche in concomitanza con i 150 anni dell'Unità d'Italia). Vi prego alpini, se si può: rimettere i festoni con le bandierine rosse bianche e verdi!

  3. Bolso Boy

    Non è tutto oro quello che è luccicato a Bedonia, i problemi ci sono stati e non pochi

  4. Sergente Nicola Lo Russo

    ma mancava Strazza...e la mula Silvana...io non credevo che avrebbe resistito alla sua proverbiale voglia di far festa con i commilitoni...certo, l'incarico O.C. che aveva doveva essere veramente gravoso e importante per farlo rinunciare a un appuntamento che lui sente cos' profondamente...be', vuol dire che quest'estate se ci sarà la promessa visione dei film all'aperto ci vedremo sicuramente. a quelli non manca di sicuro, e al cineforum che seguirà gli faremo raccontare i famosi aneddoti dell'Aspromonte...

  5. Pantera Rosa

    Quoto al 100 % Bolso........ organizzazione adunata sopravvalutata, bar e commercianti erano scontenti, sono stati avvisati che bedonia sarebbe stata invasa per 3 giorni dagli alpini invece il pieno è stato di 1 giorno solo.

  6. Claudio m.

    Concordo con l'amico Remo.
    Peppino Lezoli: stupendo allestimento, dentro e fuori al suo negozio: che effetto vedere il verde del cappello alpino accostato al giallo squillante dei peperoni, o la foto di Armando Mutti giovane militare sulla quota... di un monte.
    Poi giravi l'occhio e tra i formaggi vicini di Chiappa, scoprivi la fotostoria dei suoi avi alpini, tra picozze, mostrine... che bello vederlo sull'uscio con grembiule bianco e il suo cappello piumato: si è lasciato fotografare !
    Giro l'angolo e vado da Masala; Paolo ha allestito nel suo bar la mini mostra alpina in tanti quadretti incorniciati.
    Vedo la foto del 1940 degli Alpini bedoniesi al Lago di Scutari / Albania: c'è anche mio padre... Poi Lino Salini, Dall'0, Antonelli...
    Esco e lungo la Via Garibaldi, vado incontro al negozio di Bruno Cavalli, allestita e pavesata, con foto B.N. e Color, dentro e fuori..; caro amico Bruno-mitico per la nostra vallata e storia fotografica, generoso nel preparare e dare copie foto agli interessati.
    Vedo anche la mostra ufficiale dell'Alpino spezzino: ha anche le foto originali dei tre carrarmati tedeschi che hanno aiutato la Tridentina e la Julia a rompere la "Sacca" russa.
    Ritorno sui miei passi e vedo il negozio di Franchino: tante foto in B.N: in una del 1962, a Udine, riconosco anche il Generale Magnani, Gianni Moglia, Renato Cattaneo e mio padre, Ferruccio di Bresadola, ed un bambino, di dieci anni e mezzo, che conosco bene...
    Ho fotografato tutte le vetrine e le mostre di Bedonia di questa meravigliosa tre giorni.
    Ho conosciuto Nelson Cenci e Vicentini nella sala consigliare, tra gli allievi e le insegnanti delle elementari... che grandi !
    GRAZIE ALPINI.

  7. Marco M.

    Capisco i dubbi nati da questa adunata di tre giorni.
    Non si poteva fare alla domenica senza strafare?

  8. Franco Leonardi - Gian Piero Bertoli.

    La libertà di opinione è sacra. Le critiche quando intelligenti sono sicuramente costruttive e ben accette.
    Gli Alpini, oggi sono uomini e donne, e quindi come uomini e donne in ogni loro attività possono sbagliare, soprattutto, quando fanno.
    L’adunata Sezionale provinciale a Bedonia per noi Alpini non significava soltanto la “sfilata” che chiudeva la manifestazione. Il vero significato della presenza di tanti Alpini, la si comprende nei giorni prima, quando gli Alpini con le diverse manifestazioni collaterali coinvolgono e ricordano a tutti i cittadini che “l’Alpino”, come riconosciuto dagli stessi avversari, si è distinto in guerra per la sua umanità e in pace per la sua generosità.

    Ed è questa l’eredità che abbiamo voluto testimoniare anche a Bedonia.

    Bedonia imbandierata per noi significava “Rispetto per il tricolore”, simbolo della Nazione. Significava il sangue di tanti patrioti versato per l’unità della nostra Italia. Ma prevalentemente voleva essere un monito per tutti, per denunciare il fatto che viviamo in un tempo di disvalori, che partono dalla famiglia per arrivare alla scuola, alla società e alle stesse categorie della politica. Un tempo in cui prevale l’interesse personale; e quando sembra interesse collettivo è sempre locale, definito, circoscritto.

    Chiedetevi perché il nostro capo dello Stato, Giorgio Napolitano, non perde occasione nel chiederci di onorare la bandiera, simbolo della Nazione.
    Perché altri capi di Stato non rivolgono analogo invito ai rispettivi cittadini ?
    Perché non ai francesi, agli spagnoli, ai tedeschi………… Ecco per tutti gli Alpini, dal Reduce di guerra all’ultimo congedato, dal vecchio Generale accanto al giovane Bocia, le nostre Adunate significano principalmente tutto questo; e poi trasmettere il proprio calore, la propria amicizia, il dialogo, l’accoglienza, l’uguaglianza, fatta di canti corali, note di fanfara, cene e, perché no ? , di buon vino.

    Cordialmente, l’Artigliere Alpino F. L. e l'Alpino GP. B.

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