Bedonia e Franco Nero

Francesco Sparanero, nato a San Prospero di Parma il 23 novembre 1941. Occhi azzurri, bruno, fisico atletico, sarebbe una persona del tutto normale, se dietro questo nome non si nascondesse il famosissimo attore Franco Nero.

Il trasferimento a Bedonia, nei primissimi anni cinquanta, è dovuto al cambiamento di sede del padre, che presta servizio come maresciallo dei Carabinieri. Trascorre qui gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza, ricchi di chiassosi e vorticosi episodi ludici che vedono i ragazzi del paese divisi in bande sempre in lotta. Francesco ne è uno degli animatori più intraprendenti. Attorno ai sedici anni Francesco si trasferisce a Milano. Dopo un breve periodo in cui si è adattato a fare un po' di tutto, consegue il diploma di ragioniere e si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio, ma interrompe l'università preferendo i corsi di recitazione del Piccolo Teatro di Milano. Diventa anche attore di fotoromanzi, nella speranza di passare al cinema. L'occasione gli arriva quando Mario Monicelli lo nota e gli propone la parte di Renzo nell'episodio "Renzo e Luciana" di "Boccaccio 70".

Detto questo Francesco non abbandona il lavoro che ha nel frattempo trovato e rinuncia al film. Poi la decisione: si reca a Roma e "staziona" giorno e notte davanti all'albergo che ospita il grande regista americano John Huston alla ricerca di volti per "La Bibbia" prodotta da De Laurentis. Così si narra... l'impresa gli riesce e viene scritturato per la parte di Abele.

La gestazione del kolossal di Huston dura quasi tre anni. Nel frattempo Francesco diventa FRANCO NERO e interpreta un fortunatissimo "spaghetti western": DJANGO che lo proietterà immediatamente nel grande mondo del cinema internazionale. Il film infatti viene accolto con grandissimo successo anche all'estero e soprattutto in Germania. Quando poi la Bibbia di John Huston esce sugli schermi, Franco Nero ha già raggiunto la celebrità. Inizia girare films in Italia e all'estero, abbandona presto il filone "Western" e si trova ad interpretare ruoli importanti in film diretti da Damiano Damiani (Il giorno della Civetta), Tinto Brass (Dropo out) con Vanessa Redgrave (la cronaca rosa ricorda la relazione sentimentale con l'attrice, che da quel legame nascerà un figlio), da Florestano Vancini che lo rende al meglio nella sua più bella interpretazione nel ruolo difficile di Giacomo Matteotti. Persino Bunuel lo vuole per "Tristana", accanto a Catherine Deneuve. Sarà poi il musical "Camelot", malgrado la scarsa accoglienza, che gli aprirà le porte del cinema anglo-americano...
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