Un giorno di quasi autunno
Il momento dell'equinozio d'autunno è ormai dietro l'angolo. Ero lassù, al termine di una giornata di lavoro, così, prima di risalire in macchina, mi "fermato" dieci minuti. Il silenzio assoluto era rotto solo dal gracchiare di alcune cornacchie e dal verso di altri uccelli. Le foglie del bosco attorno stavano mutando di colore, alcune già cadevano; sembravano proprio non aver fretta di arrivare a terra. Il terreno, ancora umido dalla rugiada mattutina, tralasciava un forte odorato di erba tagliata.
Mi sono seduto sul prato. Dietro di me la chiesetta di Riviano nascosta tra i castagni: sembra staccata da una favola. Di fronte la vallata aperta, quasi infinita, estasiava. Tutt'intorno infinite gradazioni di verde e un grande Pino Marittimo. Lì vicino alcuni grilli frinivano tra quegli ultimi raggi prima dell'arrivo del Generale Inverno.
Potrebbe apparire come una semplice, se non banale realtà, ma è uno spaccato che ascolti e vedi solo se ti fermi. Non ci vuole molto, basta farlo. Purtroppo la vita di oggi ti permette di sorprendere questa normalità assoluta solo se sei disposto a scendere a compromessi con lei e per coglierla devi fermarti! Ogni tanto acconsento.
Erano le 18.50 del 21 di settembre, un giorno di quasi autunno.
...non è sempre facile fermarsi... è come permettere ai pensieri di ripioverci addosso... a volte non siamo pronti ad effrontarli e così corriamo, corriamo corriamo. Tutto sommato è più semplice.....ma chissà dove corriamo???