Il Passepartout di Daverio

Il "Passepartout" televisivo per entrare nel mondo dell'arte restando a casa
Quando leggo certe notizie, come ad esempio: "La RAI ha deciso di chiudere la trasmissione Passepartout", mi sale la rabbia e viene da chiedermi: "Ma cosa pago il canone da fare?". Eliminare dai palinsesti un programma come quello ideato e condotto dallo storico dell’arte Philippe Daverio, per di più dopo dieci anni di onorata carriera, è senza mezza termini una scelta scellerata, insensata, anti culturale.

Tra le righe dell’annuncio della nostra “televisione di stato”, si legge: "Bisogna contenere i costi, questa era una produzione esterna"… stramaledetti, con tutto quello che "spendono e spandano". Il pensiero di non guardarmi più la puntata della domenica dopo pranzo mi renderà senz’altro più ardua la digestione, quelle che Daverio ci dava erano pillole del buon umore, tanto da "pettinarci lo stomaco". Era praticamente l’unica trasmissione di cultura ragionata, intelligente e creativa.

Mi mancherai Monsieur Philippe, uomo d’arte più d’ogni altro, sì, mi mancheranno i tuoi aggettivi beffardi, le tue inquadrature da acuto osservatore, i tuoi commenti “elementari” ma estremamente efficaci. Non solo, mi mancherà anche il tuo savoir faire, il tuo immancabile papillon da dandy, la tua travolgente passione per l’arte.

Mi rendo conto che sto scrivendo come se fossi passato a vita migliore, televisivamente parlando, ma dentro di me ho sempre viva la speranza del ripensamento, alla nostra considerazione di telespettatori paganti, ma che alla fine valgono meno di nulla. Questa è la vita, la triste realtà italiana. Unica consolazione, riguardare le puntate su RaiPlay!
Il sito della trasmissione...


35 Commenti
  1. Lorella Aviano

    Mai così in basso come di questi tempi: se una tassa è iniqua .. allora la tassa và tolta!
    Se la TV diventa solo un contenitore di spettacolini stupidi e tele-panettoni e si toglie tutto ciò che è informazione e cultura allora basta tv! Perchè non è più un servizio pubblico! Se la RAI non cambia atteggiamento allora ci toccherà mobilitarci perchè il canone RAI venga soppresso! E per i tg.. ritorneremo a leggere i giornali ..

  2. Vita

    Sono perfettamente d'accordo con te, GG. L'unica trasmissione che preferisco e che è rimasta per noi che dei reality non sappiamo cosa farcene. Perchè non fare una sottoscrizione? La nostra voce dovremmo farla sentire, dato che nel sempre più scarso pubblico RAI siamo anche noi...

  3. Dario

    Sperando che non cancellino anche il programma su RAI 5 - EMPORIO DAVERIO -

  4. Lina

    Come forse già sai, io non ho la televisione in casa, ma questa trasmissione la conosco: la vedevo dai miei la domenica perché a loro piaceva molto e piaceva moltissimo anche a me; piaceva quindi almeno a 2 generazioni: 40/80 anni diciamo… non è poi così poco vero… se veramente fosse rimasto qualcuno alla rai a cui interessasse anche questo lato del gradimento oltre a quello economico intendo.
    Ci mancherà la gentile, edotta ed ironica esposizione dei racconti e delle notizie del grande Philippe Daverio.
    Si è una grossa perdita specie raffrontata al panorama televisivo attuale… mi chiedo: cosa potremmo fare affinché ciò non avvenisse ??
    Tu che sei più esperto hai qualcosa da proporre: basta rassegnarci alle continue cadute di stile … a non far nulla quasi, quasi, comincio a sentirmi in colpa… sai Gigi che forse tocca proprio a noi reagire… pensiamoci, cosa possiamo fare ??

  5. Francesca S.

    Anche a me dispiace molto, ma ormai è inacettabile ciò che stanno facendo. Scommetto che però i soldi, e sono sempre tantissimi, da dare all'ospite di turno straniero al Festival di San Remo, li trovano!!!!!!!!!!!!
    Che tristezza veder sparire una bella televisione di qualità.

  6. Arturo Curà

    PERFETTO!
    Era nell'aria di questa TV DI STATO smantellata ed è puntualmente successo.
    Bei tempi quando la sigletta di Arbore e Boncompagni diceva "No, non è la BBC... questa è la RAI, la RAI TV!" Oggi imperano gli sguatteri raccomandati con i loro programmi imbarazzanti, stupidi ripetitivi, criminalmente osceni.
    Dopo gli allontanamenti indesiderati dal "culo flaccido" ( esternazione dell'inarrivabile cortigiana Nicole Minetti ex ballerina desnuda di Mediaset ) adesso ci tocca subire anche quest'ultimo insulto.
    Ho deciso proprio stamattina di inviare una bella lettera alla Signora Rai Di Tutto Di Più con cui dichiaro di interrompere il pagamento del Canone. Non m'importa se arriveranno gli emissari alla mia porta, le guardie, le intimazioni o che altro.... i ladri e i malfattori in Italia mi pare siano altri. E a proposito di malfattori, questa RAI da vomito nel ruolo della "Signora Malfattrice" ci sta benissimo, naturalmente arrogante e impunita come vogliono i tempi! Che mi offre la Signora un tempo "Mamma" e adesso "Escort"? Qualche rarissimo programma dopo la mezzanotte in modo che nessuno lo veda ( ad esempio il bello show musicale finalmente corretto, popolare ma "alto" di Stefano Bollani dalle 24,30 all'una e trenta del mattino!!! ) Mi offre forse una semplice Commedia filmata come un tempo? O un Concerto sinfonico, una serata dedicata al jazz, una ripresa magari in differita di un'Opera Lirica?
    Dio ce ne scampi.... il panorama è umiliante, E allora devo continuare a pagare facendomi del male come la Sinistra Italiana con l'apporto fulgido dei Radicali?
    Basta. Dopo questa bella pensata a proposito di Daverio ( pensate che aveva in dotazione un solo camaramen! ) la mia decisione sarà irrevocabile, più o meno come sbraitava Mussolini dal balcone di piazza Venezia.
    A questo punto siamo giunti e se non ci svegliamo andremo incontro ad altre temibili sorprese.

  7. Roberta C.

    Concordo con te e anche io spesso mi dico perchè pago il canone.
    Dall'avvento del digitale a Parma si vede RAI 5 che trasmette, intorno all'ora di cena, un programma (riciclato peraltro) che si intitola Emporio Daverio, ma anche in questo caso viene da chiedersi perchè si paga il canone dato che ad esempio nella Valtaro si vedono un decimo dei canali che si possono vedere a Parma (RAI 4, RAI 5, RAI storia, RAI Premium).
    Ovviamente sorvolo sul fatto che prima di questo avrebbero potuto eliminare altri programmi a mio avviso "indecorosi" ma tant'è....
    Forse i baluba siamo noi, che dovremmo smettere di pagare il canone, spegnere la televisione o altro, ma io sono la prima che lo paga e che guarda la TV.

  8. Gianpaolo Serpagli

    Caro Esvaso,
    come sempre mi anticipi. Ieri l'altro aprendo la pagina del Corriere ho trovato la triste notizia commentata da Aldo Grasso e mi son detto scriviamo ad Esvaso. Ma il tempo come sempre per scrivere manca e questa settimana è più dura delle altre visto che viene dopo quattro giorni di ferie sull'Argentario.
    La trasmissione di Daverio era, ma spero continui ad essere, uno di quegli appuntamenti fissi. La domenica dopo il pranzo, per me sempre troppo abbondante, mi ritrovavo con l'amico Philippe e insieme si andava in scandivavia a vedere le architetture di Alvar Aalto o a Venaria nei bellissimi giardini. Per uno pigro come me Passepartout era un bel viaggio in luoghi magici. Il racconto che veniva fuori era fiabesco e condito di battute e aneddoti che solo un intellettuale libero e arguto come Daverio poteva fare. E poi le passeggiate con amici che sembravano usciti dai libri di storia. Indimenticabili le puntate girate attorno a tavole imbandite. Straordinarie le puntate con un quel suo collega fotocopia che sembrava Carlo Marx.
    Sono periodi difficili per la televisione. Ci annoiano con talk sui vari omicidi nei periferie italiane. Oppure dibattini politici su argomenti più disparati, ma con onorevoli (uno per colore, perchè non si sa mai) che fingono di sapere di tutto. Per un Gasparri che parla di economia c'è un Renzi che parla di scienza (naturalmente rottamando pure gli scienziati).
    Il lunedì, una volta dedicato al Film, ci dobbiamo sorbire la fiction su qualche bel santo o qualche strano personaggio del passato che passa alla notorietà più per la televisione che per la sua storia in cui un amore deve essere tormentato per forza.
    Non voglio essere troppo lungo, ma una televisione che relega Minoli dopo mezzanotte ci toglie Passapartout, ci assorda con format quasi per la totalità esteri non fa per me. Allora mi trovo a guardare qualche vecchio film su internet o qualche documentario sempre attraverso questo mezzo.
    Ridateci quella Rai sperimentale di Minoli e dei suoi Mixer o le improvvisazioni di Arbore e i talk meno urlati e meno tuttologi, ridateci i quiz, ma con i concorrenti esperti su una materia. Spero che la preghiera venga accolta.
    Unica buona notizia televisiva di questi giorni è il ritorno di Fiorello.
    Spero di non essere stato troppo nostalgico. A trent'anni appena compiuti è troppo presto.

  9. Poggiodicilli

    La Rai ha cancellato forse l'unico programma "serio" che offriva ai suoi spettatori (ormai pochi) CULTURA; si tratta di "passepartout" di Philippe Daverio, un critico d'arte, giornalista e conduttore televisivo francese naturalizzato italiano.
    Nell'ultima puntata, che ho visto due domeniche fà, mi aveva lasciato a bocca aperta parlando di un famoso scultore giapponese trapiantato a Milano e spiegando nel modo più semplice possibile l'influenza della filosofia zen nella scultura.

    Unico programma di servizio pubblico della RAI.

    Per questo ho deciso di disdire il canone RAI.
    Carlo

  10. Fausto

    Tranqui Gigi,
    visto che alla fine gira e rigira la colpa è del Bunga Bunga, allora la gente dovrebbe anche sapere che Berlusconi è il numero uno in tutto quello che fa, perciò non lo lascerà certo per strada, lo troverai presto su una rete Mediaset dotato di ben più di una sola telecamera. Il Berlusca lo pagherà molto bene e farà tacere ogni sua velleità di purismo. Basta solo avere un pò di pazienza e lo vedremo risplendere più di prima, certo, per qualcuno, essere obbligato a vedere un canale del Berlusca farà storcere il naso ma alla fine l'Arte è Arte, e da che mondo è mondo viene sovvenzionata dai grandi Magnati.
    Non ci resta che fare il tifo per il Magnate Silvio Berlusconi e sperare che gli stacchi l'assegnino in fretta. Poi tutto risolto. Anzi, a sto punto non so nemmeno cosa si paghi il canone alla Rai a fare, meglio un bell'abbonamento a Mediaset, sempre 10!!!

    Ps. magari poi se alla Rai lasciano a casa qualche romano de roma riescono pure a far tornare i conti, a fare le cose fattebbene e selezionare chi ha capito dove mettere le doppie.

  11. Vincenzo Bagli

    Signor Curà, signora Lina, signora Francesca si può fare qualcosa e dobbiamo farlo. Tutti insieme. Questa scelta è solo l’ennesimo torto che la Rai commette nei confronti di noi italiani. 
Personalmente ho rimandato al mittente l'abbonamento dal passaggio del Digitale.
Quando la programmazione è pietosa e quella culturale viene cancellata è perfettamente inutile scrivere, deplorare, si passa all'azione. Quando gli abbonati si ridurranno forse capiranno. Ora basta con il silenzio, basta subire, siamo attivi.

    Signor Fausto: è certo di avere postato nell'argomento giusto?

  12. Fausto

    Gentile Sig. Bagli, come ogni argomento è il posto giusto per parlare contro il culo flaccido, penso che ogni argomento sia il posto giusto per parlarne bene.

    Ovviamente il mio era un paradosso proprio per stigmatizzare questo tipo di atteggiamento, tutti i mali del mondo dipendono da Berlusconi, non le sembra una visione un pò riduttiva e di comodo?

    Lei non crede che, come ha fatto in maniera equilibrata Gigi, si potesse parlare della scelta della Rai intesa come servizio di Stato piuttosto che vederla come l'ennesima estensione del Braccio Berlusconiano.

    Qualcuno parlò di problemi di bile, ma qui rasentiamo la paranoia.

    Di una cosa però sono certo, togliere la gestione della Rai ai Romani sarebbe l'unico modo per allineare la qualità del servizio a quella delle emittenti private.

    Questo lo penso veramente e non a titolo di contro provocazione. Rai e Alitalia siamo sullo stesso livello di presenza di amici degli amici e degli amici dei politici. Ancora pretendete qualcosa?

    Ps. occhio ad essere poi troppo attivi che poi Napolitano vi potrebbe additare come "eversivi".

    Anche a me piacerebbe vedere maggiore qualità, ma non penso che dipenda più da Culo Flaccido che da quella massa di parenti incompetenti sollevati sul palmo di mano dai sindacati.

    Di quei mantenuti (ovviamente non tutti per carità) non parla mai nessuno? Non le sembra troppo comodo.

    Grazie

  13. Monica Serpagli

    Caro GG,
    concordo appieno con quanto da te scritto. Le due trasmissioni di Daverio "Passpartout" "Emporio Daverio" ma anche "Mixer" di Minoli sono tra le poche, pochissime, per le quali valga la pena accendere la tv e soprattutto in orario da comuni mortali. Non capisco perchè ci vogliano togliere quel poco di programmazione culturale ormai rimasta. Forse è perchè la cultura non è pilotabile a proprio uso e consumo.... non voglio entrare in polemica ma la cultura non si rinnega, la cultura deve essere coltivata e quindi se non cominciamo a manifestare il nostro dissenso (come dice A. Curà) andremo incontro ad altre terribili sorprese, anche se peggio di così .....
    Ciaooooooo a tutti

  14. Gian Carlo

    Passepartout chiude. Una delle poche trasmissioni intelligenti e culturalmente valida, appassionata e appassionante, ben preparata, studiata e presentata con ironia, competenza, umorismo e capacità di coinvolgere lo spettatore.
    Una divulgazione fatta con buon gusto, fiera di parlare con semplicità del complesso delle conoscenze nel campo letterario, artistico, storico, scientifico, nei costumi, nei riti, nei modi di agire, nella capacità di comunicare, proprio dell’uomo in quanto essere sociale.
    La decisione del CDA della RAI è stata motivata con le esigenze di bilancio. E’ un insulto all’intelligenza del telespettatore. Non si capisce altrimenti lo sperpero di ben 4 milioni di euro per la trasmissione UNICA di Sgarbi (un flop! questo sì epocale) e l’affidamento al lardoso e insultante Ferrara (quanto costa?..ben più di Daverio) dello spazio post TG1 che prima era di Biagi. E in continuo calo di spettatori: e quanto costa l’iracondo e dispendioso Minzolini? Anche lui in clamorosi cali di ascolto?
    Passepartout era seguito da un pubblico fedele e sempre in aumento e in un orario abbastanza difficile.
    Cade, vittima della politica governativa che da una parte ha in uggia la cultura perché veicolo di conoscenza la quale potrebbe instillare pensieri pericolosi nelle menti degli italiani e quindi capaci di mettere in dubbio la credibilità del governo e dall’altra il continuo depauperamento della RAI a tutto vantaggio della concorrenza.
    L’eliminazione di Anno Zero e Santoro (cruccio annoso del Silvio) e altre sono l’esempio di questa volontà. Si preferiscono e si incoraggiano trasmissioni insulse e leggere ove si elargiscono palanche e si pilota affabilmente il pubblico verso concetti di bellezza fisica, successo e popolarità a qualsiasi costo.
    La futilità che non porta pensieri e meditazioni. Il GF e “mi manda Maria” sono le corazzate di questa meschina politica.
    La cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare: facile da governare, ma impossibile a ridursi in schiavitù.
    Quando sento qualcuno parlare di Cultura, la mano mi corre al revolver. Hermann Goering.
    Siamo proprio tornati a quei tempi? Scrutando ed osservando lo zoo politicante attuale si osservano con orrore cloni di quello che metteva mano al revolver.
    Solo la proposta di abolire il 25 aprile e sostituirlo con il 18 aprile (data storica importante ) ma non termine di un’epoca e inizio di un’altra era; la dice pericolosamente lunga sull’attuale classe politica dirigente.
    Anno Zero faceva incassare alla RAI 15 milioni di Euro, era un guadagno... ora ci dicono che sono in gramaglie ma al contempo eliminano trasmissioni che portano soldi.
    Mah?.... che cosa non si fa per portare a casa la pagnotta........

  15. Marco Biasotti

    ....fate come me.... televisione ABOLITA da oltre 5 anni!

  16. Fausto

    Altra serie di interventi contro l'unico! Però qualcuno mi spiega come fa una trasmissione a costare 4-10-20-30 milioni di euro sulla Rai e la metà circa su Mediaset? Proviamo a lasciar perdere gli attori dei palinsesti e valutiamo i bilanci reali, la strafila degli Amministratori. AOH de queli nun se parla mai???!!!

    L'atteggiamento dei più anziani condiziona i giovani ad avere un' unica valvola di sfogo e garantisce una valutazione superficiale.

    A parma dicono COMDA.

  17. Marco Bertani

    Quesito/provocazione per tutti coloro che hanno suggerito o comunque si propongono di non pagare il canone RAI.
    "Gli Abbonamenti Ordinari riguardano la detenzione nell’ambito familiare (abitazione privata) di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive. (art. 1 e 2 R.D.L. 21-2-1938 n. 246 e modificazioni successive)".
    Quindi il canone RAI nasce come sorta di tassa di possesso. Il non pagarlo dovrebbe prefigurare evasione fiscale. L'argomentazione di non pagarlo perchè il servizio non ci piace o non lo riteniamo adeguato, non credo abbia nessun valore. Con questo principio potremmo decidere di smettere di pagare tuttte le altre "tasse". Perchè:
    - le strade non sono tenute come si dovrebbe;
    - gli insegnanti della scuola sono incompetenti;
    - i politici mangiano sempre;
    - ... .
    Mi spiego meglio so che pagare tasse, imposte e balzelli vari non fa mai piacere, specie se i servizi che questi servono a fornire non si ritengono adeguati ma questa (purtroppo) non può ritersi una scusa (anche se capisco le motivazioni).

  18. Pippo

    Scusami ma perchè ci fai leggere commenti come quelli di Fausto??? Non parla d'altro, vede sempre la politica. E' ossessionato, dorme la notte, avrà altri pensieri che non siano sempre le solite pippe???

  19. Fausto

    Come Gigi ben sa, il mio intervento era proprio volto a depoliticizzare l'argomento, prova a rileggere la sequenza dei post e controlla poi ne riparliamo. Caro Filippo, immagino che quello di PIPPO sia il tuo diminutivo, se non vuoi leggere i miei commenti, passa pure oltre, non te lo ordina il dottore penso ;)

  20. Ki bus a sto convento

    Ma PIPPO non era la scopa che si vedeva in pubblicita' sia in Rai che in Mediaset???

  21. Gian Carlo

    Fausto...dixit...Però qualcuno mi spiega come fa una trasmissione a costare 4-10-20-30 milioni di euro sulla Rai e la metà circa su Mediaset? Proviamo a lasciar perdere gli attori dei palinsesti e valutiamo i bilanci reali, la strafila degli Amministratori.
    AOH de queli nun se parla mai???!!!
    Hai mai sentito parlare di falso in bilancio?...ormai la dirigenza e la proprietà di Mediaset è famosa e nota nei tribunali......
    E anziani sarai tu e il presidente del consiglio attuale, 75 anni, mentre la media europea è..... ? lasciamo perdere... non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
    A Parma che cosa dicono? Ora mio sembra che dicano Vignali & C.....:-)

    Gli Amministratori RAI?? Ma se sono stati nominati dal Governo e per attuare la politica (o volontà) del Presidente del Consiglio che casualmente è anche proprietario della concorrenza.... strano eh? I ministri sempre pronti a giustificare i provvedimenti con la solita frase "Lo vuole e lo impone l'Europa"... ma l'Europa desidera e lo ha reiterato molte volte una NETTA divisione fra TV pubblica e privata.
    La legge delle corretta e onesta concorrenza. Ma in questo campo essiste una sordità, ma una sordità.....

  22. Fausto

    Faccio come ho consigliato a FILIPPO, vado oltre.

    Grazie

  23. Gian Carlo

    Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole e più non dimandare.

    Nessuno accetta consigli, ma tutti sono pronti ad accettare denaro: dunque il denaro vale più dei consigli.

    Causa patrocinio non bona peior erit.

    Non tali auxilio, nec defensoribus istis / tempus eget.

  24. Ki bus a sto convento

    Appunto Fausto, fai come Dante e non ti curar di chi ti insegna il famosissimo "falso in bilancio unilaterale e unipersonale".
    A Parma prima di Vignali dicevano la stessa cosa di Lavagetto quando perse la carica di Primo cittadino...si chiama ruota che gira in politica!!!
    Sig. Gian Carlo ci illumini la via piu' pulita politicamente...

  25. Remo Ponzini

    Come spesso accade invece di parlare della trasmissione (qualcuno l'ha fatto) la si butta nella solita caciara e nella solita intolleranza verso chi ha idee opposte.
    Oggi non ho voglia di avvitarmi in contraddittori stucchevoli e me la cavo citando (già lo feci circa 1 anno fa) il grande illuminista VOLTAIRE :

    " IO COMBATTO LA TUA IDEA, CHE E' DIVERSA DALLA MIA, MA SONO PRONTO A BATTERMI FINO AL PREZZO DELLA MIA VITA PERCHE' TU, LA TUA IDEA, POSSA ESPRIMERLA LIBERAMENTE ".

    Io non sono affatto bravo a mettere in pratica questo aforisma ma qualche volta ci provo.

  26. Gigi Cavalli

    A scanso di equivici vi linko l'intervista di Philippe Daverio durante la puntata di "Che tempo che fa" di domenica 2 ottobre, tra cui la motivazione sul "taglio" della trasmissione e qualche anticipazione sul futuro:

    http://youtu.be/ASIQ_dWpYik

  27. Cesare

    Piaceva molto anche a me, peccato, magari potrà continuare a lavorare in qualche altra rete.. speriamo

  28. Giancarlo

    Ki bus ... mi domanda ...ci illumini la via più pulita politicamente.......
    secondo me pagare la bolletta dell'Enel potrebbe essere un buon mezzo....
    e non appartengo al quella borghesia che è illuminata quando la bolletta la pagano gli altri.
    Il poco che so lo devo alla mia ignoranza. Io so di non sapere.
    In politica, la saggezza è non rispondere alle domande. L'arte, non laciarsele fare.
    E sempre in politica bisogna guarire i mali, non vendicarli.
    Ci sono molte vie per giungere alla verità e il gutturnio è una delle tante.
    Finchè c'è vita c'è pericolo di morte.
    ..e all'amico Remo che mi cita il Voltaire e non so quanto sia l'intenzione di rivolgerlo a me. Mi pare di aver usato un linguaggio civile, educato e rispettoso della dignità dell'uomo, e, purtroppo nel caso di Daverio e Passapartout la politica ci entra, eccome se ci entra..... e non è come disse la Marchesa sedendosi sul paracarro..."Questo con c'entra"...
    Vorrei ricordare che anche il sole penetra nelle latrine, ma non ne viene contaminato.
    Arrivederci miei montanari; io, all'incontraio di voi sono un appenninico sereno e felice.

    Ogni illusion xe senza
    luse, quando fa sera.

  29. Monica Serpagli

    Domenica ero da amici e mi sono persa "che tempo che fa", non ci fossi tu!!!
    Grazie di esistere ahahahahaahh

  30. Ki bus a sto convento

    Quindi dobbiamo imparare leggendo Publio Ovidio Nasone?
    Dalle Metamorfosi troveremo perche' Passepartout non c'è piu',
    un viaggio nel passato per capire cosa ci riservera' il futuro del palinsesto televisivo?
    Il resto del suo viaggio lo lascio a lei perche' mi e' parso davvero contorto e mi sono trovato pure io al "contrario"!
    Ed insieme mi sono sentito sereno e rabbuiato!

  31. Gian Carlo

    Qui Radio Londra trasloca nel palinsesto di Rai Uno. Giuliano Ferrara sarà “esiliato” dopo il telegiornale delle 13,30. Il crollo dello share dal 18 per cento dello scorso giugno all’attuale 15 per cento in discesa è stato fatale per il giornalista e direttore de Il Foglio. Mauro Mazza durante il consiglio di amministrazione Rai ha detto: “Esiste un problema Qui Radio Londra. Non ho deciso io di metterlo lì, ma l’ex direttore generale Mauro Masi. Forse Ferrara è più adatto per una prima serata”. Secondo Il Fatto Quotidiano l’affermazione di Mazza è un ovvia provocazione.

    Eliminare dal palinsesto Rai il programma di Ferrara non è possibile. La penale da pagare sarebbe troppo alta. L’accordo tra il giornalista e la Rai è chiaro. Un editoriale di 5 minuti pagato 3 mila euro al giorno da marzo 2011 a giugno 2013, con tanto di opzione per il 2014. Un “esilio” dunque l’unica soluzione per Mazza. Ferrara dunque sarà relegato allo spazio tra il Tg1 delle 13,30 e la rubrica di Economia delle 14,10. Il posto serale che fu di Enzo Biagi gli è stato tolto. Smetterà ora di sfidare Striscia la notizia di Canale5 per battere nuovi “nemici” della stessa fascia oraria: la telenovela

    ...:-).....:-)...:-).... CVD.

  32. Salviamo Passepartout

    Dopo un mese di assenza dovuto al mio Pc, ormai di origine Cartaginese, e quindi reperto storico, scopro che dopo una breve interruzione Passepartout è tornato su Rai5 sempre in replica.
    Che siamo stati tutti noi affezionati navigatori e amanti dei social Network con le nostre proteste a far leggermente sobbalzare i cuori di pietra della Rai?
    Bhè visto che ci siamo, vorrei aggiungere che reclamo un Daverio nuovo di zecca e possibilmente ad ore decenti. Mi è già toccato subire film triti e ritriti, il David Letterman show che non fa ridere neanche i polli, l'esilio dell'adorata Dandini, Santoro sul satellite, la testa pelata e le scempiaggini di Minzulèin (alla bolognese). E mi fermo qui perchè non essendo innamorata follemente della Tv la guardo il minimo indispensabile.
    MA UN PROGRAMMA CULTURALE SERIO CE LO VOLETE DARE o credete che gli itagliani (sì itagliani) siano ancora alle aste?
    Chissà se con la caduta del muro di Berlusconi finalmente ci sarà un rinnovamento (anche minimo per carità, non esageriamo troppo) della TIVVI? E visto che ci siete ridateci anche Benigni, che almeno fa ridere sul serio mentre la nostra classe politica fa ormai parte del teatro dell'assurdo che come è noto non fa ridere ma fa aumentare il tasso di disperazione.

  33. Rosario

    Grazie professore per questa Sua esistenza spesa interamente per e nella cultura, grazie per il contributo che Lei ha dato alla cultura, grazie per tutte le puntate straordinarie di Passepartout, grazie per le lacrime da me versate al termine della puntata di Passepartout intitolata "Magna Grecia", grazie per i Suoi interventi nei mille convegni nei quali ha partecipato. Grazie per aver reso la cultura un argomento di interesse e di grande divertimento per tutti. Grazie professore per la passione trasmessa.

  34. Piero Esposito

    Fa piacere che questo nome legato all'arte si così presente nel web e anche nei blog. Desidero lasciare anch'io un passaggio della sua grande mente e far sì che nulla sia vano e perduto.

    La gente di solito va nei musei e guarda quattrocento quadri in un’ora e mezza. Torna con dei piedi gonfi così e va alla ricerca di una Coca-Cola tiepida per dimenticare l’esperimento.
    I luoghi dove stanno i quadri si chiamano pinacoteche, come esistono i luoghi dove stanno i libri che si chiamano biblioteche. Nessuno va in biblioteca e legge tutti i libri.
    Uno che va in una pinacoteca, in un museo, dovrebbe andare a vedere due quadri. All’inizio, a mio parere, addirittura uno solo.
    Quello che l’ha fatto il quadro spesso ci ha messo due anni a farlo. O anche due mesi a farlo… Cosa mi dà il diritto a me di guardarlo in venticinque secondi?
    Quando erano in Chiesa, la gente li vedeva da quando nasceva a quando moriva: tutta la vita. E adesso deve vederlo in un minuto mentre stai correndo al quadro prossimo?.

    Philippe Daverio

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