Nel vento di Buran
Una passeggiata a -10° tra la Val Ceno e la Val Lecca
Quindi gambe in spalla, direzione alta Val Ceno, ma siccome lo spettacolo era avvincente ho proseguito, fino ad arrivare alla Val Lecca, poi a Bardi. In effetti le “buriane” di vento hanno creato vere e proprie sculture, basta guardarsi attorno per rimanere piacevolmente incantati da quelle forme sinuose. I tetti sono plasmati da curve paraboliche, le grondaie da enormi “candelotti”, i torrenti sono cosparsi di tante “isolette”, mentre alberi e cespugli sono sottomessi al peso della neve.
Tutto sommato siamo in inverno, ammiriamolo e prendiamolo per quello che è, senza stupirsi se nevica o fa freddo.
Dio che te ciapessi ina bella isulasion in Spagna, a te stareve propriu ben!!!
Facciamo la tombola?
Io dico 9-10-37.
Vediamo che numeri danno gli altri. E' un giochetto tanto per capire come valutiamo le foto...
9) per la bella cornice, foto classica ma fatta con il tuo occhio.
10) la migliore a mio modo di vedere per taglio con copertura della base della foto e simulazione di soggetti che si rincorrono in secondo piano. Scatto molto ricercato, stupendo.
37) non sono certo che anche tu lo abbia voluto delineare, ma io ci vedo uno splendido gatto in fase di salto. Zampe anteriori, muso orecchie, coda e zampe posteriori. Tutto perfettamente in dinamica di salto, ed il sasso rappresenta proprio l'ipotetico ostacolo.
Comunque belli anche gli altri.
Peccato non essere stato disponibile mannaggia.
Cosa vedo nella foto del lampione ?
Vedo una tecnologia attuale a minor consumo integrata in un lampione di almeno cinquanta anni fa.
Sono oggetti che solo apparentemente contrastano tra loro, in effetti ci parlano di come sia possibile adeguarsi alle situazioni senza "esagerare" , l'anziano che supporta il giovane ed il giovane che ottimizza, aiuta, l'anziano provocando un utile e proficuo effetto sinergico di risparmio nella continuità, incrementandone le prestazioni e gli effetti.
Da questo lampione possiamo trarre una profonda morale, validissima anche per noi.
Una piccola frase, pesante come un macigno, non polemica, solo una costatazione dei fatti senza addentrarsi nello specifico per non addentrarsi in una spinosissima ed attuale situazione: "il sottile terrorismo psicologico dei nostri media" . Non è un sottile terrorismo psicologico, è un terrorismo pesantissimo, ma non viene più percepito come tale ed in questo sta il male, camuffato da buona comunicazione. E' vero che cinque o sei treni si sono fermati, è vero che moltissimi sono stati soppressi e che i ritardi non si possono considerare ritardi, è vero che i mezzi pubblici si sono fermati, è vero che l'acqua si è gelata nelle tubature che in alcuni casi sono scoppiate ; mannaggia! l'acqua è l'unico liquido che aumenta di volume sia aumentando di temperatura sia scendendo sotto zero, questo fatto probabilmente è un segreto di stato, come lo deve essere il fatto che la neve pesa tantissimo, che entro certi limiti il sale evita all'acqua di gelare... che se c'è il ghiaccio si scivola... zittiiiii! non lo raccontate in giro se no qualche illuminato potrebbe premunirsi. Anche questa volta abbiamo potuto costatare che l'attività migliore per risolvere il problema millenario del gelo sia "lo scaricabarile senza il barile !" . la mia memoria da elefante ricorda benissimo gli inverni della mia gioventù, ricorda benissimo quando la maestra mi parlava delle "nevi perenni" e dei "ghiacciai eterni" dei paesini che rimanevano isolati mesi e mesi e che la gente in autunno si preparava per il rigido spietato generale inverno, ora la colpa e la responsabilità sono del sindaco, della protezione civile e governo e guai a pensare diversamente, mi sa che qualcosa sia sbagliato ...
Molto belle GG. Alcune più che foto della/nella neve mi sembrano vere e proprie macchie di Rorschach, nella n. 37 infatti io ci vedo un gatto che balza sopra un gomitolo di lana, voi no? E' IL GATTO DELLE NEVI !
Concordo con Fausto sulla 37, anch'io ci vedo un gatto.
Per gli altri numeri scelgo la 16, quella delle mollette da panni, e la 23, sembra panna montata.....
Come dici Gigi prendiamo l'inverno per quello che è, senza stupirci se nevica o ghiaccia, tanto si stupiscono già anche troppo i giornalisti TV e giornali (si vede che per loro dovrebbe nevicare in agosto!). Ti posso però assicurare che giovedì scorso di ritorno da Praga, col casino che c'era negli aereoporti milanesi e alla Centrale perchè erano venuti 10 cm di neve, tutta questa calma e bianca serenità non ce l'avevo proprio!
Grazie come sempre delle belle foto che ci regali.
uau!
Gigi tieniti pronto che dopo il Barun adesso arriva il Blizzard e non puoi mancare di raccontarlo.. Complimenti per il bel giro che ci hai fatto fare anche a noi
tu non sai che piacere provo a leggerti.
e anche se non sempre scrivo, sappi che non mi perdo mai un tuo post.
mai niente di banale, molto equilibrato, senso della misura per fatti piu' o meno straordinari.
grazie, al freddo ma sempre e comunque grazie!
titta
Brrrrrrrrr che freddo con queste foto hihih
13 16 17
Ciao Titta,
ma che bello rivederti qui con noi nella gelida Valtaro e Valceno. Presumo che anche nel tuo Comune di Monteforte d'Alpone, che amministri con saggezza, siano giunti questi freddi polari.
Hai il conforto di avere, li vicino, il microclima del Lago di Garda che attenua questi rigori addolcendo la crudezza dei venti. Ma questi avvenimenti straordinari avranno fatto imbacuccare anche te.
Spero tanto che tu ritorni a confabulare con noi, con una certa continuità, come già facesti la scorsa estate. Con l'innata grazia ed eleganza del tuo porgerti eri riuscita a creare con tutti noi un rapporto spontaneo, genuino ed anche collaborativo.
Ormai ci conosciamo da circa dieci anni e, con le migliaia di post che ci siamo scambiati (coram populo) sullo storico sito di borse.it, possiamo dire di conoscere ogni aspetto ed ogni sfumatura delle nostre reciproche esistenze.
Vedi di conservare questo cordone ombelicale che ti lega alla nostre terre. Fa conto che siano anche tue. Qui troverai sempre un porto franco ed un angolo accogliente ripieno di amici. Pensa che Gigi mi ha mandato subito una e-mail per avvertirmi del tuo arrivo.
Un bacio e grazie per essere riapparsa. Ciao.
Remo
ma caro, caro e poi ancora caro Remo!!!
che mail splendida che peraltro non merito!
grazie, Remo e grazie per questa accoglienza che mi riservi insieme a Gigi.
e' sempre stata una tua caratteristica quella di accogliere e di far sentire a casa.
sara' per il tuo spirito intelligente e libero. tu non trattieni mai nessuno e in questo modo tutti popolano i tuoi spazi!!!
gia' dieci anni???
mamma mia quanto tempo.
beh, sono ORGOGLIOSA E FIERA di avere un amico come te. e' una fortuna che non capita mica a tutti.
e se non sono di troppo disturbo, mi piacerebbe proprio spendere qui il tempo che dedico ad internet.
perche' qui...so che sono a casa.
e' un chiacchierare cosi' piacevole, cosi' distensivo, cosi' familiare.
con tutto il mio affetto e grazie ancora del vostro sorriso, Remo e Gigi :)
titta
ps un freddo cane anche qui. il lago si dimentica dell'est veronese!
sono imbaccucata dalla testa ai piedi, con i guanti in ufficio e il mio Teodoro ( del quale ieri era l'onomastico) ha il maglione addosso tutto il giorno ma si sa, lui e' il mio comandante in seconda!!
caro Gigi e caro Remo,
ciao a tutti.
Foto bellissime : mi sembra di essere all'aperto e di respirare il buran.
Purtroppo passera'...
La neve calma e da un altro ritmo alle cose.
Il disgelo arrivera' con il suo fascino discreto e inavvertito, attimo dopo attimo.
Ce ne accorgeremo con le prime gemme e i rumori di chi esce dal letargo.
"Il lupo non ha mai mangiato l'inverno" che deve passare da solo.
Notevoli come sempre i tuoi scatti, caro Gigi ma la spinta a scrivere in questo momento mi arriva da quell'ultimo scritto del poeta webb del "Dolce Stil Novo", al secolo Remo Ponzini detto amichevolmente "Remistico" tutto attaccato.
La sua lettera indirizzata alla signora Titta è un florilegio sul dolce conversare, un mirabile gioco di eleganza come le tue foto, Gigi, che mi riporta direttamente alle antologie sui poeti del primo e secondo Rinascimento in mezzo alle Laure e alle Beatrici angelicate sfiorando le eroine della "Gerusalemme Liberata" e dell'"Orlando furioso".
Ma tra le righe spunta qua e là alcunchè di leopardiano ( "Silvia, rimembri ancora") con leggeri cedimenti ( il ragazzo ha studiato ) al celebre "fanciullino" di Pascoli e soprattutto a "La pioggia nel pineto" di memoria d'annunziana.
Insomma, caro Remistico, non ti sei risparmiato nulla facendo felice la dolce signora e al tempo stesso titillandomi letterariamente nell'intimo. Bravo!
Dimenticavo l'ultimo pregio della tua missiva che all'improvviso mi ha trasportato a Parigi ( ma anche le rive imbiancate del Garda potrebbero andar bene ) nella scena dell'atto terzo della "Bohème" quando Mimì e Rodolfo si promettono sotto la neve che cade quello straziante "Ci rivedrem alla stagion dei fior..."
Sono ancora tutto un brivido, mascalzone che non sei altro! Grazie perchè sei tra i pochissimi che usano ancora la lingua italiana correttamente e con passione.
Un abbraccio sotto i fiocchi di questo Febbraio innevato. E adesso metto il CD sul citato terzo atto di Puccini.
Au révoir, mon chèr ami.
Fotografia n° 2. Il dignitoso abbandono di una vecchia casa che non cede all'incuria.Chi sono i fantasmi che si aggirano nelle stanze? Lei con il fazzoletto in testa e il grembiule legato in vita sta girando la polenta nel paiolo di rame incastrato nei cerchi della stufa.Lui attizza il fuoco portando in casa cesti di legna, poi prende la pipa, la carica e incomincia ad aspirare beandosi delle boccate di fumo. Aspetta la polenta con un pezzo di formaggio. Continua a nevicare...bisogna spalare ancora, fare la rotta......ma é naturale siamo ancora in inverno!
Caro Arturo,
E' un vero diletto poter constatare che l' interscambio di piacevolezze con la Titta abbia provocato in te questa sorta di orgasmo culturale.
Ci hai sciorinato una vera antologia di intelletto condendo il tutto con la sagacia e con l'ironia dirompente/dissacrante che ti contraddistingue. Hai la capacità di predispone al sorriso e di farci ingoiare, rimpinzandoci, anche le dotte pillole del tuo sapere.
Come ben sai io mi sono, da sempre, abbeverato alla tua fonte .. senza pagare la bolletta. Bastava ascoltarti a prescindere dall'argomento trattato. E quando si rientrava, quasi sempre a tarda notte, ci si portava appresso spicchi del tuo scibile facendo sentire, tutti noi, meno deculturati. Il tutto fornito con naturalezza e spontaneità senza che tu esibissi arie da professorino.
C'è una vecchio adagio che recita: ogni giorno s'impara qualcosa. Ed anche oggi, giusto per ben coniugare il verbo intransitivo "abbeverarsi", sono andato a leggere la poesia di G. Dannunzio " La pioggia nel pineto " che hai citato. Non la conoscevo. Ovviamente in seminario questo autore era nell'elenco dei reprobi e non andava neppure citato. Ma siccome mi sono liberato, da quel di, da questi ghiribizzi mentali mi sono sollazzato a leggerla e consiglio tutti di farlo. E' di una bellezza infinita.
Hai saputo introdurmi anche alle piacevolezze della musica classica ed operistica. E l'hai fatto con molta sagacia favorendo l'approccio di iniziazione con brani di musica da camera (notturni di Chopin in primis). Non l'ho più abbandonata e, mentre ti scrivo mi sto trastullando con note che mi giungono da: radio Swiss Classic (canale 700 di Sky) che ascolto da mattino a sera. Anche la Gabri ha subito questo contagio ma ho il rammarico di non aver saputo trasmettere questa passione al figlio che preferisce la musica moderna. Eppure una cosa non escluderebbe l'altra.
Con la Titta Savio coltivo una "amicizia virtuale " molto profonda. Abbiamo sempre evitato di conoscerci personalmente forse per il timore recondito di rompere il rapporto cristallino che si era creato con valanghe di ciacole. Come fosse un rapporto idealistico che non doversi infrangere.
Solo ora mi è venuto in mente che in questo blog si dovrebbe parlare di gelo siberiano. Il patron Gigi è in vacanza e quindi mi aggrappo al detto che: quando manca il gatto anche i topi ballano. L'argomento non mi intriga ma mi piace allinearmi al pensiero ottimistico di Claudio M. che guarda al dopodomani prospettandoci disgeli e gemme che sbocciano.
Stammi bene.
Esimio Remistico,
in mancanza del Gigi vagante continuiamo pure questo scambio epistolare a base di "dolci baci e languide carezze" con il rischio però di finire sul rogo inquisitorio del GIOVANARDI/BASTA LA PAROLA come il celebre "Confetto Falqui" del grande Tino Scotti, un autentico "vate" dei giochi rocamboleschi del linguaggio teatral-televisivo
( bellissimi tempi quando la cultura faceva capolino persino in Carosello! )
Ti pregherei comunque di non descrivermi più come il Mentore della passata nostra giovinezza in fiore perchè ciò potrebbe sembrare un eccesso di zelo servile. Pur ti ringrazio sorridendo un po' malignamente.
L'Inverno, dunque.
L'Inverno è bello come notiamo nelle foto, poichè è parte integrante delle stagioni come sapevano i saggi contadini di un tempo che non si ammazzavano per assalire i supermercati alla ricerca del superfluo.
Ricorderai il Cantico delle Creature di Francesco: almeno questo testo i preti del seminario che ti proibivano D'Annunzio te lo avranno fatto imparare a memoria, spero!
"Laudato sie, mio Signore, per Frate vento et per aere et nubilo et sereno
et onne tempo per lo quale a le tue creature dai sustentamento"
Non viene citato l'Inverno ma lo si legge tra le righe.
Naturalmente questa stagione porta disagi e pure gravi ma anche questo fa parte della nostra vita a meno che non ci si dimentichi che siamo "povere creature" e che il sacrificio ( brutta parola giù di moda )ci appartenga. Così come il dolore e come "sorella morte".
Invece la dimenticanza oggi si è fatta Legge Assoluta e non solo riguardo alle previsioni del tempo con cronache di fatti assurdi ( vedi il caso Alemanno ) ma soprattutto nei confronti dell'incancrenito malaffare all'italiana. Che è ben peggio di una nevicata made in Siberia. Siamo giunti, dopo decenni di sprechi, ladrocinii ed esaltazioni per "IL PIU' FURBO" dentro una realtà perfino disperante, una bufera di cui è difficile individuare la fine. Insomma uno dei tanti Gironi dell'Inferno dantesco.
Ma il gelo metereologico passerà.
Questa mattina, camminando per via Nazionale, avevo davanti a me tre colombi che mi precedevano alla ricerca piuttosto difficile di trovare tra la neve pesta qualche chicco e davanti a questa immagine davvero "francescana" ho pensato al fornello acceso che mi attendeva e devo confessare di aver provato un pizzico di disagio.
Passerà dunque il gelo, si scioglieranno le nevi, arriverà la primavera e inizieranno le piogge e gli obbligatori allagamenti... ma questa è un'altra faccenda che purtroppo conosciamo a memoria.
Au révoir.
Caro Prode,
capisco bene che, ai più, ho dato l'impressione di averti incensato e pure benedetto con l'acqua santa, ma, come si diceva un tempo, mi sembra giusto dare onore al merito. Considera poi che non ho fatto cenno alle tua eccelse capacità di vignettista con cui, ogni dì, colorivi le nostre giornate facendoci fare scorpacciate di risate. Ma chiudo qui e mi auto-censuro per allinearmi al desiderio di modestia che hai espresso. Capita che le mezze cartucce amino lodi pompose mentre quelle di valore tendano a non apparire ed a minimizzare.
Purtroppo siamo portati a ricordare solo i protagonisti in negativo. Quelli della cronaca nera con il noto Schettino a svettare su tutti. Perchè non invertire questa tendenza ? Io ci provo e lo ritengo doveroso.
Sulle recenti escursioni, divagazioni, transiti intestinali ed approcci anali di cui ha disquisito il Giovanardi direi che sarebbe opportuno, quantomeno, tapparsi il naso per i fetori e le orecchie per quello che sciorina. Si è sempre "compiaciuto di compiacere" le alte sfere Vaticane per evidenti scopi elettoralistici dimenticandosi che il buon Gesù predicava, molto semplicemente e senza tante ...flatulenze, amore per il prossimo. Hai citato la nota pubblicità del confetto lassativo Falqui. A quei tempi anche il carosello era una forma di spettacolo ed era divertente ed atteso come il varietà.
Ma penso che il "nostro uomo" abbisognerebbe di una, meno paludata porzione, di olio di ricino.
Mi hai reso partecipe della lettera che hai inviato al noto giornalista/scrittore Vittorio Zucconi. Vedi di fare un copia/incolla e di mostrarla anche ai lettori di Esvaso. L'ossessione di quest'uomo, dotato di cattointestino, farebbe sorridere molti e forse ... infuriare qualcuno. Ma tant'è.
Hai sempre amato San Francesco d'Assisi ed hai citato il celebre Cantico delle Creature che conosco molto bene. Era una lettura consentita anche in Seminario mentre la Bibbia (antico testamento) era proibitissima ma non so ancora il perchè. Un Santo che ringraziava il Signore per tutto ciò che accadeva. Anche per la " morte corporale ".
Ne incollo solo un pezzetto inerente all'oggetto di questo blog e ti saluto cordialmente :
Laudato si mi Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dai sustentamento.
Ecco il pezzo desiderato.
Dal blog di Repubblica / Vittorio Zucconi
arturocura 13 febbraio 2012 alle 16:12
Le esternazioni di GIOVANARDI BASTA LA PAROLA ( come per il celebre Confetto Falqui ) ormai sono cosa risaputa e fanno parte del paesaggio.
Lex sottosegretario-confetto, a tempi stabiliti, corre in bagno e là per là espleta i suoi bisognini naturalmente non in piazza, che sarebbe un fatto sgradevolissimo, ma in luoghi reconditi e deputati. Per fortuna!
La sua ossessione cattointestinale non si avvede che i tempi, malgrado lui, sono cambiati o meglio, faticosamente stanno cambiando direi, seguendo insegnamenti poco praticati dalla chiesa cattolica, per esempio laccettazione dellaltro come faceva Cristo nel suo doloroso pellegrinaggio in terra.
La Chiesa Cattolica Romana dovrebbe impedire a questo farneticante ex sottosegretario di tranciare giudizi sconvenienti, volgari e assai poco cristiani perchè spesso lo slogan del basta la parola può diventare unarma a doppio taglio.
Ma un bel ritiro di Esercizi Spirituali non viene in mente a questo onorevole confetto che abbiamo avuto per troppo tempo dentro e fuori del Parlamento?
Hai voglia le nevicate e le alluvioni