Caro Lucio ti scrivo
Visto che se n'è andato lontano, questa notte sento la necessità di scrivere a Dalla
Certo, ti conoscevo solo attraverso le tue canzoni, ma non per questo ti consideravo un estraneo. È stata veramente la prima cosa a cui ho pensato quando nel pomeriggio ho letto sul Corriere la notizia che ti riguardava: come un tuono seguito da un lampo con il cielo sereno. E così, d’istinto, ho aggiornato il mio profilo Facebook linkando tre delle tue più belle canzoni: “La sera dei Miracoli, Cara e Futura”... corredandole con le prime parole che mi sono venute in mente: “Lucio Dalla è andato lontano.. è come se fosse mancato un amico d'infanzia… sì perchè con me, con noi, in una cena accanto al falò, dentro a un bacio con il cuore a mille, dopo un bagno in mutande nella notte... lui c'era sempre, c'era sempre di mezzo e cantava assieme a noi”. In quel momento, con tutto quello che veniva a galla, mi hai pure fatto venire un nodo alla gola, un bel magone.
Le tue canzoni hanno segnato la mia adolescenza, la mia e quella di tutti i miei amici e ti assicuro che continueranno ad essere depositarie di parecchi ricordi legati a quegli anni: gli spavaldi e sereni anni ‘80. Era il periodo dei lunghi viaggi in auto, con la cassetta che girava e con due soldi in tasca o in quelle infinite baldorie che finivano sempre, senza eccezioni, con il cantarti, spesso fino a tarda notte. Indimenticabili i concerti in cui venni ad ascoltarti, ricordo bene anche il primo che fu allo stadio di Piacenza nel 1981 e l'ultimo al Parco Ducale di Parma nel 2010.
Caro Lucio, oggi mi fai sentire più vecchio di quello che sono, sono troppi i ricordi incastonati dentro alla tua musica e alle tue parole, imparate ovviamente a memoria e che mi porto sempre dentro, proprio come un bene prezioso da preservare.
Non so se per le nuove generazioni fossi "già passato a miglior vita", ma per la mia rimarrai un mito, difficile da paragonare. Ti dico anche che non mi mancherai più di tanto, ho messo da parte il tuo passato in vinile, prima o poi lo rispolvererò, un po' come allora, mentre oggi c'è sempre a portata di mano il tuo presente digitale. Sarà impossibile dimenticare i tuoi testi poetici, i tuoi gorgheggi strampalati e i tuoi accordi jazzistici soffiati dentro a un clarinetto: "Vedi caro amico cosa mi devo inventare, per poterci ridere sopra e per continuare a sperare...".
da che l'ho saputo, ho il magone e non riesco a mandarlo via... abbiamo fatto tanta strada insieme e stasera mi sento particolarmente vulnerabile...
Vedo che questa canzone è nella vita di tanti, ma ognuno di noi la sente propria, vero?
Danilo ed io l'abbiamo cantato su diverse spiagge al chiaro di luna, in macchina viaggiando, e con la complicità del vino, dopo qualche cena. Sono parte di me, individualmente, Balla Balla Ballerino, Mary Louise, Piazza Grande e Quale allegria. Ma mi piacciono tante altre in realtà... mi vengono in mente diverse.
Mi rincuora sapere che lui è stato felice, che ha fatto quel che ha voluto e con tanto sentimento. Grazie Lucio!
Lo sai che ho una figlia dal nome Futura?
sorrisi, lacrime, gioie
chi non si è ritrovato dentro alla canzone Anna e Marco?
http://www.youtube.com/watch?v=r7wvmPM8LYA&feature=fvwrel
posso solo dire che le sue tracce, splendide, sono adesso solchi perenni sui miei dischi in vinile , ora immortali nella mia biblioteca.
ciao caro Dalla, dall'animo sensibile e dalla determinazione di ferro, tu, uomo dei Pesci, adesso chissà dove lassù.
Caro Esvaso, complimenti davvero per come hai voluto ricordarlo, mi sembra il modo migliore sfruttando le sue più famose parole!!!
Grazie GG per averci ricordato Lucio.
Io ti ringrazio doppiamente, perchè sei stato tu nella soffitta ormai "enta" anni fa a farmelo scoprire e poi amare, so che quando dici che è come se fosse scomparso un amico sei sincero, perchè so quanto lo amavi.
Lo confesso, quando ho saputo la notizia ho pianto, oltre ad amare svisceratamente il MUSICISTA Dalla, ho avuto con lui un rapporto umano breve, ma di cui conservo un ricordo bellissimo.
Alla fine degli anni 80 per lavoro incontrai Lucio e suo malgrado fu costretto, a giorni e notti alterne a sopportarmi, in casa sua, per giunta. Ho passato ore a parlare con lui, di notte soprattutto... era un insonne bestiale...bhe una persona SPLENDIDA, con un'intelligenza e una simpatia assolutamente fuori dal normale.
Sì.... ho pianto!
Ciao al mio "amico" Lucio.
Un artista quando muore magicamente rimane con noi perchè ci lascia tutto il carico delle sue invenzioni e ci accompagna con generosità attraverso i suoi pensieri, e i suoi giorni.
Lucio Dalla, forse il più funambolico cantautore italiano, ha unito leggerezza e pensosità, sete d'amore e gioia di vivere in un vibrante percorso artistico che non sarà dimenticato.
Possiamo solo attaccarci alle sue note libere e sincopate, ai suoi testi che disegnavano la vita in tutte le sue componenti.
Per ricordarlo tra i tanti brani che ancora mi sorprendono ne scelgo uno forse tra i meno popolari : "Anidride Solforosa".
Tanta sua musica ha cadenzato lo svolgersi degli anni. Se io fossi un Angelo, Futura, Ma come fanno i marinai in coppia con De Gregori, le collaborazioni con Ron, Gaetano Curreri e tantissimi altri. In campeggio sul Penna quante sue canzoni abbiamo suonato, tra le tante mie preferite Balla balla ballerino e Com'è profondo il mare; per anni mi sono chiesta chi fossero i linotipisti... ho tirato fuori il canzoniere di quegli anni e tra poco, se sono ancora in grado di tener in mano una chitarra me ne suonerò qualcuna, come allora, in modo un po' sgangherato e stonato, ma sicuramente sarò in buona compagnia. Chissà oggi in quanti fischietteranno o canticchieranno qualche sua melodia.
E' stato, secondo me un grande innovatore, spero che anche tanti ragazzi giovani lo capiscano e lo apprezzino.
ciao
Ti ricordo così "caro" Lucio
http://www.youtube.com/watch?v=cYz8Pq3W-KE
Gigi non ci crederai...... ma anch'io nella mia testa l'ho ricordato come te ....compagno di tante giornate o serate spensierate. Ho sentito che una persona che in qualche modo aveva accompagnato dei pezzi della mia vita non c'era più.
Oh Lucio, e se tu fossi davvero un angelo??? Chissà cosa faresti....
Ora sei in volo perenne con il tuo clarino, a noi lasci il Borsalino bianco appoggiato ad un pianoforte a coda???
Aurevoir.
http://www.youtube.com/watch?v=7Ra5RxyVHTU
Cosa sarà che fa morire a Vent'anni anche se vivi fino a cento... ecco... lui non è stato così... non è arrivato a 100, ma dava l'idea di pensare sempre come se ne avesse venti...
Sono grato a Gigi e a Roberto, che con me sono tornati a vedere lui e il Grande Francesco De Gregori a Parma due anni fa... nn mi sare perdonato di non averlo fatto... anche se non aver ricantato Ma come fanno i Marinai e Banana Republic un po li per li ci aveva deluso... ma se pensi sempre come a 20 anni guardi sempre avanti...
chiudo però con una nota polemica... Marco... ma non è che per caso l'Album di Banana Republic che ti avevo portato in soffitta circa 30 anni fa è ancora li eh... scherzo...
Ciao caro Lucio, anche a me hai fatto compagnia e me la farai ancora.
Da ieri pomeriggio ti porto in auto con me e ti vedo seduto lì a fianco a cantare
Mi unisco anchio al coro di coloro che ricordano il grande Lucio associando le sue bellissime canzoni ad un particolare momento della loro vita.
Beh, non per dire, ma io ho giocato a briscola con lui Ovviamente sto scherzando, ma solo in parte. Sì perché Gigi, suo grande fan fin dalla più tenera età, costringeva me e la Ida a giocare a carte con un suo album appoggiato sul divano. Era proprio una briscola in quattro! Ora non ricordo il titolo del disco, ma ricordo perfettamente che in copertina cera un primo piano di Lucio, con grande rammarico della Ida che non era certa attratta dalla sua bellezza.
Questo è uno dei bellissimi ricordi della mia infanzia, grazie Lucio e grazie Gigi per avermelo fatto conoscere ed apprezzare con le tante cassette che mi registravi, ovviamente senza possibilità di scelta sulle canzoni da inserire
Ciao Gigi,
la notizia della sua morte mi ha veramente rattristato continuo a ritornarci su con la mente e mi si rinnova il rimpianto, quasi come fosse stato un amico ( non è una cosa che a me succede sovente riferita ai personaggi dello spettacolo) io lavevo sentito lultima volta 2 anni fa al Regio di Parma e ricordo una serata veramente piacevole; avevo apprezzato molto la sua musica ma anche per la sua lieta ed ironica conversazione che era riuscito ad instaurare con il pubblico; era un uomo che stava bene al mondo e del quale il mondo poteva vantarsi mi spiace veramente molto, ci mancherà Lucio Dalla
Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito cè una grossa novità,
lanno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.
Si esce poco la sera compreso quando è festa
e cè chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane
...e addio caro amico e salutaci Caruso...se lo vedi
PS. Ho alcuni episodi da raccontare su Lucio. Quando venne a Piacenza e per ben due volte.
In due occasioni, diciamo così, occasioni speciali dedicate al sociale e alla cultura.
Pacato il tuo commento e, soprattutto, sincero e spontaneo sull'onda dell'emozione che - alla notizia - ci ha travolti tutti.
Come te, mi rivedo ragazzo sul balcone di casa a cercare le sue note sulla mia chitarra...
Ha accompagnato anche la mia di adolescenza e gli sono grato dei tanti momenti felici che m'ha regalato.
Ma è un altro pezzo della mia vita che se n'è andato... .
Credo che tra i tanti ( troppi ) interventi di gente dello spettacolo a proposito della scomparsa di Lucio Dalla spicchi per intelligenza, sensibilità e partecipazione ( anche letteraria ) la lettura critico/poetica di Roberto Vecchioni ascoltata ieri sera a "Che tempo che fa".
Vecchioni che è un professore, ha analizzato parola per parola, concetto per concetto la canzone "L'anno che verrà" rivelandone per intero la struttura poetica.
E' stata una "lezione" alta, umile e per nulla spocchiosa, un lungo momento sospeso e illuminante dove la poetica di Dalla è stata esaltata nella sua vera essenza, ben lontano dai bla bla fastidiosi che infestano giornali e tv di questi giorni.
Commovente.
A proposito dell'attuale sproloquio radio/televisivo, ancora una volta il "poeta" alla vigiglia di questo "4 marzo" giorno del suo compleanno ci lascia un messaggio che è un chiaro sintomo di cruda analisi sociale mitigata con intelligente ironia:
"SI STA SENZA PARLARE
PER INTERE SETTIMANE
E A QUELLI CHE HANNO NIENTE DA DIRE
DI TEMPO NE RIMANE."
@ Arturo
Vecchioni andando da Fazio anche lui ha fatto parte del circo mediatico
la vera notizia sarebbe stata se partecipando avesse parlato di altro o si fosse limitato a un saluto
Il 4 Marzo è il compleanno di Lucio Dalla e ne voglio approfittare
tanti auguri e buon viaggio ovunque tu stia volando
Una domanda a Arturo
trova più corretto che Vecchioni si andato da Fazio per l'intervista o che De Gregori non sia apparso per niente?
Grazie
Rispondo volentieri ad Andrea P.
Non credo che si debba parlare di "scorrettezza" tanto per Vecchioni quanto per De Gregori.
Volendo cercare il pelo nell'uovo, il silenzio di De Gregori è una scelta da rispettare quanto la lettura a "Che tempo che fa" da parte di Vecchioni.
Entrambi i cantautori hanno espresso, ognuno a loro modo, i loro sentimenti che, lo sappiamo, possono essere espressi quanto taciuti. C'è chi singhiozza ad un funerale e chi si chiude nel mutismo. Tutte e due le manifestazioni sono in eguale misura condivisibili.
Che è per nulla condivisibile è invece l'applauso della folla all'interno della chiesa ( e anche fuori ) diventato ormai una consuetudine mediatica; ma questo è un altro discorso.
Mi pare che in questo caso, tanto per alleggerire i toni, calzi a pennello la celebre frase di Nanni Moretti nel film "Ecce Bombo"- Moretti dialoga con un amico che lo vuol portare ad una festa e spara questa sentenza atrocemente comica:
"Che dici, vengo?
Mi si nota di più se vengo e sto in disparte o se non vengo per niente?"
Viva Lucio Dalla, viva Francesco De Gregori e viva Roberto Vecchioni!
Non credo che gli applausi funebri all'esterno della chiesa e tanto meno quelli all'interno siano manifestazioni da condividere. Mi ricordano le prefiche della coreografia funebre del nostro sud. La partecipazione al dolore è un sentimento intimo che si vive nel proprio cuore e senza eccessive manifestazioni. Il dolore è dignità.
E, more solito, il miglior commento sono i versi ...
"E se non ci sarà più gente come me
voglio morire in Piazza Grande,
tra i gatti che non han padrone come me attorno a me"
Ieri 4 marzo la Piazza Grande di Dalla era piena, non era da solo...
Soddisfacente
grazie per l'intervento
Lucio non ti ho dimenticato e come me tanti
lunedi 4 marzo saremo nella tua piazza a Bologna a cantarti
Non trovarti sarà impossibile
Oggi ascolterò la tua musica da grande musicista quale sei stato
Emanuela