La Palma - La Isla Bonita

Prima di un mese fa non sapevo nemmeno che nome avesse o meglio, che si chiamasse così una delle sette isole che compongono l’arcipelago delle Canarie. Dopo aver visitato Lanzarote nel 2006, questa è stata l’occasione per visitare La Palma, la più esterna delle sette, immersa nell’Atlantico, all’altezza del sud Marocco.

Andrea ha prenotato una casetta meravigliosa, su di un promontorio con vista sull’oceano ed esposta a est… non so se per forza o per destino, ma sono persino riuscito a fotografare la mia prima alba! 

Sull’isola non sono presenti hotel, il soggiorno è affidato quasi totalmente a queste case rurali, tutte ristrutturate con l’aiuto di fondi pubblici, ma gestite dal privato, in modo da suddividere il reddito turistico tra la popolazione che ha deciso di investire nel settore, in pratica da chi ha deciso di non emigrare e di sfruttare le potenzialità della loro terra.


Appare subito chiaro che è un’isola orientata al turismo sostenibile e gli investimenti, fatti e in atto, sulle infrastrutture sono davvero stupefacenti. Questi investimenti sono tutti cofinanziati dalla Comunità Europea, probabilmente perché l’isola, vista la straordinaria ricchezza naturale e di parchi, è stata dichiarata dall’UNESCO “Riserva della Biosfera”.

Anche questa isola è di origine vulcanica, infatti sono sparsi un po’ ovunque dei crateri, ma a differenza di Lanzarote, nera e brulla al 100%, è di un verde rigoglioso. A dar man forte al paesaggio, fitto di boschi di conifere e mandorli, è la coltivazione intensiva del banano, ovunque penzolano quei grossi caschi gialli, oltre a qualche piccolo appezzamento destinato all’arancio… e raccoglierle davanti casa per farne la spremuta mattutina non aveva prezzo!

I turisti che s’incontrano sulle spiagge o lungo i sentieri sono tutti tedeschi e ci vuole poco a capirlo, soprattutto per gli irrinunciabili bagni in mare nonostante la temperatura non fosse ottimale, il temerario Buran era riuscito a scombussolare il clima fino a quella latitudine, in quota avevo persino trovato le strade ghiacciate e sul vulcano più alto la neve.


Nel resto dell’isola si respira un po' di aria retrò, ma in senso positivo, per capirci è quella che si viveva anche da noi nei piccoli paesi, fino agli anni settanta, tant’è che è bello vedere ancora vive vecchie tradizioni popolari, come ad esempio gli uomini anziani camminare con camicia a quadri e basco, con il sacco di juta sulla spalla e con la roncola al passante dei pantaloni, oppure essere svegliati dall’auto delle pompe funebri che annuncia al villaggio, tramite gli altoparlanti, che è morto il tal dei tali e che la funzione si svolgerà il giorno dopo.

Una menzione particolare va alle bellezze delle chiese e alla tipicità delle case, una più caratteristica dell’altra, queste ultime dipinte con i colori attinti dalla vicina Africa: giallo, rosso, blu, verde… ogni angolo cittadino e ogni paesaggio sembra rappresentare l’armonia di un quadro naif. 


L’isola non è grande (il triplo della nostra Elba), tant’è che ogni sera pensavo di aver raggiunto il capolinea, invece bastava ripartire al mattino per scovare altre realtà incantevoli e così diverse tra loro da rimanerne ogni volta stupefatto.
Solo percorrendola da cima a fondo, curva dopo curva, tra spiagge, sentieri e strapiombi si riesce meglio ad afferrare l’appellativo con cui è conosciuta: “La Isla Bonita”.

Le foto scattate su e giù, avanti e indietro per l'isola



12 Commenti
  1. Fausto

    Non ho veramente parole. BOCCA APERTA!!!!!!

    Anzi una cosa te la voglio dire, GRAZIE!

  2. Brontolo Né

    Ebbi la fortuna d'essere a Lanzarote dopo il passaggio di un violento uragano che inzuppò quell'isola vulcanica, nera e brulla, fin nelle viscere.
    Avevano da poco finito di togliere l'acqua dalle camere che erano state allagate,
    i negozietti avevano offerto al sole le loro mercanzie.
    Ma dopo tanti depliant di nere pietre laviche che facevano da sfondo e contrasto alle bianchissime casette, appena giunto, i miei occhi fuggivano increduli in ogni direzione.
    Lanzarote dopo anni era verde e completamente fiorita !
    Ogni lumaca, ogni chicciolina era a passeggio, tutta la natura laboriosa era al lavoro, formiche di ogni genere, scorpioni, scarabei, ramarri coloratissimi, tutti a corsa !
    Fiori di minuscole piantine grasse, enormi piante rampicanti rigurgitanti di fiori dai colori accesi e poi ... incredibile! solo una leggerissima brezza smorzava il calore incipiente che di li a poco sarebbe arrivato a rimettere le cose a posto come sempre, ma noi non ci saremo... (cit. i Nomadi).
    Fu una settimana meravigliosa ed irripetibile.

  3. Italo Ravenna

    Che voglia di vacanze! Grande Gigi, bel resoconto... Foto stupende.

  4. Guido Sardella

    Che spettacolo!
    Mi piacciono sopratutto i dettagli. Le insegne arrugginite, i lampioni, il barattolo, il gatto con la lucertola... molto bella anche la disposizione della sequenza, il passaggio arcobaleno-case colorate, ad esempio...

    Avrei scremato solo un po' di tramonti...

  5. Cri Cri

    Ciao GGG,
    devo dire che come al solito hai saputo cogliere l'atmosfera dell'isola... i suoi colori, i suoi ritmi... le foto dei ragazzi in controluce o del signore che ozia sulla porta sono il top... devo darti ragione sul micromosso di alcuni scatti...
    sei un bravissimo osservatore e si vede in ogni scatto, in ogni dettaglio.
    bravo

  6. Vita

    Deliziosa!
    E le tue foto splendide, come sempre...sembra di essere lì e godersi la vividezza dei colori.
    Che bel viaggio che hai fatto...

  7. Mineo

    Riesco a viaggiare con te senza assentarmi dall' ufficio, in questi tempi di crisi è ottimale per me e il mio capo è contento. In questa isola si respira calma e relax e una particolare attenzione per l'ambiente. Magari un giorno.........

  8. Francesca

    A me invece, caro Mineo, guardare delle foto così belle fa venire una gran voglia di partire... e il mio capo non è contento!
    Complimenti Gigi

  9. Remo Ponzini

    BONITA.

    Il nomignolo affibbiato a questa isola induce noi maschietti a pensare ad una bella ragazzotta, dai tratti e dalle curve armoniose, che, con movenze aggraziate e morbide, ci sfila e risfila innanzi con sorrisi maliziosi e seducenti. Evidentemente a quei tempi, senza tanti studi di mercato che ora appaiono indispensabili, con un semplice aggettivo, senz'altro molto suadente, si riusciva a dare quel tocco armonioso che caratterizzava particolarmente un luogo che, come in questo caso, era già stato strabaciato da mamma natura.

    Caro Gigi ti sei sperticato a parlare di spiagge, sentieri, strapiombi ma anche un appellativo, apparentemente buttato li per caso, può contribuire a rendere più concupiscente un luogo già così miracolato.
    Comunque la bellezza delle tue foto ha fatto abbagliare Vanessa, una nipote di mia moglie, che ha deciso di dirottare il suo viaggio di nozze su questa isola.

    Ma quello che più mi strabilia è la consapevolezza che questo angolo di paradiso sia stato originato dalla eruttazione di un vulcano. Un incantesimo che, pur essendo stato causato da un evento distruttivo, ha saputo magicamente trasformarsi in un dono sublime.
    E mentre tutti noi ci beavamo dei tramonti e dei panorami mozzafiato il PK, da arguto geologo, ci ha evidenziato che anche negli strati sotterranei ci sono terreni mineralizzati colorati come un arcobaleno. Secondo me quella foto se la porta pure a letto.

    Estremamente affascinante l'architettura ed i colori delle abitazioni che, con molta accortezze e veggenza, sono state restaurate con contributi pubblici.
    E pensare che anche da noi, tagliando sperperi e costi assurdi della politica, si potrebbero risanare tanti centri storici favorendo, oltre al turismo, anche l'economia.

    Ciao a tutti.
    Remo.

  10. Chicchi

    Complimenti a Gigi per il post e le foto che in questa giornata uggiosa solleticano la mia voglia di partire.
    Good.

  11. Paolo Guerra

    Foto stupende, non riuscirei a scegliere la migliore...
    grazie per la foto del collega omonimo!

    Paolo

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