
Gentile Gigi/Esvaso,
leggo stamattina l’articolo “anonimo” sulla riapertura del Museo Orsanti a Compiano.
Dopo la consueta elencazione di Enti che avrebbero sostenuto la vita di detto Museo
( dalla Regione alla Provincia, dalla Comunità Montana al Comune di Compiano ) mi attendevo che almeno un accenno fosse dedicato a chi ha ideato, fondato, allevato e fatto conoscere questo Museo peraltro unico in Italia e non solo.
Parlo della signora Maria Teresa Alpi, morta il 13 febbraio scorso, lasciando un vuoto difficile da colmare nel paese di Compiano che aveva amato e vivificato attraverso decine di eventi culturali. Senza di lei e senza la sua pervicace passione i suddetti ENTI non ci avrebbero mai pensato a realizzare il ricchissimo spazio dedicato ad un curioso brandello di storia “montanara” misconosciuta.
Proprio nell’Oratorio di san Rocco al centro del paese la signora Alpi ha ricreato attraverso oggetti, documenti, racconti, fotografie e splendide invenzioni scenografiche l’odissea dei Girovaghi.
Un’Odissea che anno dopo anno ha calamitato pubblico e scolaresche, interessato riviste, quotidiani, TV Nazionali (RAI) e dato il via a prestigiosi convegni tenuti nel Castello.
In seguito al clamoroso successo l’interesse sugli Orsanti prese piede anche se fu un interesse per la verità abbastanza ritardatario…. Ma, come sempre, ci vuole chi ha il coraggio e la capacità di fare il primo salto; gli altri, a strada spianata, seguono e si mettono a “fare gli storici”!
Gentile Direttore, non intendo scaricare su lei questa dimenticanza inconcepibile e spero che si sia trattato di un “refuso” come a volte capita. La inviterei comunque a coprire questo doloroso e clamoroso “buco” giornalistico.
Molti parmigiani di città e provincia gliene sarebbero grati.
Arturo Curà