Parole d'amore e in bianco e nero

Dentro ad una vecchia scatola di latta, invece dei biscotti sono usciti dolci sentimenti
Stasera ero a cena nella "contrada", a casa di amici. In attesa della tazza di caffè, tra un tradizionale Cacio bavarese e una Malvasia di Lipari, raggiunge il tavolo una vecchia scatola di latta dei biscotti Lazzaroni, ma piena di visi, pose e sorrisi. Quelle vecchie fotografie si frappongono tra noi, intimamente, spostandoci piano piano negli anni cinquanta. Sono tutte bellissime e perfette, sotto ogni profilo.

Tra le dita ne rimane a lungo una, anche lei in un bianco e nero sbiadito. Guardo quella coppia di giovani, lui con la divisa militare e lo sguardo rassegnato, lei con un foulard di seta annodato ad una timida espressione. E' il suo Tenente che le scrive da Roma, forse per l'ultima volta.

Il periodo era ancora quello in cui le parole erano '"vere" e i sentimenti "reali", quando per farti percepire emozioni autentiche bastavano davvero due righe. Quelle stesse parole, scritte elegantemente con inchiostro nero sul retro dei loro volti, le ho portate con me:

"Licinia, nell'impossibilità di dedicarti tutta la mia vita, ti dedico, o Anima cara, questo ricordo e tanti pensieri. E quando un altro sentimento più grande ti apporterà la felicità che meriti, guarda questa immagine e rivolgi un pensiero a chi te ne ha dedicati tanti. Per sempre tuo Armando".

La cartolina postale



22 Commenti
  1. Miss Parker

    beh, che dire delle vecchie foto... sono buffe e belle come tutte le cose passate. Sono ricordi, situazioni, emozioni, sensazioni, particolari che vengono immortalati in un istante e che rimangono. E sono sempre lì pronte a tornar fuori, a far rivivere certi momenti nonostante il tempo passi, le persone mutino aspetto, i locali alla moda chiudano... è il tempo che passa, è la leggerezza di uno scatto...

  2. Ciaosonorita

    Non ci sono parole, anzi sì... cercherà di ricordare Lavinia ogni tanto, le persone non muoiono finchè c'è chi le ricorda.

  3. Brontolo Né

    Se quelle parole non fossero mai state scritte Licinia non le avrebbe lette e noi pure, se sei in dubbio se scrivere un qualcosa che esprima i tuoi buoni sentimenti oppure no, scrivi perché non scrivere sarebbe un grave errore, comunicare è bello, comunicare scrivendo è meraviglioso, non so se ve l'ho mai raccontato di quando ho ritrovato le mie lettere alla mia amata, ero militare e mi mancava tanto, e tanto mi mancava tanto scrivevo, credeteci, sono più di cento lunghe ed appassionate lettere, ed altrettante sono le risposte, sono li nel mio cassetto privato. Non ho nulla contro gli SMS, ma quando mai qualcuno potrà commentare un SMS? Forse tra cento anni qualcuno commenterà le mie lettere e sarà un po come esserci.

  4. Lina

    che bella Gigi!!! tra foto e frase è una gara all’eccellenza… che dolcezza mista a stile, Licinia fu una donna fortunata!!!

  5. Luciana

    Certo che mi piace, come del resto tutto cio' che scrivi. La frase dedica é molto delicata e molto tenera. A me capita, quando sono in vena di farmi del male, di rileggere lettere lettere lettere scritte da un Ospedale di Lione, oppure guardare fotografie, o rileggere le pagine di un diario che termina con le parole " la vita finisce qui' ".
    Caro Gigi, anche questo tuo pezzo ha un profumo, particolarmente delicato anche se intenso, sa di gardenia. Ciao un abbraccio.

  6. Serena

    I tratti, le righe, i punti, le macchie d'inchiostro tracciate sulla carta giallastra... quelle che chiamiamo parole scritte... sono quello che lascia una traccia visibile dei pensieri, dei sentimenti, delle sensazioni che proviamo...
    La mente non riesce a fermarli, ad intrappolarli perché ad un pensiero ne associa subito un altro ed una sensazione si trasforma velocemente in un'altra.... ma quando traduciamo quei pensieri sulla carta, allora si che rimangono li... si fissano e ci fissano... fermando un istante eterno proprio come in una fotografia!! ^____^
    Grazie, Gigi!!! Questo post mi ha proprio emozionato!!

  7. Nicoletta

    Caro Gigi, fa sempre tanta tenerezza leggere vecchie lettere di soldati, dove traspare l'amore che essi provavano la la propria compagna lontana e che, forse, non avrebbero più rivisto. E' un esplosione di sentimenti, un modo per educarci a un mondo e a un modo di comportarsi che ormai non ci appartiene più.
    Questa cartolina mi ha fatto ricordare una lettera che il nonno Camillo scrisse alla nonna Palmina: era la sua dichiarazione d'amore per lei! Chiedi a Valeria, ne vale la pena!

  8. Cri Cri

    Adoro le scatole di latta, adoro il "profumo di vecchio" che si impregna nelle foto o nelle lettere. Ogni volta che tengo in mano una vecchia cartolina/fotografia come questa, leggo con gli occhi dell'amata parole che il cuore assimila come le emozioni provate dal soldato... spesso parto per brevi viaggi nel tempo con la fantasia... e ne torno sempre piena di nostalgia mista gioia.
    Bravo Gigi... come sempre ottimi post.

  9. Paolo G

    Bravo Gigi, post molto romantico, mi sono immedesimato...

  10. Romantica

    Da buona romantica, adoro queste frasi, dico sempre che avrei voluto vivere in un altra epoca, dove i sentimenti erano veramente puri e i rapporti tra le persone erano genuini; anche la coppia ritratta in foto ispira tenerezza, che meraviglia!!

  11. Remo Ponzini

    Che l'amore sia un amalgama composto da attrattiva, affetto, dedizione, passione e quant'altro è universalmente noto ed ognuno di noi ha avuto modo di apprezzarne delizie ed anche ... sofferenze quando l'armonia del rapporto si incaglia e ci fa sentire nudi ed impotenti.

    Ma quella frase struggente e suggestiva della cartolina postale ci ha fatto capire che, con il trascorrere degli anni, è mutato anche il modo di approcciarsi e di relazionare. Non sono mai stato bravo a disquisire su questi argomenti e, per non correre il rischio di apparire melenso, mi limito a a fare un appunto da osservatore incolto : più tenerezza e meno carnalità.

    Mi sembra che sia questa l'interpretazione da trarne senza tanti giri di parole.
    Più dolcezza e meno impeto.

  12. Fiorella

    Mi scusi signor Ponzini ma questa volta proprio non la capisco. Non vorrà per caso toglierci quel pizzico di sogno che ogni donna conserva dentro sè?

  13. Ruggero

    Esimio Sig. Ponzini, non la comprendo neppure io!!!
    Ero convinto che Lei fosse uomo passionale, poco incline alla perdita di tempo della poesia amorosa per cogliere l'emozione nell'altro sesso!!!
    Poche smancerie e subito al dunque....ed invece basta un servizio romantico-antico....e rinnega la Sua indomita carnalità??

  14. Remo Ponzini

    Cara Fiorella,

    Quelle due righe le ho buttate giù molto frettolosamente e senza curarne la forma ma mi pareva, quantomeno, di essere stato chiaro.
    Scrivendo che occorrerebbe più "tenerezza" e meno "carnalità" intendevo dire che una volta i rapporti erano più improntati al romanticismo mentre ora si tende al consumo immediato.
    Si può senz'altro obbiettare che un tempo (ante 1968) vigevano consuetudini intrise di ipocrisia di chiara matrice ecclesiastica ma questi erano gli usi e tutti ne eravamo pervasi.
    Onde evitare ulteriori incomprensioni intendo dire che una volta la donna prima di dire SI soleva farsi desiderare per non apparire una poco di buono. Quindi anche se avesse voluto consumare subito, le consuetudini in essere le "imponevano" di sciorinare, in anteprima e per un tempo adeguato, una bella serie di NO.
    Il corteggiamento era un percorso obbligato e sovente la donna abbisogna di un alibi che desse una giustificazione morale al suo "cedimento".
    I dettami in essere, che personalmente non ho mai condiviso, suddividevano il mondo femmineo in due opposte e nette fazioni. Da un lato quelle morigerate e dall'altro quello scostumate (perifrasi di: puttane).

    Ma giusto per rispondere alla sua domanda io non intendevo affatto togliere a voi donne quel "pizzico di sogno" ma esattamente il contrario.
    Noi uomini abbiamo la tendenza, molto egoistica, di andare subito al sodo tralasciando i preamboli che è la fase più tenera e suggestiva.
    Capita, a volte, che il contorno sia più appagante del piatto forte. Ma diciamo che, per avere un sillogismo perfetto, occorrono entrambi: preamboli e percussione (una sorta di sinonimo di: scopata).
    Avevo scritto "la dolcezza e l'impeto" nel post precedente ma ora, per evitare fraintendimenti, ho dovuto usare termini più espliciti.

    Mi piacerebbe conoscere anche il parere suo o di altre donne su questa eterna querelle.
    Meglio le adulazioni anche troppo zuccherose di un tempo o gli approcci più diretti in uso oggi ???

  15. Remo Ponzini

    Caro turbolento Ruggero,

    Tu e la Fiorella mi avete mescolato le carte. Lei afferma che sono stato poco sognante, praticamente un ruvido maschilista, mentre tu, che hai quantomeno interpretato con chiarezza il mio pensiero, mi definisci come un vecchio catorcio afflitto da smancerie leziose di antico stampo.
    Ti dirò che, avendo purtroppo una certa età, nella mia esistenza ho avuto modo di mettere in atto strategie di ogni specie e sottospecie. I risultati però sono stati ben poco proficui indipendentemente dalle strade percorse.

    Però, se mi permetti, un consiglio ad un roboante guerriero come te penso di poterlo dispensare. Vuoi il successo o, quantomeno, avere più chance di ottenerlo ???
    Se ti interessa una donna fingi indifferenza e distacco. Non amano gli uomini acquescenti e proni ai loro piedi. Devi concedere loro l'illusione di conquistarti e se poi la relazione inizia a svilupparsi vedi di avere più attenzione ai preliminari che all'atto conclusivo.

    E, come ultimo tocco, vedi, se ne sei capace, di scriverle una cartolina postale conforme a quella locata in apertura del servizio.
    Sarebbe una freccia di Cupido irresistibile.
    Fine della lezione gratuita.

  16. Ruggero

    Caro Remo, in questo dialogo con Fiorella ti vedo come nella scena finale del film che sotto riporto!!! Mi fa strano che tu voglia fare da "maestro" d'arte amorosa....

  17. Patty di Sestri

    Che belle parole e che sentimenti d'altri tempi, non di meno di tutte le vostre parole.

  18. Giovanni D.

    Nel film sopracitato, chi amava era Gable.Non certo Rossella! Bella cartolina e belle parole..... ma sempre ( a parer mio ) di commiato.

  19. Vita

    Quelle parole mi hanno commosso fino alle lacrime.

  20. Doro G.

    Licinia, donna innamorata che ha perso il Suo lui. Non perché lasciata, ma per volere dei suoi. Tanto grande è stato il suo amore che non si è più sposata.
    Una sua foto esposta lungo la via principale la mostra in compagnia della madre e le sue sorelle.
    Un grande AMORE, un triste finale.

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