Mettiamola in piazza - III

Tra rotonde che cambiano come le stagioni e statue abbandonate a se stesse
Non posso farne a meno, avevo già iniziato il discorso e vorrei terminarlo. Torno in Piazza Sen. Micheli e alla “riqualificazione” che la riguarda. Non essendo un amministratore con l’onere decisionale mi permetto solo qualche umile considerazione da cittadino e lo faccio senza nessuna presunzione di tramutarmi in altro.

La nuova aiuola è gradevole ed era necessaria, soprattutto per togliere di mezzo quegli orrendi paracarri in ferro, certo è che se i due tigli fossero stati mantenuti ed inglobati al suo interno sarebbe stata una più nobile opera.
Due piante c’erano e due piante ci sono, ma non è come prima.
Far nascere un albero è assai più difficile di quanto non sia abbattere una casa di pietra.

Lì difronte un’altra aiuola, rotonda, quella che ospitava “Zagor”, la statua del Partigiano tanto declamata e che ora ha lasciato il posto a un vaso di gerani, rendendola di fatto incompleta, sguarnita e priva di significato.

Se lasciata così si è automaticamente trasformata a tomba del milite ignoto, su quel prato verde manca solo una croce e il baluginio di un cero dalla luce eterna. Un’aiuola c’era e un’aiuola è rimasta, ma non è come prima. Improvvisare non è la stessa cosa che progettare.  

“Ho fatto trenta e faccio trentuno”, alle critiche, se pur costruttive, vorrei far seguire qualche suggerimento. Piazza Sen. Micheli è il centro del paese, il più frequentato, un aspetto più gradevole e intimo sarebbe senz’altro doveroso, magari iniziando a sostituire quei tre orribili lampioni autostradali che la sovrastano con punti luce identici a quelli che si stanno collocando in Via Don Stefano Raffi, sarebbe un arredo urbano meno freddo e più consono a quel punto del paese; inoltre, alla scultura che giace inutilizzata in Peschiera, quella a mezzo busto, gli si renderebbe più onore e giustizia se fosse collocata al centro di quella rotonda (vedi simulazione allegata).

E la statua del Partigiano “scappata via”? Non starebbe bene sistemata nel giardinetto sul fronte dell’asilo, proprio a fianco delle due lapidi a ricordo dei caduti delle due guerre e creare così un unico contesto dedicato alle commemorazioni?
Ed infine, visto che si sta riqualificando la piazza, perché non apporre finalmente il cartello che ne indica anche il nome?
Un cuore di rabbia - I La sconfitta di Zagor - II

Particolari della piazza...



8 Commenti
  1. Brontolo Nè

    Anche questa volta voglio dire la mia.
    Logicità, conseguenzialità, proposte concrete, il coraggio di farlo = bravo !
    Ma il mio bravo soprattutto è per l'esempio che dai, finalemente proposte concrete da una persona come le altre dopo decenni di discorsi insulsi, finalmente qualcuno che non dice solo no, ma elargisce suggerimenti che hanno un senso logico e questo mi piace anzi mi piace moltissimo, è sufficientre essere in molti a non aver timore del giudizio degli altri e probabilmente le cose andranno per il verso giusto.

    Stefano

  2. GINO DEL SASSO

    VOGLIO FAR GIUNGERE A DON RENATO TUTTA LA MIA SODDISFAZIONE PER QUANTO PUBBLICATO SULLA GAZZETTA NEI GIORNI SCORSI. E' UN GIUSTO RICONOSCIMENTO CHE I VALLIGIANI ED IN PARTICOLARE I BEDONIESI DEVONO A DON RENATO E CHE VORREI POTESSE FARLO CONTENTO. PER QUANTO MI RIGUARDA, LA MIA STIMA, HO AVUTO MODO DI ESPRIMERLA DIRETTAMENTE A LUI IN QULCHE SCAMBIO DI OPINIONI AVVENUTO NEL CORSO DEGLI ANNI.

    VOGLIO APPROFFITTARE DELL' OCCASIONE INVECE PER PARLARE ANCORA DEL DEGRADO E DELL'ABBANDONO IN CUI VENGONO LASCIATE LE DUE STRADE UNA VOLTA PIU IMPORTANTI DEL CENTRO STORICO. VIA TRIESTE E VIA VENETO NON FANNO PARTE DI BEDONIA. SONO ANNI CHE NON VIENE PIU'SPESO UN CENTESIMO ,MARCIAPIEDI IN FRANTUMI ILLUMINAZIONE DA CIMITERO, FONTANE.
    DA VERGOGNARSI. E ANDATECI A FARE UN GIRO PER RENDERVI CONTO CHE OLTRE AL MONUMENTO AL PARTIGIANO, ALLE PIANTE DI FRONTE ALLA BANCA POPOLARE CI SONO ANCHE PARTI DI BEDONIA CHE DEVONO ESSERE PRESE IN CONSIDERAZIONE NON SOLO A PAROLE O ALL'AVVICINARSI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE.
    MI RIVOLGO NATURALMENTE AGLI AMMINISTRATORI BEDONIESI, AMMESSO CHE QUALCUNO CI SIA ANCORA.

  3. Rita

    Se volevi dare consigli costruttivi hai imboccato la strada sbagliata
    faranno l'esatto contrario per contraddizione

  4. Alberto Squeri

    Ciao Gigi, hai perfettamente ragione..... la piazza in questione è il biglietto da visita del paese e come tale dovrebbe essere adeguata.
    Le considerazioni sono,tutte, giuste, e se il taglio degli alberi, forse, è giustificato
    dalla pericolosità delle radici l'aiuola deve essere terminata non con dei semplici geranei!!!!
    Già dobbiamo godere della vista di un edificio abbandonato a se stesso da anni ma la rotonda di benvenuto merita senz'altro un'attenzione diversa dalla classe politica e dai bedoniesi stessi.
    Complimenti per le idee sempre propositive e della voglia di esternarle con ardore ed affetto per la tua terra.

  5. Brontolo

    Caro Gigi ho visto il post "Mettiamola in piazza III" nella quale fai vedere con qualche foto la sistemazione se così si può chiamare della piazza.
    Sarebbe interessante, e qua chiedo il tuo aiuto, fare le foto dei vari tipi di lampioni che ci sono in giro per il paese, un vero catalogo di corpi illuminanti tutti completamente diversi, in un incrocio se ne possono ammirare quattro di diversa tipologia.
    Mi chiedo, visto che si stanno cambiando con quale criterio e da chi vengano scelti.
    Inoltre devo dire che la nuova aiuola presenta più di una criticità, o parcheggi in mezzo alla strada o scendi dalla macchina in mezzo aiuola.
    I lampioni gli avete visti tutti e per quanto riguarda l'aiuola rotonda si nota ancora una volta che tutto è lasciato al caso, basta fare qualcosa non importa che sia bello o brutto.
    Brontolo

  6. Raffaele

    Candidati prossimamente è porta un pò di aria nuova nel Comune

Commenta

Somma e invia : 3 + 15 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

La morte di un fotografo

Oggi ho visto in faccia la cruda realtà, la fine che potrebbero fare le mie passioni, gli oggetti, i miei ricordi

Marrakech Express 20 anni dopo

Se dovessi mai partire per la Luna sarebbe uno dei film che mi porterei dietro

L'obiettivo sulla natura della Valtaro

In mostra le immagini del fotografo naturalista Guido Sardella

L'arte del continente nero

Al Museo delle Mura di Borgotaro un'esposizione dedicata alla cultura e all'arte africana

Giovanni Ratti da Roncole

Il pittore bedoniese sì è offerto di restaurare la cartina geografica con un suo personale "tocco di pennello"

Il senso dell'ordine, di Enrico Serpagli

Celebrato con una mostra a Borgotaro presso il Museo delle Mura