Arturo: sempre allegri bisogna stare

Più che andare ad un concerto, è stato un piacevole incontro tra amici, almeno questa è stata la mia sensazione riscontrata durante la serata, anche perché il titolo non lasciava spazio ad altre possibilità: “Sempre allegri bisogna stare”.
L’appuntamento con Arturo Curà era nel cortile dell’oratorio a Borgotaro, all’interno della rassegna "I mercoledì di Casa Molinari", rappresentazione culturale/musicale organizzata durante l’estate da Don Angelo.
Sul palco, accanto a lui, gli accompagnatori abituali: Fiorello, Michele e la preziosa "spalla" rappresentata da Franco.
A sostenerlo in prima fila c’erano le amiche storiche bedoniesi, anche se il pubblico alle loro spalle non è stato da meno, le richieste di brani e gli applausi giungevano ripetutamente.
Un programma ritmato da brani tradizionali del repertorio napoletano e romano ma, inutile aggiungerlo, il meglio di sé l’ha dato con le sue storiche canzoni in dialetto bedoniese.
Era da qualche anno che non ascoltavo Arturo cantare, ma devo dire che l’ho trovato nella stessa forma in cui lo lasciai, con la sua risaputa grazia musicale, tanto da riuscire persino a mitigare una fresca serata di settembre.

Le foto della serata...



11 Commenti
  1. ValeBD

    Eh beh Arturo è sempre Arturo...peccato essere a Parma !

  2. Ruggero

    Un uomo creativo e dalla doppia anima....... in una ha sempre saputo far proprio il mondo che lo circonda ed a trasferirne la parte giudicata migliore, nello scritto, nel dipinto e nel cantato...... un'altra è quella invece critica capace di convincerti su discorsi socio-politici-culturali ed assoggettarti alle sue certezze ed ai suoi credi!!!!

  3. Claudio Agazzi

    Peccato non esserci stato... peccato.
    Grande Arturo.

    Ciao

  4. Teresa

    E' stata una bella serata in compagnia anche grazie a Don Angelo.
    Come il ricordo di Jimmi Fontana con la canzone il Mondo

  5. Stefano Bruschi

    ...non c'ero, ahimè non potevo esserci anche se Arturo me ne aveva parlato.

    Ovviamente mi dispiace ma ad Arturo mi sento di potergli fare i complimenti sulla fiducia ...!

    Stefano

  6. Remo Ponzini

    Mi sono perso questo appuntamento perchè ne venni a conoscenza il giorno dopo. Scarsa pubblicità o scarsa diligenza da parte mia ?

    Da quando abita al Borgo fatico a tenere i contatti con questo ragazzaccio mio coetaneo. Vuoi perchè il cellulare deve averlo buttato nella spazzatura, vuoi perchè ha un computer in perenne sciopero e vuoi perchè la sua auto è stata demolita decenni fa.
    Per vederlo devo scendere al Borgo e lanciare l'esca al Bar Centrale sperando che abbocchi.

    Ricordo benissimo gli anni in cui scrisse e musicò le canzoni dialettali (anni 70 ?). Fu uno spasso inesauribile perchè, da perfetto trascinatore che fu, rendeva partecipi gli amici di tutto quello che la sua cervice partoriva. Scriveva i testi e ce li leggeva in anteprima producendo una ilarità che squassava lo stomaco. Questo successo iniziale, limitato agli intimi, lo indusse senz'altro a proseguire su quella strada con il risultato che, quando si presentava, riempiva sempre le sale e/o le piazze.

    Erano gli anni in cui il suo fervore artistico ed intellettivo era più eruttivo di un vulcano. Ci si divertiva in ogni dove e si rientrava a casa al mattino a fare il classico giro intorno al letto.

    Alla prossima tua esibizione. Ma credo che dovrò aspettare almeno un anno ... a te ed a Dio piacendo.

  7. Claudio M.

    Sempre bravi i nostri Arturo, Fiorello e Franco.
    Peccato non esserci stato a quel "Mercoledi'".
    Alla prossima. Claudio M,

  8. Giuse R.

    Arturo "arriva".
    Con le sue canzoni, i suoi quadri,i suoi racconti, le sue critiche.
    Lui sa come arrivare alla gente.
    Nel caso specifico, per rispondere all'amico Remo,è arrivato quando meno te lo aspettavi!!!
    Durante i Venerdì estivi dedicati alla pittura, lui era giù, in fondo a Via Nazionale, in un punto poco illuminato e, se si vuole, un po' isolato.
    Ma, non so perché, arrivata davanti ai sui quadri (Ingroia versione giovanile era meraviglioso così come lo sguardo della donna/Italia di oggi), mi sono fermata. Fermata ad ascoltarlo e a godere della passione con la quale spiegava le sue opere.
    e allora, anche se era in fondo e al buio.....
    sai che luce!!!!!

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