Sulla scia di Penelope
Il libro scritto da Susanne Beyer dedicato all'attraversata atlantica in barca a vela e in solitaria
Non è un libro, ma un vero taccuino di bordo. L’ho letto tutto d’un fiato, quasi per partecipazione verso l’impresa di Susanne Beyer, proprio quella che ormai conoscono tutti: la regata oceanica Transat 650, in solitario, dalla Francia al Brasile. Per lei 4.200 miglia, per me 6.759 chilometri.
Tra le pagine "Sulla scia di Penelope" c’è racchiusa tutta la sua avventura, partendo dalla progettazione problematica della barca, alla conquista dei finanziamenti, anzi dei debiti, i duelli familiari, le condizioni priobitive della traversata, fino al successo finale (prima fra gli italiani e seconda donna in assoluto).
In questo faccia a faccia con sé stessa ho invece capito cosa spinge una ragazza nata nel 1978 a meritarsi una barca, attraversare l’oceano, combattere contro venti temerari e onde alte come una casa, sola e fradicia, dentro a un’imbarcazione di sei metri e mezzo, anzi in un guscio di noce se raffrontato all’immensità dell’Atlantico… è la passione per il mare, la stessa che quando sei là in mezzo non puoi far altro che sbatterci il muso e continuare a credere di farcela, è lei stessa a dirlo: "Sono un marinaio e cavolo sono nel posto giusto". 3/10/2011 - La partenza 30/11/2011 - L'incontro
Da donna a donna ho una completa ammirazione per il coraggio, la tenacia, la serietà dimostrata. Brava !!! Ho letto i due articoli precedenti perche' non ti conoscevo, ora non resta che aspettare la tua prossima avventura e aggiungermi al tifo.
Che forza che sei Gigi. Mi sono riletta tutti i post su Esvaso, come eravate appassionati e precisi! Devo tenermi questa cronaca. Un abbraccio a tuoi gli amici di Esvaso. A presto!
Ero quasi certo che volesse scrivere un libro sulla sua avventura. Le piaceva raccogliere appunti giornalieri dove riportava tutte le emozioni e tutte la paure che stava vivendo in quella traversata rocambolesca dove gli imprevisti erano pane quotidiano. L'avevo anche intuito fra le righe nelle infinite chiacchiere e commenti che si erano instaurati. Infatti, dopo averci descritto il primo tratto, quello meno impegnativo, divenne più parca nelle informazioni perchè prendeva corpo in Lei l'idea di riservare, ad amici, conoscenti tifosi, la sorpresa di un libro che contenesse tutte le emozioni che aveva vissuto.
Una regata estrema, fatta con una imbarcazione di soli 6,5 metri, in solitaria.... nell'accezione più assoluta del termine. Nel senso che erano vietati cellulari, web, collegamenti satellitari e qualsiasi contatto con la terra ferma. Tutto bene nelle prime due settimane con un ottimo posizionamento in classifica ma poi l'evento imprevisto ed imprevedibile. La rottura del timone principale ed, a seguire, di quello piccolo di riserva.
Ma qui sospendo la narrazione per non togliere il piacere di scoprirlo a coloro che avessero intenzione di acquistarlo. Lo consiglio a tutti perchè è ricchissimo di emozioni ed è scritto con un linguaggio piacevole, scorrevole, comunicativo. Sa rendere partecipe il lettore e lo coinvolge nella sua avventura molto perigliosa. Lo fa salire a bordo con Lei senza manco fargli rischiare un raffreddore. Sono 174 pagine ricche di eccitazioni benefiche intramezzate a momenti di grande apprensione e di autentico pathos. Scoprirete il cuore indomito di questa ragazza che ha vissuto la paura ma l'ha saputa dominare e governare con la sua grande forza d'animo e la sua alta professionalità.
Il diario di un' impresa condotta con tenacia e coraggio da una grande Donna! Un viaggio emozionante e avventuroso descritto con un linguaggio scorrevole e coinvolgente; l'ho letto tutto d'un fiato, con la stessa emozione e trepidazione con cui giornalmente seguivo la rotta e posizione di Penelope durante la Mini Transat.
Grazie Susy!