IL GRANDE SILENZIO

Erano alcuni mesi che aspettavo l'occasione buona per guardarlo. Quando poi oggi è iniziato a nevicare mi sono detto: è il momento. Per quasi tre ore sono 'entrato' nella 'Grande Chartreuse', sulle Alpi, nei pressi di Grenoble. Sì sono entrato a far parte del più antico e austero monastero dell'ordine dei Certosini. Lì, protetti da muri millenari e dal silenzio del luogo, vivono uomini che per tutta la loro vita hanno scelto di amare Dio.

Philip Gròning, regista del film "Il grande silenzio", chiese l'autorizzazione di fare delle riprese all'interno della Certosa nel 1989, gli risposero: 'le faremo sapere'. Sedici anni dopo gli arrivò la risposta: erano pronti.
Partì per rimanere all'interno della Certosa sei mesi, condividendo per tutto il tempo la stessa vita dei monaci. Portò con sè solo lo stretto necessario: un paio di telecamere e i microfoni.
Nel film nessuna musica, eccetto i canti gregoriani, nessuna intervista, nessun commento, nessuna luce artificiale, nessuna scenografia.

'Il grande silenzio' più che un film è una esperienza straordinaria. In quei 164 minuti ho avuto l'impressione di spiare, camminando in punta di piedi e da dietro una tenda, la rigorosa ripetizione degli umili gesti quotidiani dei monaci. Attraverso una porta socchiusa, i lunghi corridoi e il rintocco delle campane entri a far parte di un mondo spirituale a noi lontano.

Un affascinante viaggio nel silenzio e nella quiete dell'anima. Dentro a quel luogo, apparentemente silenzioso, il lento trascorrere del tempo è ritmato solo da suoni rarefatti della vita quotidiana, dalle laudi e da gesti ripetuti da millenni; fuori la bellezza maestosa di un paesaggio montano, avvolto da nuvole e neve, nel quale spicca la bellezza millenaria della Certosa dove le stagioni dettano il pulsare della vita e il lento trascorre del tempo. A questo punto altre parole mi sembrerebbero superflue.


3 Commenti
  1. Angela

    ricordo che quando usc' nelle sale c'era un pà di scetticismo (a dire il vero lo proiettavano in un solo cinema) ma sono andata a vederlo con un'amica. tutte e due siamo rimaste conquistate dalle antiche regole dei monaci certosini, dalla loro quiete, dalla loro spiritualità, dalla semplicità di vita. è un film che ritma il tempo e lo tramuta in preghiera, tutto in quella certosa porta alla fede e a dio. un film che fa riflettere sul significato della vita e ai suoi valori...guardatelo(;).. per chi vuole leggere il mio post sul film:

  2. butterfly green

    ...non si puà commentare, in rigoroso silenzio rielaboro...

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