Emigrazione girovaga in Valtaro e Valceno

Una mostra dedicata alla nostra emigrazione girovaga
Va detto, Ettore Rulli non molla, è una partita che non la vuole dare per persa. E ha ragione. Se intravede la possibilità di ricominciare tutto da capo è necessario credergli e magari dargli anche una mano, un po' tutti. Come risposta alla recente dipartita del Museo degli Orsanti, ecco arrivare puntuale l’inaugurazione della mostra: "Emigrazione Girovaga dalle Valli del Taro e del Ceno", un primo passo verso la ricerca sulle cause e le caratteristiche della nostra emigrazione girovaga avvenuta nei secoli Settecento e Ottocento.

Questa prima edizione della mostra punta a costruire un'anagrafe delle molte centinaia di persone che hanno percorso l'Europa, il Nord Africa ed il vicino Oriente, fino all’individuazione dei villaggi di origine e dei clan famigliari.
Un appello alla nostra gente e ai visitatori è a questo punto d’obbligo: se avete notizie, anche minime, riguardanti i nostri “Girovaghi” o se siete in possesso di documenti, fotografie e oggetti siete pregati di segnalarli al Museo (compianoartestoria@gmail.com), in modo che si possa continuamente aggiornare e arricchire le conoscenze di questo stravagante tassello legato al nostro passato.

Ha collaborato a questo post:

Ripartiamo dagli Orsanti

Foto: il giorno dell'inaugurazione



6 Commenti
  1. Devoti

    Finalmente una bella notizia ma ormai non è tardi? Quanti saranno gli oggetti originali rimasti nelle case ?

  2. Carmen

    Grazie Gigi per il tuo interesse per Compiano e per tutto il territorio, per le sue tradizioni e per la sua storia!!!!!!

  3. Remo Ponzini

    Effettivamente anch'io mi sono posto la stessa domanda di Devoti. Nessuno è in grado di dare risposte certe ma mi viene da pensare che in tante cascine, cantine, ripostigli ecc. ci possa essere del materiale che potrebbe essere utile alla ricostruzione del museo.
    Magari dimenticato da tanto tempo, ricoperto da polvere, da teloni e ...dalla pigrizia dei proprietari che manco si prendono la briga di guardarci.

    Penso che lo scopo di parlarne su questo blog sia anche quello di risvegliare memorie assopite, di fare da passaparola. Con un po' di buona volontà si può dar vita ad un percorso virtuoso che produca utili risultati. Mi riferisco soprattutto a chi abita nelle frazioni che hanno generato questa particolare forma di emigrazione ambulante.

  4. Lorella aviano

    Mi puoi dare gli orari per favore? Non vorrei perderla e penso di poter venire l'ultima settimana di agosto

  5. Ettore Rulli

    I visitatori delle Valli del Taro e del Ceno hanno dato un notevole contributo di ricordi, specie di parenti, che 100-150 anni or sono hanno percorso le strade di tutta Europa e Vicino Oriente per commerci e spettacoli.
    I turisti hanno potuto rendersi conto della specificità della Emigrazione Girovaga dal nostro territorio, che solo qui da noi può essere opportunamente ed efficacemente documentata e ricordata.
    Il successo della Mostra ci incoraggia a proseguire in studi e ricerche per ampliare la base storico-scientifica del fenomeno e sopratutto mettere in risalto i legami con le famiglie attuali.
    Per questo ringraziamo tutti i visitatori, i tanti che ci hanno dato preziose informazioni, anche minime, che ci hanno permesso di accrescere e meglio precisare il volume di dati in nostro possesso, ed i seguenti che citiamo per il particolare impegno: Angelo Ghiretti, Fausto Moglia, Gino Bertani, Nicola Rulli, Angela Berni, Bruno
    Cavalli, Anna Taddei, che ci hanno fornito oggetti, foto e documenti; Mariana Onat e Lorenzo Benedetti che hanno contribuito ad animare il “firossu” la sera della inaugurazione, assieme alle signore di Compiano che hanno contribuito con torte e bevande a rendere simpatica e conviviale la serata; Bartolomeo Arnaldo Corti, figlio e nipote di grandi personaggi dello spettacolo girovago, che ha contribuito alle spese pubblicitarie della manifestazione.
    Il Comune e la Parrocchia di Compiano che hanno messo a disposizione gli spazi per la manifestazione.
    I Soci del Centro Culturale che hanno presidiato la Mostra, ed infine un particolare e simpatico ringraziamento alla piccola Azzurra di 9 anni che ha seguito con attenzione tutte le fasi di allestimento e di presidio della Mostra, a dimostrazione che i bambini non sono, come spesso oggi si ritiene, distratti da cose fatue e disinteressati alle nostre tradizioni.
    Abbiamo chiamato l'esposizione “Mostra Laboratorio” ed i lavori continuano anche dopo la chiusura al pubblico, al fine di preparare un lavoro più completo ed esteso per il prossimo anno.

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