
Essere il confidente di due amici, anzi diciamo pure di due 'innamorati', risulta essere un'ardua impresa, lo immaginerete anche voi, ma se le parti in causa hanno entrambe nove anni, come la mettiamo?
Tutto è iniziato qualche sera fa, trovandomi a cena tra amici. E' lì che ho incontrato la cauta confidenza di Marco, innamorato da un paio d'anni di Anna, senza che ci fosse però la certezza di essere corrisposto. Rammentate la famosa frase: '"E' la mia morosa ma lei non lo sa" ? Ecco, eravamo a questo punto!
Comunque, dopo avermi illustrato minuziosamente la situazione, Marco mi ha chiesto di indagare se questo suo 'amore' fosse ricambiato e in quale misura. Fatte le dovute considerazioni mi sono prudentemente avvicinato all'amata e ho iniziato a lanciare qualche 'sassolino', prontamente riscosso per mezzo di risposte concrete e per niente timorose. Era corrisposto. Bene, mi sarà tutto più facile, ho pensato.
Per quasi un'ora ho scagliato frecce di 'Cupido' ai lati opposti del soggiorno, con precisazioni, indicazioni, giuramenti, dichiarazioni, ammissioni, messaggi, concessioni, affermazioni e poi ripicche femminili, dispetti maschili e chi più ne ha ne metta.
Quando ormai si stava facendo tardi Marco ha perso un pò la pazienza dicendomi che era fin dalla 'seconda' che gli aveva fatto capire che l'amava, ma fino ad ora non era successo ancora niente. E così Anna, vistasi alle strette, non ha tardato a fornirmi il suo punto di vista, sicuro e conciso: "Adesso è troppo presto, se qualcosa dovrà accadere, succederà in quarta". La faccenda era davvero seria e risoluta. Marco, dopo questo ultimo responso, si era però messo il cuore in pace, fondamentalmente era solamente una questione di tempo.
E così, dopo che entrambi mi hanno fatto giurare e spergiurare di mantenere il segreto su quanto appreso (logicamente i due nomi utilizzati sono di fantasia), mi hanno salutato con un bacio, soddisfatti e con un gran sorriso.
Però il giorno dopo ricevo la telefonata del papà di Marco, che, incuriosito da quella strana chiacchierata a tre, mi chiede quale fosse stato l'argomento visto che al mattino, durante la colazione, Marco gli avrebbe chiesto: "Papà, ma quanto manca alla quarta?", e lui, stupito dalla strana domanda, gliene chiede il motivo: "Perchè mi piace la storia e in quarta si studiano gli egizi".