E' lì che ho avuto la consapevolezza di aver davanti una persona dignitosa e senza dubbi amante della musica. E così mi sono seduto sulla prima sedia libera e ho ascoltato quel che rimaneva del concerto: suoi vecchi successi e quelli che ha condiviso con Paoli, De Andrè e Tenco.
Il suo stile, chiaramente di scuola genovese, ti appassiona fin dal primo ascolto, ti avvolge con una voce chiara e melodica, ma è ancor più avvincente quando si racconta senza cantare, con quella sua cadenza genovese è un vero spasso. E' stato un piacere ascoltare questo abile e dinamico cantautore, così, tra pochi intimi e tra gli accordi di un pianoforte e una chitarra.
Ha una voce penetrante da non poterla dimenticare. Quando l'ascolti ti entra dentro senza farti male e resta lì a ricordarti parole che vorresti sentirti dire. Ascoltatelo
Gianco, a mio parere è uno dei grandi della musica Italiana, purtroppo, come spesso accade, non si capisce perchè non ha mai avuto in successo che merita, forse perchè ha vissuto troppo all'ombra di Paoli, non sà..........
Una sua spendida canzone ce l'ho nel cuore "Il vento dell'est".
Ciao
sono d'accordo sul fatto che GIANCO avrebbe meritato molto più successo di quello avuto... fortunati chi, come me, l'hanno seguito e hanno gustato appieno la sua voce e le sue opere; a chi non l'ha fatto consiglio di riscoprirlo;
unica osservazione: Ricky è solo amico di Paoli, ma non parlerei di scuola genovese e tantomeno di accento genovese nella sua parlata (nato a Lodi e sempre vissuto a Milano)