E se don Costa tornasse a Bedonia?
Il desiderio sarebbe di traslarlo dal cimitero di Tiedoli alla cripta del Santuario di San Marco
Da mesi aleggia in paese un desiderio, inizialmente bisbigliato da pochi, mentre oggi è una speranza sostenuta da molti, mi riferisco all’eventualità di avere nuovamente a Bedonia il caro mons. Renato Costa.
Il desiderio sarebbe di traslarlo dal cimitero di Tiedoli alla cripta del Santuario e lì dedicargli un sepolcro assieme al suo predecessore don Silvio Ferrari: “il braccio e la mente” sarebbero di nuovo insieme. Trasferirli nella cripta del loro Santuario significherebbe farli tornare in quel luogo a loro tanto caro, farli riposare finalmente in pace, sotto a quella cupola che tanto hanno desiderato. Proprio come avvenne per i fondatori del Seminario don Stefano Raffi e don Giovanni Agazzi, i cui resti sono stati poi inseriti nei muri dell’Antico Santuario, dopo averli traslati dall’adiacente cimitero.
Il sentimento che si fa sempre più forte tra i bedoniesi è di averli ancora vicini, di fermarsi sulla loro tomba, di leggere i loro nomi, di avere dunque ancora la possibilità di tenerli a fianco alla Madonna di San Marco in “anima et corpore”.
A Don Silvio e al suo collaboratore don Costa dobbiamo tutte le opere che hanno reso grande il Santuario e il Seminario. Don Silvio si fidava ciecamente di don Costa, alla cui intraprendenza e capacità affidava la possibilità di realizzazione pratica dei suoi progetti. Tutti i montanari sanno che fu proprio don Costa a mettere le ali ai sogni di don Silvio.
Don Silvio da Bedonia, don Costa da Tiedoli: il viaggio sarebbe breve, ma significativo: darebbe loro infatti la giusta riconoscenza per tutta l’opera ideata e realizzata, oltre che essere motivo di orgoglio per i paesi delle loro origini.
E tu cosa ne pensi? 2011: l'incontro con Don Costa Don Silvio e don Costa: lavori svolti
Beh! Caro Gigi penso tu abbia centrato come sempre il desiderio di molte persone.
Credo, anche se lo conoscevo da non molti anni, che possa essere in qualche modo anche una sua volontà.
Visto che ci sta osservando, magari è proprio lì a spingerci verso questa soluzione.
Vedremo se il tuo pensiero e quello di molte altre persone si trasformerà in qualcosa di reale.
Io ne sarei felicissimo.
Credo abbia espresso lui il desiderio di essere sepolto a Tiedoli.
Certo, che dovrebbe essere trasferito nel "suo santuario". Non si creerebbe un precedente, perchè quello è opera sua!!!!
Non v'è dubbio che l'idea di trasferire il corpo di don Renato in Seminario, sotto la sua cupola, sia valida e trovi ampie giustificazioni.
Mi chiedo: possibile che un uomo previdente, preciso com'era lui, non abbia espresso alcun desiderio in merito al luogo in cui essere tumulato? Bisognerà sentire i parenti. Certo l'eventuale suo "ritorno" sarebbe anche occasione per ricordare, in forma ufficiale (magari in un convegno), i suoi meriti.
"farli riposare finalmente in pace, sotto a quella cupola che tanto hanno desiderato"
Perchè in pace ? Non mi risulta che siano stati perseguitati.
Sarebbe un onore per tutta la valtaro ospitare definitivamente don costa a san marco
Sicuramente sarebbe felicissimo.........
Se non sbaglio oggi o domani e il suo compleanno auguri Don Renato e prega x noi come sempre hai fatto quando eri qua giù
Lasciatelo in pace dov'è, Renato è immortale proprio perchè vive nei ricordi delle persone
S. MARCO e Don Costa... Don Costa e S.Marco... ogni volta che passo davanti al Santuario non riesco a non pensare a Don Costa! Quello è sicuramente il luogo dove lui deve riposare per sempre!!!!
Sì mi piacerebbe ma se era suo desiderio essere sepolto a tiedoli forse bisognerebbe rispettarlo
Ma non é importante cosa ne pensiamo noi, ma cosa ne pensava lui.
Non importa dove'...... lui è sempre al nostro fianco.....
Mi permetto di parlare per tanti Bedoniesi, avevo subito trovato strano che il nostro amato Don andasse via da Bedonia, forse in qualche momento di sconforto l'avrà pur detto di volersene andare da qui, è pur vero che che chi l'ha amato lo sente sempre vicino, ma se fosse possibile sarebbe meraviglioso poter andare a fargli visita, portagli un fiore, cosa che non è possibile farlo a Tiedoli. Anche perchè il cimitero è quasi sempre chiuso!
Come sempre.... bravo Gigi!
Visto che io sono sempre la solita che fa polemiche, voglio aggiungere una cosa... sono anni e anni che si deve mettere a posto altri due grandi Preti che hanno dato tanto al paese ma che pochi ricordano... Don Sanguinetti e Don Checchi
Don Costa, un caro amico di seminario del mio papà, si scrivevano regolarmente dandosi novità di Bedonia e delle parti del mondo ove vivevamo. Tanto rispetto amichevole reciproco.
Penso che se è stata una sua scelta va rispettata.
Lui cos'avrebbe desiderato?
Io non sono lì ma se fossi lì vado io stesso a prendere don Costa. Insieme a mio padre ha fatto grandi cose come a Cereseto per esempio il cristo sul passo colla o la fontana sempre sul colla
Gigi ottima idea...........
Credo proprio che tu abbia centrato il punto, caro Esvaso! Credo che un pilastro come Don Costa debba essere sepolto in quella che è stata la sua casa, da lui creata peraltro. . Quindi penso che lui ne sarebbe felice. .
Assolutamente no' era sua volonta' andare a Tiedolli lasciamolo in R.I.P....
Era suo desiderio essere sepolto nella stessa tomba dei suoi genitori.
Questo era solo per mettere a conoscenza delle sue volontà , da parte mia non voglio prendere posizioni per ragioni personali. Auguri zio
Ho avuto lonore di conoscere personalmente Mons. Renato Costa e la fama che lo ha contraddistinto nelle nostre valli e oltreoceano mi ha indotto a nutrirne unaltissima stima. Per questo rispettabile personaggio ci dovremmo adoperare tutti per far sì che le ragioni di una nuova tomba siano intese come segno di massima riconoscenza e gratitudine.
Anche se si è espresso positivamente x Tiedoli, sicuramente sarebbe felice di continuare ad essere amato qui nella sua casa. Ora è certamente con i suoi genitori, ma anche noi volendolo vicino, gli faremmo sentire l'affetto che ancora ci lega a lui e la grande riconoscenza che gli è dovuta.
Fareste cosa più gradita a don Costa e alle sue volontà se uniste le vostre forze per proseguire la sua opera e non sprecandole in una tifoseria calcistica del tipo "W don Costa a Bedonia W don Costa a Tiedoli".
Delle persone che hanno fatto tanto, spesso si dice: 'ghe vuresse un monumèntu'...
E far fare 2 mezzi busti da porre in fondo la Basilica?
Ho letto con attenzione tutti i commenti relativi al ns. compianto Don Costa e personalmente ritengo che, se le sue volontà erano quelli di essere tumulato a Tiedoli insieme a suoi genitori, noi tutti abbiamo il dovere di rispettarle.
D'altronde è seppellito a pochi chilometri da Bedonia, per cui per tutte le persone che provano ancora un forte sentimento d'affetto e stima nei suoi confronti, non dovrebbe essere così difficile andare ogni tanto sino a cimitero di Tiedoli a fare una visita sulla sua tomba per portargli un fiore. Ma mi rivolgo a chi lo ha conosciuto bene, secondo voi il Don Costa avrebbe veramente voluto essere seppellito in Santuario con tanto di "tomba o mausoleo" ? Non credo proprio ! Era una persona umile e semplice e secondo me tutto avrebbe desiderato ma mai una cosa del genere !
Il ricordo di Don Costa deve essere invece sempre impresso in noi ogni giorno, quello che ha saputo fare e creare quasi dal nulla, sia materialmente che spiritualmente.
Uomo semplice, ma di vedute grandiose e di animo straordinario, che ha sempre cercato di porsi degli obbiettivi solo per il bene della comunità, senza mai pensare a se stesso.
Sono concorde con Dolores, il busto nel santuario a ricordo della Sua memoria sarebbe un bel gesto, ma ritengo che anche l'Amministrazione Comunale di Bedonia dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di dedicarli almeno una via o una piazza.
Indimenticabile Don Costa! Se lui ha scelto Tiedoli, la sua volontà va rispettata. Dolores e Il Geom hanno ragione sia per il busto sia per la piazza o via. Bedonia gli deve molto, persino il cupolone che é diventato un simbolo di Bedonia stessa.
Peppino Serpagli - Milano
E' vero che don Costa vuol dire Bedonia, come per noi vuol dire Cereseto, ma lui era di Tiedoli ed giusto che riposi la.
Vi siete mai chiesti come sarebbe oggi la Collina di San Marco se non ci fosse stato Don Costa? Penso che, anche se manca la controprova, ci sarebbe solo il seminario che, fra l'altro, ... non è più un seminario. Non è affatto una critica perchè l'attuale utilizzo è finalizzato a dare ospitalità a tante persone che vengono da fuori (pellegrini compresi) e che onorano, con la loro presenza, la nostra vallata.
Su questo esimio benefattore ho scritto diversi lunghi post nel 2011 (vedi link allegato) e non ho alcuna intenzione di ripetermi. Volevo solo rimarcare lo strano ed oscuro rapporto che si era instaurato tra il nostro Don e gli alti apparati ecclesiastici che governano la diocesi di Piacenza da qualche decennio. Non sono a conoscenza di fatti specifici ma verificando la "carriera" del nostro amatissimo, le deduzioni,che in tanti fanno ma che nessuno manifesta pubblicamente (strana omertà), sono inconfutabili e comprensibili a chicchessia.
Ed allora mi pongo una seconda domanda. Perchè questo sacerdote, che ha costruito opere monumentali come la Basilica e l'Istituto di San Marco, viene dimenticato dai suoi superiori anzichè essere osannato come meriterebbe ? Manco lo fecero Rettore del Seminario; manco gli organizzarono una giornata di ringraziamento solenne. Lo lasciarono nella stanzetta dove visse sino alla fine dei suoi giorni come un esule e dove fu confortato dai numerosi amici e dal personale del seminario che lo adoravano.
Non mi arrogo il diritto di sapere e giudicare. Se qualcuno, nelle alte sfere, ha qualcosa da dire in merito ci faccia conoscere il suo pensiero. Rispetto anch'io il suo desiderio di essere sepolto a Tiedoli ma si meriterebbe che gli fosse eretto un monumento come prospettato anche da Dolores, Roberto, Peppino e tanti altri.
Ricordiamoci anche che non utilizzò fondi pubblici e che non pretese aiuti economici dalla Chiesa. Solo offerte girando mezzo mondo e bussando a mille porte. Con una determinazione ed una ferrea volontà che solo Lui possedeva.
Non per il caso specifico, in generale penso le spoglie mortali devono essere lasciate dove si trovano, per il ricordo, per onorare il ricordo, è sufficiente una lapide, al massimo un cenotafio. Non sto a fare un lungo discorso circa le origini e le motivazioni della pratica della traslazione delle salme o delle loro reliquie, fancamente il medioevo è passato da un po'. Nel caso specifico non mi pronuncio.
Cordialità Stefano
Le volontà del defunto vanno rispettate... il venirne meno denuncerebbe il poco rispetto per lui. Gli interessi degli altri sono poca cosa. Il suo ciclo ha avuto un inizio e una fine. Gli interessi degli altri stravolgerebbero tutta la sua vita e risulterebbe vana. Ha scelto lui dove riposare... che diritto hanno gli altri di gestire i suoi poveri resti ?
Farne una reliquia? Povera gente!
Alla 2°domanda di Remo che Si e Ci pone, rispondo con una frase che ripeteva spesso mio nonno Lino per se stesso: CHI FA FALLA, CHI NON FA SFARFALLA.
E questa dice tutto, per chi vuol capire. Io rispetto la gente che lo ha amato ed apprezzato e lo desidererebbe vicino. Rispetto anche il volere di Don Costa e anche quello di tutti quelli che esprimono le proprie opinioni, che però dovrebbero farlo nel rispetto di quelle degli altri...
Caro D. Costa non la lasciano in pace nemmeno da Defunto. A me che ha battezzata, ha fatto la S. Comunione, mi ha sposata e ha battezzato mio figlio Le auguro il riposo Eterno come Lei ha sempre rimarcato nelle sue prediche domenicali nella nostra chiesa di Cereseto, tanto amata e curata da Lei e dove ancora oggi la Sua voce riecheggia!!! R I P
Una certezza c'è, che Don Silvio non se lo fila nessuno !!!
Tutti abbiamo conosciuto la modestia, la discrezione di Don Costa e la volontà di essere sepolto a Tiedoli va secondo me in questa direzione. Non voleva essere osannato, né lodato e rifuggiva gli onori. Però ha passato tutta la vita a Bedonia in Seminario, ha realizzato opere grandiose, ha inoltre fatto del bene a tutti, con la sollecitudine rispettosa che gli era propria.
Io credo che non gli dispiacerebbe tornare a casa tra la gente che lo ha amato e lo rimpiange. Averlo ancora vicino e per giunta ai piedi della Madonna della Consolazione, che tanto amava, per tutti gli abitanti della montagna sarebbe un onore e una gioia.
Il suo ricordo e il suo esempio ci resterà nel cuore, a noi il compito di farlo conoscere e tramandarne i valori.