
Ci sono tante cose che vorrei fare nella vita, tra le tante sono sicuro che quella che non riuscirò mai a fare è ballare, il Tango. Questo mio convincimento non deriva dal problema di apprendere la tecnica o di saper memorizzare i passi, ma dalla certezza di possedere la negazione per il ballo.
Il pensiero mi è sorto qualche sera fa, mentre ascoltavo un bellissimo concerto dedicato alla musica e alla cultura argentina, svoltosi a Bedonia, nella piazzetta a fianco la chiesa. Seduto là, in mezzo a tanti altri, seguivo le note e l'atmosfera affascinante creata dai 'Briareo'; grazie a loro ho ripercorso il desiderio che avrei voluto si realizzasse: saper ballare il Tango.
Per un attimo sono riuscito a farlo.
Chiudendo gli occhi.
E' lì che mi sono girato per invitare la sconosciuta seduta al mio fianco, proprio là, al centro della piazzetta. E' stata lei a far strada tra la gente, senza fare domande. Solo quando ci siamo trovati uno di fronte all'altra ci siamo guardati negli occhi. Un impercettibile cenno di assenso, di intesa, e il ballo ha avuto inizio.
La portavo con un'indefinibile padronanza, la tenevo per la vita, per le spalle, sfiorandole il viso. Incrociavo i suoi occhi ogni qualvolta incontravo le sue gambe, intrecciavo le caviglie, per sollevarla, per renderla l'eroina del momento. Le fronti si toccavano, le guance vicinissime, il suo respiro nell'orecchio. Anch'io respiravo con calma, mi facevo forza, sapevo di potercela fare, sentivo di avere gli sguardi addosso, capivo che era giunto il momento di far vedere cosa sapevo fare. Lei mi rendeva più lento, sentivo la sua mano sudata, i suoi capelli sfiorarmi il viso, la sua volontà di assecondarmi.
Poi la musica è finita. Sorridendomi mi ha salutato. Credo volesse dirmi: bene, molto bene. Tenendola ancora per un dito le ho ricambiato il sorriso. Ero compiaciuto, appagato, soddisfatto.
Il Tango non è un ballo qualunque, è un ritmo, una musica fatta per la notte.
A Milonga Station lo si può ballare mentalmente, anche se non si è capaci, persino ad occhi chiusi.