
In queste ultime notti ho guardato alcuni vecchi film di Michelangelo Antonioni, praticamente per la prima volta. Non è facile vederli, specialmente in TV, allora ho approfittato della rassegna 'post mortem'. Ieri sera è stata la volta del film "La notte". Dei tre visti è quello che ho preferito, complici la magia che sa trasmettere il bianco e nero e la bella colonna sonora del Maestro Giorgio Gaslini. Malgrado l'orario non fosse privo di difficoltà, è finito alle due passate, ce l'ho fatta, questo l'ho visto finire. Ne è valsa la pena. Per l'occasione ho lasciato le finestre aperte, le tende si gonfiavano di vento, l'intenzione era sentire la notte. Sfiorarla. La volevo complice del momento, forse per l'omonimia. Però con lei sono entrate anche parole che facevano rumore, quasi indigeste per l'ora tarda, si amalgamavano alla voce di Mastroianni, della Vitti, quasi a voler confondermi "la notte".