Le miniere di Corchia

Sfruttate dal 1886 al 1943 sono ancora oggi affascinanti così come i bellissimi dintorni del borgo bercetese
Si tratta di un altro angolo nascosto e perciò poco conosciuto della nostra valle, sono le miniere metallifere di Corchia, splendido borgo medievale posto nel Comune di Berceto. Grazie ad un’escursione organizzata dalle guide di Trekking Taro e Ceno, ho avuto l’occasione di visitarle e conoscerne la storia.

La notizia più antica documentata riguardo alle miniere di Corchia è datata 23 Agosto 1856 dove in un decreto Ministeriale veniva formalizzata la scoperta della mineralizzazione e se ne dichiarava la concessibilità. L'inizio effettivo dei lavori nelle miniere, ebbe però luogo nel 1886, ma durò solamente per 15 giorni soltanto. Negli anni successivi diverse società minerarie si cimentaono nell'impresa.
Le poche informazioni che si hanno relative a quegli anni segnalano l'apertura di due cantieri principali: il Donnini-Speranza alle falde del Groppo Maggio e il Cantiere Pozzo, alle pendici del Monte Binaghè. I lavori compiuti furono saltuari e caotici e lo sfruttamento procedette di pari passo con le ricerche.

Un nuovo impulso allo sfruttamento delle miniere di Corchia ebbe inizio nel 1937 con il conferimento della concessione alla Società Newton Canovi di Milano. A partire da questa data vennero installate due piccole ferrovie minerarie con locomotore e vagoncini ribaltabili, adibite al trasporto all'estero del minerale estratto, venne così costruita la “Polveriera” e venne messo in funzione un motocompressore a gasolio che azionava due martelli.
Fino al 1938 il minerale estratto veniva portato al punto di raccolta a dorso di mulo, a questa data fu installata una teleferica lunga 1.400 metri costituita da due tratti rettilinei che trasportava il materiale estratto fino al paese di Corchia, più o meno in prossimità dell'attuale cimitero.

Nell'aprile 1939 la concessione passò alla Società Metallurgica Italiana la quale incaricò la Società Mayer di Venezia di proseguire i lavori, non più in galleria, ma a “giorno”, cioè attraverso sbancamenti all'aperto su più piani della montagna.
La massa mineralizzata che venne messa a giorno era composta principalmente da pirite cuprifera e marcasite molto alterabili e soggette ad autocombustione.
Fu proprio in seguito ad un incendio di notevoli quantità di minerale estratto, avvenuto nel settembre 1939, che si passò alla predisposizione di roste per il trattamento in luogo del minerale e alla costruzione di vasche e forni per la cottura.
Le ricerche vennero proseguite, sempre con esiti poco fruttuosi, finché nel 1943 la società concessionaria, considerando concluso il programma di lavoro, diede comunicazione della cessazione definitiva dei lavori.

FOTO: miniere e dintorni



5 Commenti
  1. Marco Biasotti

    Bellissime, da vedere!
    ...ci sono le miniere di rame a Santa Maria, ma sono lasciate allo sfascio più totale, peccato.

  2. Lucio

    Da bercetese non sapevo che fossero ancora in questo stato e che si potessero visitare, ora che è possibile mi organizzerò per farlo, grazie

  3. Remo Ponzini

    Conoscete qualcuno della nostra Valle che non è mai stato a Corchia ? Ebbene quello sono io. Sono decenni che mi rimprovero ma non ho mai preso l'iniziativa di andarci. Mi ha battuto persino mia moglie che ci andò con una sua amica. Mi fece una descrizione assai mirabolante ma io sono ancora qui avvolto nella mia pigrizia. Mi affascinano anche le miniere dismesse con il loro colore bronzeo che ci fa comprendere quanto siano impregnate di minerali.
    L'estate è alle porte ed una visita è d'obbligo.

  4. Renza Anelli

    Ho in mano il Libretto di Lavoro del mio Papà, nato a Valbona nel 1918. Il prima lavoro registrato sul libretto è stato a Corchia, non sapevo che esistessero delle miniere. Negli anni successivi , andò a lavorare in miniera in sardegna. Ora ho capito che aveva già lavorato in miniera nel 1939 . molto interessante, visto che il mio papà è mancato da anni. Ringrazio questo blog per avermi messo al corrente di questo fatto. Cordiali saluti.
    Renza Anelli.

Commenta

Somma e invia : 10 + 7 =
Accetto Non accetto


Resta aggiornato

Post simili

Giannutri, l'isola di Agrippina

Giravagando per l'isola, tra profumi mediterranei, rovine romane e qualche curiosità

Da 80 anni svetta dal monte Penna

Celebrato l'anniversario della posa della statua a protezione delle valli del Taro e del Ceno

Lungo il fiume

Una passeggiata "sotto zero" per un'esperienza emozionale e sensoriale

Sul Monte Penna dopo la nevicata

Una passeggiata con le ciaspole nel "Mondo di Narnia"

Il Sentiero dei Celti e dei Liguri

Un trekking da Milano a Sestri Levante: quando i sogni si fanno realtà

Alla scoperta della Val di Vara

Da Varese Ligure al borgo di Porciorasco passando per il torrente Stora

Scombussolati dal Meteorite

Escursione "geologica" al monte Aiona

Fazzoletti gialli per Walter Belli

Iniziativa bedoniese a sostegno del Comitato Forza Walter