E' tempo di tartufi
La Fiera del Tartufo Nero della Valceno è l'incontro tra territorio, gastronomia ed economia
Non tutto però avviene per caso e la “Fiera del Tartufo Nero della Valceno”, che si svolge da ormai cinque anni a Bedonia, ne è stato ed è chiaramente il volano. Anche l’ultima edizione ha visto un notevole successo di presenze, un vero peccato invece per la cancellazione del secondo weekend causa l’allerta meteo, le premesse registrate nel primo appuntamento erano davvero appaganti.
Le bancarelle dei cavatori locali hanno esposto e venduto le loro “pepite” e il tartufo della Val Ceno ha spiccato per qualità tra tutti gli altri prodotti locali in vendita come formaggi, salumi, ortaggi, frutta e marmellate. Immancabile il ristorante all’interno del “Palatartufo” con piatti pensati e cucinati da due eccellenze della ristorazione del nostro Appennino: lo storico ristorante “La Pergola” di Bedonia e l’agriturismo biologico “Il cielo di Strela” di Compiano, entrambi i menù si presentavano come un vero omaggio al nostro tartufo nero.
La capacità di attirare un sempre crescente numero di turisti enogastronomici in cerca di eccellenze che ogni anno sceglie l’Italia come meta per le proprie “vacanze gourmet” deve essere l’obiettivo di questo tipo di manifestazioni. Come collocare il tartufo della Val Ceno in questo panorama in costante crescita ed evoluzione? Sicuramente la strada per competere con ben più noti funghi ipogei come il tartufo bianco di Alba, il tartufo bianco di Pergola, il nero estivo di Acqualagna e il vicino tartufo nero di Fragno dell’Appennino est, è molto lunga. C’è però un ampio spazio di manovra, tante possibilità per far conoscere questo prezioso prodotto, certamente perseverando nella promozione e magari sfruttando anche la fama dell’ormai noto fungo di Borgotaro IGP e delle sagre a lui dedicate.
Il tartufo nero è un prodotto che ha tutte le caratteristiche per rappresentare al meglio il nostro territorio appenninico: è biologico, è pregiato, è versatile e infine ha il giusto prezzo. Quello che sicuramente serve è perseverare con la sinergia tra tartufai, artigiani del settore agroalimentare, ristoratori, operatori del turismo e commercianti per sfruttare appieno le potenzialità di un prodotto unico e di nicchia, in grado di smuovere l’economia della nostra zona, donando lustro a un patrimonio culturale, culinario e gastronomico che non ha nulla da invidiare ad altre realtà consolidate in questo settore.
Appena sento echeggiare il sostantivo " tartufo " le mie cellule olfattive e le papille subiscono una esplosione di piacevolezze senza pari. Ovviamente, la deglutizione peristaltica susseguente, mi fa produrre succhi gastrici......che poi restano inattivi.
Già, quello bianco ha prezzi quasi inaccessibili, ma "una tantum" possiamo anche concedercelo.
Mi accontento di gustare quello nero che, come tutti sanno, è presente in abbondanza sia nell'alta Val Ceno che in quella del Taro. L'idea di organizzare feste ad hoc è stata geniale anche se appare come l'uovo di Colombo. Abbiamo constatato che la gente confluisce numerosa sia dai paesi vicini che da quelli lontani. E quando bisogna sgomitare per attraversare la nostra Pieve significa che abbiamo l'occasione di fare lavorare, non solo bar e ristoranti, ma anche chi produce il parmigiano, i prodotti agricoli-biologici, i salumi ecc. ecc...
Recentemente ho avuto l'opportunità di degustarlo in un paio di ristoranti e devo dire che la competenza specifica è eccellente. Ciò è molto importante perchè quando le persone ciacolano l'argomento ristorazione è sempre presente.
Buon appetito a tutti.
Quest'anno anche il bianco ha detto la propria...e continua a farlo.
Segno che la Fiera e il trambusto che le sta accanto hanno colto nel segno!
Il territorio è l'ambiente sociale che lo asseconda chiamano questo genere di iniziative. Complimenti a tutti.
Buon giorno. Quest'anno la fiera del tartufo a Bedonia ci sarà o è stata sospesa ? Grazie per l'info. Michele