
Anche quest'anno abbiamo fatto la festa di classe.
C'erano quelli che riappaiono per poi scomparire;
quelli che rimangono sempre gli eterni ventenni;
quelli che ti fanno sempre morire dal ridere;
quelli che ritrovano proprio ì vecchi modi di dire;
quelli che arrivano 'leccati come cresimanti';
quelli che parlano di un loro coetaneo che non c'è più;
quelli che ripensano alle ricette della mamma;
quelli che hanno mangiato da far paura;
quelli che 'erano anni che non mangiavo così male';
quelli che erano insopportabili e non sono cambiati;
quelli che mostrano orgogliosi la foto dei bambini;
quelli che scambiano sguardi eloquenti;
quelli che rivedono il primo amore, quello che lei non lo sapeva;
quelli che si pentono di averlo sposato;
quelli che mantengono la linea come ai tempi della scuola;
quelli che ricordano il loro primo bacio nella discoteca che non c'è più;
quelli che sono pettinati come lo erano in prima media;
quelli che si siedono ancora vicino allo stesso compagno di banco;
quelli che rimpiangono i luoghi d'infanzia ormai scomparsi;
quelli che si sono fatti e si fanno ancora un 'culo grosso così';
quelli che non vedono l'ora di organizzare un'altra cena;
quelli che non vedono l'ora che finisca;
quelli che devono baciare tutti, ma proprio tutti, prima dell'arrivederci;
quelli che poi scriveranno per non dimenticarci.