
Anche senza vedermi, già dal tono del 'pronto', dalla mia risposta al telefono, si intuisce che il mio umore non è al massimo. La prima cosa che penso al mattino, appena sveglio, è 'ci sarà il sole?', quindi è tutto detto. Infatti sono questi i giorni che più odio: acqua, freddo, buio, grigiore leggi 'tempo da lupi'.
L'autunno è solo una stagione di trapasso, però si fa sentire, eccome, e anche vedere. Lo percepisci dalla pioggia di foglie, tutte a terra, bagnate e calpestate, le stesse che poi trasformano le strade in fiumi, hai voglia tu di raccoglierle, sono infinite. L'ascolti dal suono regolare quando schiaffeggia l'ombrello che ti fa da scudo, leggermente come una carezza o violentemente come un rimprovero. La senti perchè ti entra nelle ossa e ti scombina i pensieri, ma questi non trovano mai ordine... La osservi sui muri, quando fa perdere colore alle scritte d'amore e odio, cambiando così i lineamenti agli ideali. Però questa pioggia autunnale potrebbe anche gratificarmi, affrontandola a viso aperto, guardando in su, sentendola battere, incessante, proprio come sa fare lei. Sì, sarebbe l'unico modo per amarla.