Com'è piccolo il mondo
I tre libri che mi ero portato, la trilogia di Carlo Lucarelli dedicata al commissario De Luca, erano già chiusi in valigia. Però al mio fianco, riparata da una larga palma, c'era una curiosa libreria, di quelle senza un padrone, quattro assi e due sportelli, dipinti di blu e senza una serratura. I libri custoditi al suo interno appartenevano a chi li leggeva e per il tempo dovuto. Erano lasciati dai turisti in partenza per i turisti in arrivo. Una gran bella idea.
Dopo averla aperta mi sono subito accorto che per me c'era poco: 'The Pillars of the Earth', 'Blow Fly', 'The Green Mile'. Però, tra questi, ho intravisto due giornali italiani, un quotidiano e un settimanale. Gli ho presi entrambi ed ho iniziato a sfogliarli, senza interesse. Il 'Corriere della Sera' era del 21 Dicembre 2007, mentre 'CHI' dello scorso febbraio.
Quando un giornale non è stato ancora letto è sempre 'nuovo'.
Sulla sinistra, a pagina nove del 'Corriere', distinguo subito una foto di Domenico Zambelli, e sotto un articolo, praticamente tutta la pagina, dove veniva proposta un'inchiesta dedicata alle nuove professioni, in questo caso erano stati intervistati gli assistenti di Simona Ventura, Zucchero e Roberto Cavalli. Naturalmente ho letto tutto d'un fiato il pezzo e giunto alla fine mi sono congratulato con un ghigno pieno di soddisfazione, visto che non ne sapevo niente, e in quel momento mi sarebbe piaciuto farlo vedere a Domenico. Poi ho ripiegato in due il quotidiano e ho aperto il settimanale leggo alcune didascalie di fotografie: "Milano. Alcuni momenti del ricevimento di Segafredo (quello del caffè) e uno scorcio della cena servita dal Ristorante 'La Pergola' di Bedonia PR".
Poi giro due pagine e chi ti ritrovo: 'Milano. Domenico Zambelli con lo stilista Carlo Pignatelli durante l'inaugurazione dello showroom'.
Altra faccia stupita e soddisfatta. Quando si è lontani, in questo caso a novemila chilometri da casa, fa uno strano effetto leggere nomi di amici e quello del proprio paese su un giornale. Stupito avrei voluto alzarmi e dirlo a tutti, leggere quei giornali a voce alta, ma il giorno era ormai finito e la spiaggia praticamente deserta.
L'ho fatto adesso, con lo stesso orgoglio e la stessa compiacenza.
avevo letto un articolo su "Chi" (non sà se sia lo stesso) in cui Simona Ventura aveva richiesto un catering alla Pergola a casa sua a Milano, non ricordo per quale occasione e pur non conoscendo il sig. Zambelli, ho avuto lo stesso ghigno pieno di soddisfazione nel leggere il nome del ristorante commentando "pensa te, Simona Ventura che per un ricevimento decide di ingaggiare un ristorante di Bedonia" e l'avrà sventolato davanti ai miei amici di città fino alla nausea...è prorpio vero che quando si è lontani da casa o dai luoghi a noi cari (come nel mio caso) il senso di appartenenza e nazionalità è davvero forte!
Peonia: se il ristorante di Bedonia la Pergola lavora tanto a milano è perchè Domenico Zambelli è un loro amico .......facile no
a J&B.... se domenico riesce a fare lavorare anche persone di bedonia a milano non possiamo che ringraziarlo. con l'occasione lo saluto poichè è da molto che non l'incontro
beh ora ci sono arrivata pure io...è stato svelato l'arcano....anche se bisogna essere giusti, per esperienza diretta posso dire che La Pergola difende bene il suo nome anche senza nessuna raccomandazione!
Belle foto GG quell'azzurro mescolato ai ragazzini di colore ricorda Professione: Reporter.
Ciao GG Antonioni.
So bene che Domenico dopo tanta gavetta è diventato un personaggio dal giusto peso a Milano, però per Bedonia non ho notato granchè, per esempio portare qualcuna delle sue conoscenze per qualche serata ad esempio..... ci lamentiamo che non c'è mai nulla!!!
Vuole essere solo un sasso nello stagno e non tanto una critica gratuita.
a J&B.... se domenico riesce a fare lavorare anche persone di bedonia a milano non possiamo che ringraziarlo. con l'occasione lo saluto poichè è da molto che non l'incontro.
beh ora ci sono arrivato pure io... è stato svelato l'arcano.... anche se bisogna essere giusti, per esperienza diretta posso dire che La Pergola difende bene il suo nome anche senza nessuna raccomandazione!
caro gigi , la cosa più importante non l hai detta...hai lasciato la trilogia che avevi già letto per turisti che verranno?
No Cimotto, i tre libri gli ho riportati a casa, questioni affettive, però ho lasciato in bella vista i due giornali che parlavano di Bedonia... quello s' mi sembrava un atto dovuto!
Ti capisco esvaso, pure io fatico ad abbandonare un libro, non è una questione economica ma di affetto